28 gennaio 2006, Makallé – Etiopia “Nulla è difficile per chi ama”

“Nulla è difficile per chi ama”. “In Etiopia non mancano le preoccupazioni politiche e sociali. Infatti dopo le elezioni della metà del maggio scorso non c’è stata vera pace e concordia nel Paese. E dire che ci sarebbe bisogno delle forze di tutte le parti sociali per risollevare le misere condizioni economiche etiopiche. Tra gli obiettivi del Terzo Millennio, c’è quello di ridurre (se non dimezzare) la povertà della gente per il 2015. cosa capita, invece? Per la gestione del potere politico, i Paese si è profondamente diviso, anche secondo linee tribali. Ed ora, dopo i risultati più o meno discussi della tornata elettorale, dovrebbero esserci vari partiti all’amministrazione delle varie regioni. In molti casi, però, l’opposizione si è rifiutata di assumersi le proprie responsabilità, forse perché si sente boicottata dal governo federale. A questa confusione politica, aggravata dai disordini in piazza di giugno e di novembre, si aggiunge la precaria situazione del confine con l’Eritrea, dove una nuova guerra può scoppiare, se le truppe dell’ONU sono esautorate dal loro compito di sorveglianza della zona smilitarizzata. Ci chiediamo come si possa lavorare con la mente tranquilla in queste situazioni. C’è una certa tensione confratelli locali di diversa etnia, c’è insicurezza nell’insegnamento scolastico in mezzo a questi improvvisi disordini, con insegnanti fortemente infiammati dai moti di piazza. Noi missionari ci diamo da fare per pacificare gli animi e per garantire stabilità attraverso un regolare programma educativo. A questo proposito abbiamo tre importanti novità per il nostro College. Gli allievi complessivi della nostra scuola tecnica sono saliti a centocinquanta quest’anno. Abbiamo accettato di fare un corso speciale per ragazzi orfani, che in un anno dovrebbero imparare i rudimenti di una professione che li immetta nel mondo del lavoro con competenza. Dall’Italia stanno arrivando per noi tre macchine fresatrici universali e altro materiale didattico. Dal Cairo dovrebbe arrivare il software Keller, per insegnare l’uso delle macchine a controllo numerico, con esercizi di simulazione. Dalla Germania si sta organizzando una spedizione di attrezzatura per un laboratorio di produzione da affiancare alla scuola, con la finalità di sostentamento finanziario alla nostra opera. Con l’arrivo di un nuovo confratelli qualificato in elettro-meccanica stiamo pensando di allargare l’insegnamento nel nostro College a un nuovo settore, l’elettricità e in futuro l’elettronica. È una risposta ai bisogni di tanta gioventù e del mondo del lavoro che sta crescendo anche in Etiopia. Concludiamo con una storia di speranza e di successo. Lo scorso 2 luglio, al termine di tre anni di corso regolare, abbiamo consegnato il diploma a trentotto allievi del “Don Bosco Tech.” di Makallé. Atsbeha è stato uno dei leaders di questo gruppo. È un giovane di ventidue anni, orfano di entrambi i genitori, aiutato nella sua educazione dall’organizzazione SOS e dai salesiani. È riuscito a aggregare altri dieci suoi compagni di classe e a mettere in piedi un piccolo garage, una cooperativa. I nostri istruttori hanno dato preziosi suggerimenti tecnici e soprattutto hanno aiutato a formulare un progetto di micro-impresa che ha ottenuto un finanziamento dal governo, attraverso l’organizzazione non governativa tedesca GTZ. Se il gruppo sarà costante nei suoi impegni e unito nell’onestà della gestione del lavoro e dei profitti, avremo dato un contributo importante per la creazione di nuovi posti di lavoro e per il futuro di alcuni giovani con formazione tecnica ma disoccupati. Per noi salesiani sarà una grande soddisfazione vedere i nostri allievi avere successo nel mondo del lavoro e nella vita, guidati dai principi educativi di don Bosco.”

 padre Mario ROBUSTELLINI