Carissimi
Ho ricevuto la vostra lettera in occasione della S. Pasqua. Gesù è morto e risorto per tutti ma molti nono hanno ancora ricevuto i frutti della morte del Signore. Sento che avete cercato di far nascere nei fedeli i sentimenti di uno dei primi missionari: S: Paolo. Penso che fare il missionario 2000 anni fa non era una cosa facile. Alcuni mesi fa abbiamo festeggiato i 350 anni dell’arrivo dei primi missionari in Thailandia. Erano francesi della società MEP. Hanno impiegato 2 anni per arrivare in Siam e 8 sono morti durante il viaggio. Erano partiti per il Vietnam ma visto che in quel paese c’era la guerra, si sono fermati in Thailandia che così è diventato il cento della nostra religione in Oriente.
Qui i cristiani sono ancora pochi però la chiesa ha solide fondamenta con un cardinale e 9 vescovi in carica. La settimana scorsa hanno consacrato il nuovo vescovo della mia diocesi di Chiangmai. E’ il quarto. Il primo era Betharramita francese Mgr Lacoste, mandato via dalla Cina. Anche qui i cristiani sono pochi però aumentano tutti gli anni. Il problema è la mancanza di missionari. Anche qui ci sono alcuni fidei donum. Il problema è che questi preti, dopo aver impiegato un bel po’ di tempo a imparare la lingua che è abbastanza difficile, è quasi arrivato il tempo di ritornare in Italia. Anche se avete avuto difficoltà per trovare fondi per le missioni a causa della crisi economica, mi avete ancora dato 8 mila euro per i miei seminaristi. Vi ringrazio di cuore e questi ragazzi pregano ogni giorno per voi perché tramite voi, il Signore dà loro un piatto di riso tutti i giorni.
Aiutare questi seminaristi è un po’ diminuire il problema della mancanza di missionari. Toccherà ai preti indigeni, fare i missionari in casa loro. Della mia congregazione, che eravamo in 25 col Vescovo, siamo ridotti in 6 dei quali il più giovane di 67 anni. P. Ugo Donini, è appena uscito dall’ospedale per anemia. Un altro padre francese di 70 anni partirà fra qualche giorno per la Francia per curarsi e non so se ritornerà qui. Come vedete noi missionari stiamo scomparendo e cerchiamo di formare sacerdoti che prendano il nostro posto. Adesso abbiamo 13 Padri indigeni della congregazione e il mese prossimo ne sarà ordinato un altro. Adesso anche qui il numero dei ragazzi diminuisce e ci sarà anche da noi il problema delle vocazioni.
Ringrazio di nuovo don Stefano e tutti quelli della commissione per avermi aiutato. Qui in Thailandia le cose non vanno bene e spesso la gente litiga per ragioni politiche, con morti e feriti.
Pregate un po’ per i miei seminaristi perché possano conservare le loro vocazioni
Saluti cari a tutti
Aff. P. Perlini Raimondo