24 dicembre 2010, Messico BUON NATALE dal Messico!!!

 

Carissimi,
vi scrivo questi semplici auguri dal Messico, dove mi trovo da oltre un mese, in visita ai confratelli Saveriani che lavorano in questa grande nazione.

Le opere dei Saveriani di qui sono tante e si caratterizzano in alcuni settori:
a) l’Animazione Missionaria delle Chiese locali, affinché siano aperte all’annuncio del Vangelo ad altri popoli e culture;
b) la formazione di futuri missionari, in cinque case (due seminari minori, il noviziato, il filosofato e il teologato) per un totale di un centinaio di giovani ;
c) i tre grandi Collegi, con il ciclo del ginnasio e del liceo, per un totale di circa 4.500 studenti;
d) il servizio pastorale in due missioni tra le popolazioni indie náhuatl, nella Huasteca;
e) la stampa e la diffusione dell’opera missionaria della Chiesa.

L’aspetto piú bello é comunque la presenza di molti Missionari Saveriani di origine messicana nei quattro continenti, laddove la nostra Famiglia Saveriana é presente. Che il Signore benedica il loro lavoro. Quando ho potuto sono stato a salutare le loro famiglie.

Il Natale. È una festa molto sentita dappertutto e preparata con alcuni momenti della tradizione cristiano-messicana:
a) le feste di Maria. Ho potuto essere testimone dei pellegrinaggi che ogni giorno la gente vive visitando la grande Basilica della Vergine di Guadalupe a Cittá del Messico; ogni domenica sono oltre 150.000 i pellegrini che pregano, nel silenzio, chiedendo a Maria le grazie di cui ognuno sente il bisogno. Ho visto anche la festa alla Vergine di Zapopan a Guadalajara, animata da molti gruppi di danza messicana: uomini e donne, ornati di piume e copricapi tipici della cultura atzeca, che danzano tutto il giorno in onore della Madre di Gesú;
b) le “posade”, ovvero le novene che precedono il Santo Natale, attraverso la processione nei quartieri delle cittá e dei “ranchos”: la gente porta le statue della Vergine e di San Giuseppe, come ricordo del loro peregrinare tra le case di Betlemme, in cerca di un luogo dove poter sostare per l’imminente nascita di Gesú. La preghiera termina con un pasto comune, dove ciascuno porta qualcosa di caratteristico della  cucina messicana (molto ricca);
c) le “pastorelle”, un teatro popolare, offerto davanti alle chiese o nelle piazze, dove si descrive – tra un nugolo di diavoli e diavolesse – la lotta che deve fare una pastorella per sapere la strada che porta alla grotta di Betlemme. La gente si diverte molto poiché i diversi diavoli interpretano delle scene che mettono alla berlina le abitudini ed i costumi del vissuto popolare.

Certo: il Messico vive dei momento difficili, a causa del narcotraffico. La gente ha molta paura perché la delinquenza dilaga e si fa presente nei quarieri delle cittá. Il mercato che distribuisce la droga nel mondo si é spostato dalla Colombia al Messico. La vicinanza con gli Stati Uniti, il mercato piú redditizio, ha favorito questo.

Ma il popolo messicano ha il desiderio di non soccombere alla violenza e guarda con fiducia al futuro.

Ho letto recentemente un libro dove si tratta della diversitá tra i concetti di vita e di storia dei non-credenti e dei credenti. Lo scrittore, un “ateo aperto a Dio”, sostiene che i primi hanno molta facilitá di riuscire nella vita poiché si basano sulla scienza e sulla ricerca, ma mancano di una forza che i secondi posseggono e che li fa vincitori: la speranza.

Si, che il Santo Natale ci dia la speranza, quella che non ci distoglie dal quotidiano, ma – combattendo al meglio delle nostre forze – lo fa diventare possibile e piú bello.

Auguri di Buon Natale  a tutti,

P.S. : rientro in Italia il 20 gennaio.
Quindi: BUON ANNO 2011!!

p. Carlo Girola