da Abor padre Peppino Rabbiosi

Per seguire Gesù, non possiamo star fermi!

Abor, giugno 2018

Carissimi, vi saluto da questa Missione Africana di “IN MY FATHER’S HOUSE”.

In questo inizio di anno abbiamo avuto una fiumana di volontari provenienti da diverse associazioni, istituzioni e anche diverse nazioni. La parola che mi viene in mente ripensando a questi momenti intensi è “Collaudo”. Sì, in questo periodo abbiamo davvero collaudato la nostra capacità di accoglienza, di collaborazione e di adeguamento e con gioia, orgoglio e gratitudine dobbiamo dire che il collaudo è riuscito. Naturalmente non voglio dire che tutto è andato liscio: ci sono stati un certo numero di effetti collaterali, ma si son viste emergere chiaramente tutte le potenzialità che una “laica’ come la missione nostra ha e può sviluppare. Adesso, a bocce un po’ più ferme, dovremo rielaborare i suggerimenti e gli spunti per migliorarne tutti gli aspetti. Tutta questa ricchezza umana fa un po’ da contraltare alla diminuzione di aiuti finanziari cui, come mi pare di capire ogni altra associazione, stiamo facendo fronte. Vedo che anche i SOSTEGNI a DISTANZA che ci hanno sorretto fino a questo punto stanno segnando il passo. Da qui, così lontano da voi e dalla vostra società che ormai non è più la mia, non riesco a capire se sia proprio questo genere di sostegno che “non funziona più” o se siamo noi che dovremmo migliorare il nostro modo di proporlo e seguirlo. Chiunque si senta libero di darci idee e suggerimenti in merito!

Come ho sempre detto “la Divina Provvidenza provvede là dove c’è bisogno” e qui non ho nessun dubbio! Però devo anche domandarmi il significato di questo segno e una interpretazione è che forse siamo giunti ai limiti della nostra “espansione quantitativa e estensiva” e che ora forse dovremo pensare di più alla nostra presenza qualitativa e intensiva. Probabilmente anche questo è un passaggio per la nostra crescita e maturazione sia come singoli che come associazione: dovremo insieme trovare un modo un po’ diverso da quello che abbiamo vissuto fin qui di portare avanti gli stessi valori. La nostra IDENTITA’ ed ESSENZA di laici missionari dovrà essere chiarificata sempre più per far emergere i punti che ci definiscono e che vogliamo non vadano persi. Per questo faccio appello a tutti perché prendiate a cuore questa NOSTRA associazione e possiate dare un contributo che vada oltre il sostegno economico, portando, se possibile, anche il vostro aiuto a far crescere e trasformare questa nostra opera in quello che più aggrada al BUON DIO sapendo che la nostra chiamata e missione ci rendono dei privilegiati. Da ultimo, non dimenticate che “Nella Casa del Padre Mio” ci sono molte dimore e chiunque voglia venire qui a trovarmi, lo aspetto!

Grati e con gioia viviamo la nostra risposta individuale e collettiva.

Padre Peppino