Da un anno circa stiamo appoggiando la nascita di associazioni di produttori (legumi, patate, maiali…), con triplice intento: produrre sementi di buona qualità, migliorare le tecniche di produzione ed infine vendere a un buon prezzo.
La mentalità qui come altrove è molto individualista, se riusciranno i nostri intenti, saranno un segno di progresso. Il Vangelo deve portare alla nascita di associazioni produttive ancor più nel nostro contesto in cui si vive essenzialmente di agricoltura e allevamento.
Non so se vi è giunta eco, ma nel mese di marzo nelle grandi città del Sud del Cameroun ci sono state manifestazioni di piazza contro il costo della vita che è sempre più caro; queste manifestazioni portavano anche altri motivi di disagio sociale. Esempio: poche prospettive di lavoro per i giovani studenti. Le proteste sono state represse con la forza e si parla di un centinaio di morti. Il presidente della Repubblica nel suo discorso alla nazione in seguito agli incidenti, ha semplicemente accusato l’opposizione di aver orchestrato il tutto: una lettura così semplicistica ha scoraggiato molti e fatto perdere ancora di più la fiducia nel governo.
Si ha l’impressione che nei prossimi anni si potrebbe arrivare a delle rivolte sociali organizzate se non c’è nel potere politico la capacità di ascoltare e di mettersi in discussione.
Cosa dire poi, la Chiesa del Cameroun è coscienza critica della nazione?
Talvolta si ha l’impressione che a livelli ufficiali la Chiesa sia più preoccupata di salvare i suoi privilegi, soprattutto al sud.
Io, noi, nelle nostre Parrocchie crediamo molto alla Chiesa dal basso, alle Comunità Ecclesiali Viventi, al lavoro di formazione nei Movimenti giovanili.
“Che la nostra luce brilli davanti agli uomini” è stato il tema di questo nostro anno pastorale ed ogni cristiano è chiamato nel suo contesto sociale a essere un testimone visibile della luce che è Gesù Cristo, ci sono piccoli segni in tal senso.
Il lavoro Pastorale da fare soprattutto coi giovani è veramente tanto ed i giovani sono disponibili, ma le “forze educatrici” nelle Parrocchie sono limitate e ci si arrabatta in un lavoro formativo mediocre. Quanto è attuale anche qui l’esempio della Scuola di Barbina di don Milani!
Un progetto educativo che educhi alla capacità critica, al saper prendere la parola sapendo cosa dire, il cercare una soluzione comunitaria ai problemi. Fortunatamente tra i giovani ce ne sono alcuni che hanno una parola autorevole e sono seguiti dagli altri.
don Giusto