19 dicembre 2012, Buon Natale da Aswan!!!

  Aswan – Egitto

La Buona Notizia di Natale risuona anche quest’anno “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore”, qui in Egitto e in tutto il mondo.

Carissimi ,
pace e bene a voi. Noi missionari qui ad Aswan stiamo bene. Grazie a Dio. Spero anche voi state bene.   Le mie vacanze dell’estate scorsa: grandiose! Grazie a Dio, e a tutti voi! Pranzetti, cenette, un matrimonio! una festa paesana al campo sportivo! … .La Buona Notizia di Natale risuona anche quest’anno “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore”, qui in Egitto e in tutto il mondo. Vi interesserà sapere notizie sulla situazione attuale in Egitto.  Ci provo.
Il nostro servizio è il solito: celebrazioni, visite alle famiglie della parrocchia e visite ai prigionieri,.
C’è un detto: “Quando Dio vuole punire un popolo, lo lascia fare quello che vuole”. Potrebbe essere il caso dell’Egitto.
Oggi, a circa 2 anni di distanza, si può dire che la rivoluzione in Egitto è incompleta! Si, Mubarak si è dimesso ma, il presidente attualmente eletto, Morsi, (del Partito Fratelli Musulmani), non è quello voluto dalla maggioranza; la democrazia popolare deve essere costruita, e ci vorrà tempo; la nuova costituzione la stanno scrivendo, e ci vorrà del tempo; ci sono continue proteste per chiedere pane, dignità e giustizia .
La situazione sociale: la gente non sa a chi dare il suo supporto, c’è troppa confusione in giro. La gente non è tranquilla di fronte a un futuro incerto che l’aspetta, sia cristiani che musulmani.
La situazione economica: sta di fatto che scarseggiano beni di prima necessità: elettricità, acqua, medicinali, benzina, le bombole di gas: bisogna mettersi in fila. La percentuale di quelli che non sanno leggere e scrivere è aumentata: prima di Mubarak era il 47%, ora è il 50%.
La gente è disillusa e pessimista su quello che sta succedendo e succederà, soprattutto i cristiani, ma anche i musulmani. Gli ideali della rivoluzione non si realizzano: sono come svaniti!
Nel Vangelo c’è scritto: “Siate prudenti come colombe e astuti come serpenti”. Questo tempo sembra chiedere ai cristiani di essere soprattutto come i serpenti!  I cristiani sono chiamati non solo a proteggere se stessi, ma a unirsi: le varie Chiese, unite, per essere sale, luce, per favorire un cambiamento psicologico di mentalità, nella società egiziana, oggi. (Questi appunti: dal giornalista Jason Casper).
Sta di fatto che c’è troppa ambiguità nella situazione che gli egiziani stanno vivendo in questi mesi. Molti Egiziani hanno lasciato l’Egitto, anche musulmani. La numerosa Chiesa Ortodossa egiziana, rimane chiusa in se stessa. Tra sei o sette mesi si prevede il collasso dell’economia egiziana. Il turismo è già collassato da tempo.  Il Sinodo dei vescovi del Medio Oriente avrebbe dovuto aiutare i cristiani a non emigrare, ma non è successo niente. Ci sono vari musulmani che chiedono di diventare cristiani: molti sacerdoti dicono loro di aspettare perché non è il momento opportuno. Altri sacerdoti, pochi, corrono il rischio e li preparano al battesimo. Sta di fatto che la Chiesa non è preparata ad accogliere musulmani che vogliono diventare cristiani. Non c’è una linea chiara ed unitaria da parte dei vescovi egiziani. Ci sono varie famiglie impoverite: le scuole cristiane dovrebbero accettare i loro figli gratis: questo potrebbe essere uno sforzo per evitare l’emigrazione.  Anzi: ecco una sfida per i cristiani in Egitto oggi:  “rimanete qui, fate diventare la vostra vita cristiana una missione evangelizzatrice: organizzatevi in gruppi, per la difesa  dei diritti umani, per la difesa della libertà, per la libertà di religione, per difendere i diritti delle donne.” Succede che una ragazza musulmana che si è fatta cristiana, quando va in chiesa si veste da cristiana, e quando va al lavoro o in giro, si veste da musulmana, con il velo. Purtroppo in questi tempi, qui succede che le ragazze cristiane, soprattutto quelle che vestono i calzoni, sono prese di mira: parole, intimidazioni.  Quello che si vede è questo: i Francescani seguono la loro linea; i Comboniani  hanno il loro stile, i Gesuiti hanno il loro metodi, i Salesiani anche, i diocesani pure, i Domenicani anche. Manca quella sinergia di forze che permetterebbe a tutti gli operatori religiosi di essere piu’ efficaci per il bene degli Egiziani, per i quali siamo qui a servizio. “Il Messaggero”, il giornale dei cristiani cattolici in Egitto,  dovrebbe essere meglio utilizzato  per condividere esperienze programmi, iniziative.   In conclusione , non è una esagerazione dire che: “Non sappiamo esattamente cosa sta succedendo oggi in Egitto”.  (Appunti, da Abuna Graish, Direttore del Messaggero).
Da parte dei missionari stranieri che lavorano oggi in Egitto è necessario uno sforzo di inculturazione piu’ efficace, piu’ vero, sia nella comunicazione che nella educazione nelle scuole e nelle classi di catechismo, e nelle omelie dei sacerdoti. E’ importante aiutare tanti cristiani ad aprire la loro mente per capire cosa vuol dire essere Chiesa locale oggi, qui in Egitto.

(Ora segue il sunto dell’intervento del Comboniano Padre Alberto Senior).
La sfinge, può essere considerata il ritratto della situazione in Egitto oggi: la sfinge è un blocco di sasso, freddo; la sfinge è muta, è mezzo addormentata, con un sorriso sardonico, indecifrabile, come di sfida. Sia i Cristiani che i Musulmani sono bloccati nelle loro tradizioni. Manca il senso vero di appartenenza alla Nazione, e c’è un senso di coscienza egoistica (ognuno pensa solo a se stesso). L’Islam è qui, il Cristianesimo è qui: nessuno sa cosa fare esattamente, mentre sarebbe il momento di affrontare le sfide odierne uniti come un solo cuore, una fede forte, una speranza incrollabile. E’ il momento di inventare nuove vie per entrare nella Chiesa locale e nella società, per svegliarla e rinnovarla dal di dentro. Daniele Comboni, un grande modello di profeta e di missionario è ancora troppo sconosciuto e il suo carisma non è vissuto bene. E’ giunto il momento di coinvolgere i laici nelle nostre iniziative missionarie. La gente dovrebbe conoscere meglio chi sono i Missionari Comboniani qui in Egitto e anche fuori: noi siamo per i piu’ poveri e abbandonati. Quanti ragazzi per le strade del Cairo, abbandonati a se stessi!
La nostra Missione è enorme e le nostre forze stanno diminuendo!  Si dice che tra sei o sette mesi potrebbe esserci la rivoluzione del pane, che comincia a scarseggiare. Noi dovremmo preparare leaders, guide locali e sostenerli da dietro le quinte. Noi dovremmo favorire una rivoluzione, un cambiamento nella Chiesa stessa, perché esca dalle sue trincee, e si coinvolga nel processo  politico e sociale attuale. E’ il momento di costruire insieme una società nuova: o ora, o chissà quando! (Questi gli appunti che sono riuscito a prendere da Padre Alberto. Comboniano).
Domenica 4 novembre, è stato eletto il nuovo Patriarca della Chiesa Copto Ortodossa d’Egitto: il vescovo Tawàdros (Teodoro: dono di Dio). Il Papa Benedetto gli ha fatto pervenire dei bellissimi auguri: che sia “ Un Padre Spirituale che porterà l’armonia in un nuovo Egitto”. Preghiamo che questo diventi realtà.  E chiedo una preghiera per tutti gli egiziani.
E’ mia intenzione ringraziare tutti, per le preghiere, le offerte, la gioia condivisa nello stare insieme l’estate scorsa. Il Signore vi benedica tutti. Anche se lontani, ci sentiamo vicini, soprattutto con la preghiera.

Per chi vuole continuare a fare qualche offerta: Mondo Aperto Onlus, ccp. 28394377, Missionari Comboniani, Procura Missioni, Vicolo Pozzo 1, 37129, Verona. Specificare: Per P. Bianchini L., in Egitto.
In unione di preghiere, saluto di cuore e auguro sinceramente:
BUON  NATALE  E  BUON  ANNO!!!
Con affetto e riconoscenza, padre Luigi Bianchini.