2019 marzo 7 – Bagandou- insieme si può

Bagandou, 7 marzo 2019.

«INSIEME» si può.

Dal mese di ottobre 2018, funziona a Bagandou, la scuola materna, creata dal Vescovo della diocesi, Mons.  Guerrino Perrin.  In effetti, ogni volta che veniva in visita, la gente lo assaliva domandando con insistenza che creasse una scuola cattolica, per l’istruzione dei loro bambini.

La scuola materna è là e funziona, alla direzione c’è una suora comboniana.  Il sindaco e la giunta, secondo la richiesta del Vescovo, hanno donato un terreno, sul quale è stata edificata la struttura; ci sono i documenti, c’è l’approvazione del catasto.

La struttura è là ma diversi proprietari si fanno avanti, delimitando il loro orto, il loro campo, i loro alberi di palma, la loro casa, all’interno del terreno che il sindaco ha dato per la scuola.

Essi dicono che il sindaco deve dare loro un altro terreno, al posto di quello occupato attualmente, altrimenti, non se ne andranno.

L’anno scolastico è già avanzato, dopo la scuola materna, i genitori insistono affinché ci sia anche la scuola elementare, ma il terreno…è occupato!

La suora direttrice riunisce i genitori ed espone il problema.

“Noi vorremmo che, dopo la scuola materna, ci sia pure la scuola elementare e per questo siamo pronti ad andare a fondo e risolvere il problema –  dicono i genitori –  se le suore ci garantiscono che ci sarà la scuola elementare”.

“Per questo –  dice la direttrice –  scrivete al Vescovo, esponendogli la vostra richiesta”.

I genitori degli alunni, fortemente motivati, hanno costituito un commissione, sono andati a contattare, casa per casa, le persone che avanzano delle pretese sul terreno della scuola.

Un incontro “faccia a faccia” tra il sindaco e i pretendenti è stato organizzato. I genitori non abbassano le braccia e continuano a seguire gli avvenimenti.  Faranno di tutto perché il terreno della scuola sia liberato e l’edificio per la scuola elementare sia costruito: si tratta del bene dei loro figli, della loro educazione, del loro avvenire: “INSIEME” è possibile.

Con queste notizie vi saluto e vi dico: a risentirci alla prossima volta,

suor Carla Curti.