Carissimi Amici,
Anche quest’anno e’ ormai arrivato alla fine con le festivita’ Natalizie ormai alle porte. E’ la consueta occasione di scrivervi per aggiornarvi del mio lavoro missionario e per inviarvi i miei piu’ fervidi Auguri di Buon Natale e Capodanno.
Quest’anno e’ stato particolarmente duro per tutta la popolazione, l’impatto della divisione e delle discordie tra i due Sudan si e’ fatto sentire pesantemente. La sospensione della produzione di petrolio da parte del Sud e la chiusura delle frontiere da parte del Nord con la sospensione dell’abbondante commercio hanno procurato una crisi senza precedenti alle economie di entrambi. Per il Sud e’ significato “ fame” e per il nord meno guadagni e crisi. Le zone di frontiera hanno visto l’escalation di vari conflitti armati. All’interno dello stesso territorio del Nord nelle zone del Darfur, dei Monti Nuba e del Nilo Blu sono tuttora in atto vere e proprie guerre civili con conseguenze drammatiche per la popolazione difficilmente descrivibili senza suscitare orrore.
Per di piu’ la crisi mondiale fa sentire i suoi effetti anche qui: i prezzi anche delle cose base sono triplicati. Specialmente per i piu’ poveri la situazione e’ disastrosa. E’ continuato l’esodo dei Sudisti per andare nel loro nuovo paese, anche se frenato da burocrazia e dalla chiusura dei confini e soprattutto dalla completa mancanza di soldi per il trasporto. Migliaia vivono ancora da quasi un anno in campi sfollati ai margini del deserto in attesa che qualcuno li aiuti a partire.
Nello stesso tempo aumentano le popolazioni Nuba che si rifugiano qui a Khartoum scappando dalla guerra. La maggioranza non sono Cattolici, ma i loro bambini sono accolti nelle nostre scuolette senza nessuna discriminazione e quando si puo’ aiutare non guardo a chi appartengono.
Cosi’ per esempio ad Izba dove lavoro io, sono cresciuti enormemente. Adesso sono circa 25.000 gli abitanti di questo rione di emarginati, di cui 20.000 Nuba: non ci sono servizi per cui le condizioni igieniche sono disperate. Abbiamo circa un migliaio di Cattolici, gli altri sono pagani, musulmani e protestanti di varie denominazioni. Qui manca tutto, ci sono una infinita’ di problemi, ma c’e’ anche gioia e voglia di vivere e di progredire. La scuola funziona bene e il numero degli alunni cresce. Ci sono due posti di pronto soccorso governativi. In questi gioni passati parlando con la gente mi dicevano che non vanno volentieri la’ perche si esce morti. E molti sono ritornati alla medicina tradizionale meno costosa, ma per la maggioranza dei casi, meno efficace.
Vi immagino tutte intenti alla preparazione del Natale. Qui non ci sono luci o altri segni delle prossime festivita’ e non sara’ celebrato come giorno di vacanza dalla stragrande maggioranza della popolazione: il paese e’ piu’ del 95 % Musulmano.
Noi missionari abbiamo cominciato a fare il programma per la preparazione della Liturgia e di qualche piccola festicciola. Per i Piccoli e per le Famiglie. Come sapete, durante tutto l’anno scorso e quest’anno ci avevano portato via quasi tutto il terreno che avevamo per la scuola serale, raduni, posto di ritrovo e svago per i bambini e i ragazzi/e del rione. e anche per la nostra chiesa. In questi ultimi sei mesi ci siamo impegnati ad andare una infinita’ di volte negli uffici governativi per farci ridare indietro il nostro terreno. Pazienza immensa e spese non irrilevanti. Abbiamo trovato anche della brava gente musulmana che ha capito e ci ha aiutato e adesso sembra siamo a buon punto, purche’ tutto vada liscio…
Anche quest’anno non potremo celebrare il Natale nella Chiesa perche’ non c’e’ spazio, ma lo faremo nel cortile della nuova scuola anche se un po’ piu’ distante. E’ bello vedere come le feste liturgiche sono vissute con una gioia e un entusiasmo che in Italia non possiamo immaginare. Tutti sfoggiano ( o almeno tentano) vestiti sgargianti che non si sa da dove vengano, visto le povere baracche dove vivono, e la situazione familiare che hanno e le difficolta’ di ogni giorno di far quadrare i conti per sbarcare il lunario. E la gioia della celebrazione e’ condivisa da tutti: protestanti e anche dai vicini di casa musulmani. I poveri sanno gioire con poco e sanno condividere.
Questa GIOIA io auguro a voi come dono dal Signore Gesu’ per Natale.
Vi ringrazio dell’ amicizia e dell’aiuto costante per la mia Missione. Ricambio ricordandovi tutti nelle mie preghiere e nella S. Messa: e’ il Signore che deve ricompensarvi! Anche voi pregate per me, perche’ sia un segno del suo amore per questi fratelli piu’ bisognosi.
BUON NATALE.
p. Eugenio Caligari