12 novembre 2017, Congo un pezzetto al giorno

La diocesi di Butembo Beni- Provincia del Nord Kivu è esposta alla insicurezza creata da molti fattori, legati in fondo allo sfruttamento delle immense risorse, e il tradimento dei governanti e corruzione. Nonostante tante difficoltà – comprese alcune giornate “di città morta”, con sparatorie e qualche morto e feriti, guardiamo avanti e restiamo impegnati: la gente che ci ingloba ci é riconoscente per la nostra presenza e per quanto facciamo per la formazione e assistenza. Mi piace pensare che ciascuno di noi è un riassunto del mondo: il Concilio ci illumina su questo. E irradiamo il nostro vissuto. “E ognuno di voi è un volto unico ed irripetibile Questa è la ricchezza più bella che abbiamo”

Gam  Butembo                                                                                                                              12 Novembre 2017

Ai miei 24 lettori pace, gioia, perdono e tutte le benedizioni del cielo. Il 15 marzo,data della nascita di S.Daniele Comboni ero partito per l’Italia e sono poi rientrato in Congo il 24 giugno per la festa del Sacro Cuore, nostro patronale. E da oltre 4 mesi non sono stato capace di scrivervi e per 140 giorni ho pensato di farlo. Oggi ho deciso. Ho chiuso la porta dell’ufficio….ma ogni tanto qualcuno viene a chiedermi qualche servizio. Stiamo facendo una sorta di festa per il confratello P.Eliseo Tacchella che é assegnato da luglio alla provincia comboniana italiana. Oggi amici e familiari dei Comboniani originari di Butembo, gli operai che stanno ultimando il rifacimento della casa per i postulanti, un gruppo di aspiranti da diverse località della diocesi, professori e dirigenti della scuola per ragazzi di strada, Suore Comboniane con le loro aspiranti, un gruppo di Laici comboniani, si raccolgono insieme per celebrare l’eucarestia presieduta da P.Eliseo nella grande sala polivalente, una della belle opere dirette da lui in questi 4 anni, dopo il suo servizio di Superiore Provinciale in Congo. Seguirà poi il pranzo: riso, fagioli, cavoli, patate e…un pezzetto di maiale, in allegria. Resteremo 4 italiani, giovani da parecchi anni, due congolesi e attendiamo per fine novembre, un altro dal Malavi.  La diocesi di Butembo Beni- Provincia del Nord Kivu è esposta alla insicurezza creata da molti fattori, legati in fondo allo sfruttamento delle immense risorse, e il tradimento dei governanti e corruzione dei funzionari, le difficoltà dell’esercito, utilizzato per massacrare gruppi per far strada a paesi vicini intenzionati a occupare questa grande provincia. Poiché la Chiesa ha dichiarato l’impegno di fine mandato del presidente, ora é ferita da più parti. 5 preti della nostra Diocesi sono stati rapiti, 3 nel 2012, 2 recentemente, un’altro ucciso l’anno scorso..e anche altrove in Congo, e migliaia di massacrati e altri rifugiati. – Ma la gente resiste, prega e perdona e credo sia la risposta che vale più della forza delle minacce atomiche.-  1

3 novembre…continuo. Ieri alla festa eravamo circa 200, messa e pranzo nella grande sala. Poi, come ogni domenica, sono arrivati i bambini dei d’intorni calcolati circa 400. Hanno ripulito di quello che rimaneva di riso e poi hanno fatto giochi, visto dei filmati, assistiti dai nostri giovanotti. Erano venuti anche  50 aspiranti che una volta al mese vengono per un incontro di formazione: liceali. Domenica prossima un altro simile incontro sarà a Beni, a 50 km da Butembo. Questa diocesi  ogni hanno ha una ventina di ordinazioni sacerdotali, tra clero locale e religiosi. Due comboniani quest’anno. Uno l’anno scorso..altri in passato e altri in arrivo. Il mio servizio è un aiuto alla formazione dei nostri aspiranti e del ministero in tre parrocchie.  Qui abbiamo un gruppo di 11 candidati Fratelli che sono iscritti a delle università, e i nuovi propedeuti, 14, aspiranti in fase di discernimento per essere alla fine dell’anno scolastico inviati per il postulato, per candidati al sacerdozio, al filosofato di Kisangani. Gli aspiranti Fratelli continueranno per tre anni qui a Butembo.

19 novembre – Nonostante le difficoltà o forse grazie a queste, la gente crede, spera, e prega. Venendo in Italia quest’anno, tra marzo a giugno, è stato per me come una sorta di addio.  Invecchiamo guardando alle ommissioni. Il Congo ha assorbito le mie energie e credo di aver mancato di riconoscenza…. anche verso tutti quelli che hanno accompagnato la mia missione con l’amicizia e l’assistenza. Non avrei potuto fare tutto quello che, con altri assieme, ho potuto fare.  Ma il Congo mi ha fatto più attento a Dio. E questi 6 anni a Butembo mi ha aiutato ad approfondire l’attenzione al mondo e al lavoro profetico del Papa che cerca di fare incontrare le diverse confessioni cristiane perché é scandaloso che la chiesa fondata sugli apostoli ha mancato al testamento di Gésu: prima di affrontare la passione prega il Padre. “ Che siano una cosa sola, (v.vangelo di  Giovanni cap 17 ),  che abbiano la pienezza della mia gioia, consacrali nella verità…non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me, …perché il mondo creda che tu mi hai mandato… Questi sanno che tu mi hai mandato….” ma poi  hanno mancato di guardare a Cristo e si sono sporcati di interessi molto terrestri e politiche di egemonia.  Cito p.Alberto Maggi  “ Sono entusiasti di lui (il Papa)  i poveri, gli emarginati, gli invisibili, e anche tutti quelli, …. che avevano soltanto sperato, immaginato o sognato, ora è divenuto realtà con Francesco, il papa che ha fatto riscoprire al mondo il profumo del vangelo.

Continuo OGGI 26 novembre…  In Congo é inimmaginabile che si possa fare a meno di Dio. E perdonatemi se accenno, a me pare che in Italia si stia perdendo la relazione vitale con Dio. E la paura sta invadendo il sociale e il privato. La presunzione di riuscire, di sapere e di superare viene sempre più smentita. Non si ha più fiducia e le famiglie sperimentano tanta sofferenza. Il punto d’appoggio della fede e della preghiera va riscoperto, ritrovato e praticato.  Si sta invecchiando e i giovani sono spaventati o già smarriti. Oggi ho lavorato sul documento di preparazione al sinodo dei giovani, ottobre 2018. Analisi e punti di riferimento che aiuterebbero famiglie e i giovani. L’impegno per i giovani rafforza le famiglie. Tanti parroci si sforzano ma se le famiglie non trovano tempo per la loro formazione, che lasceranno ai figli?. Il martedì di ogni settimana, dalle 9 alle 14, collaboro in un centro di spiritualità, alla riscoperta di Dio che si fa prossimo a noi e chiede solo il sì della nostra adesione di fede. Oggi, Cristo Re, voluto da Pio XI, come risposta all’arroganza nazifascista. Oggi stanno rinascendo qua  e là;  violenza e morte sono nel quotidiano dell’informazione.

5 dicembre e siamo già sotto Natale.  Nonostante tante difficoltà – comprese alcune giornate  “di città morta”, con sparatorie e qualche morto e feriti, guardiamo avanti e restiamo impegnati: la gente che ci ingloba ci é riconoscente per la nostra presenza e per quanto facciamo per la formazione e assistenza.  Mi piace pensare che ciascuno di noi è un riassunto del mondo: il Concilio ci illumina su questo. E irradiamo il nostro vissuto. “E ognuno di voi è un volto unico ed irripetibile. Questa è la ricchezza più bella che abbiamo” cito P.Alex Zanotelli. E tutti siamo invitati a rinnovare quotidianamente l’atto di fiducia che ci rende capaci di accogliere fatti e persone con amicizia.

Voglio chiudere augurando ai vostri cuori di avvicinarvi alla gioia del Bambino di Betlemme nel quale possiamo saperci tutti uniti in un BUON NATALE VERSO UN GIOIOSO ANNO NUOVO.

P.Benito.