6 gennaio 2008, Como Prima di partire…

E’ la sera dell’Epifania. Domani partirò per il Cameroun, prete fidei donum della nostra diocesi di Como. Oggi ho ricevuto il mandato dal Vescovo in duomo. Ripenso ad alcune sue parole a proposito dei Magi.

1. La gioia dei Magi, frutto di un lungo cammino. E allora porto nel cuore le persone, le comunità, gli incontri, che hanno segnato fin qui la mia vita e che mi fanno essere ciò che sono. Nella gioia, il sentimento forte che provo in questo momento è la gratitudine verso i tanti volti che affollano il mio cuore.
2. Il Vescovo ha accennato anche all’ingenuità dei magi… Penso alla mia ingenuità, alla dose d’ingenuità di chi è chiamato a partire per la missione. Se si cercano tutti i perchè, se si fanno tutti i conti sul cosa si lascia, sulle distanze, si è finito di desiderare, di osare. Ingenuità è seguire un’intuizione, fidandosi.
3. L’oro dei Magi, offerto al re dei popoli, mi porta alla mente la generosità del nostro popolo verso le Missioni, verso i poveri. Tante persone mi si sono accostate in questi mesi, con pudore, allungando un’offerta e dicendo: E’ solo una goccia… Spesso proprio quelle persone che, negli anni della loro gioventù, hanno conosciuto la povertà.
4. L’incenso, offerto al bambino Gesù, il Figlio di Dio, come segno di adorazione, mi ricorda che, per andare in missione, ci si deve mettere in cammino, ci si deve dare da fare, ma bisogna anche saper stare in ginocchio… Sarebbe bello che, accanto ai nostri missionari e alle attività della missione, ci fosse anche una comunità religiosa, una comunità orante.
5. La mirra ci ricorda che i Magi, a Betlemme, non trovano un bambino con cui giocare, ma un Maestro da seguire, fino alla morte di croce. Non c’è missione (non c’è vita) senza lotta, senza fatica, senza morire a se stessi ogni giorno.

L’Epifania è la festa della luce. Domani sera atterrerò a N’Djamena, la capitale del Ciad. Ad accoglierci, dall’aereo, non ci saranno le migliaia di luci delle capitali europee, ma pochi lampioni e alcuni fuochi che brillano qua e là nei cortili delle case. A volte non servono molte luci per vedere chiaro. Ne basta una, magari fioca, che però è capace di far trasparire orizzonti immensi. E’ la luce della grazia che mi invita a fidarmi del Signore. Oggi, ogni giorno, tutti i giorni, solo per oggi. Mi aiutate? Una preghiera.
don Corrado