Mozambico: domande/risposte e immagini x animaz. bambini

Come è fatto il Mozambico?

È un paese grande quasi tre volte l’Italia, con 2500 chilometri di coste Con una popolazione di oltre 28 milioni di persone e un reddito pro-capite di 230 euro/anno, il Mozambico è tra i paesi più poveri al mondo. Metà della popolazione ha meno di vent’anni, ma la mortalità infantile (0-5 anni) è di 138 ogni mille bambini nati vivi, anche a causa della malnutrizione che colpisce il 44% della popolazione infantile.

Era una colonia dell’Europa?

Il Mozambico fin dal 1500 è stato colonia del Portogallo. È diventato indipendente nel 1975

In Mozambico c’è la guerra?

Dopo l’indipendenza il regime ha fatto tanti danni; per più di dieci anni c’è stata una guerra civile finita negli anni novanta. Adesso c’è violenza, alcuni gruppi di guerriglieri sono nascosti nelle foreste, ma la gran parte del paese è in pace. La speranza di vita media è di circa 40 anni. Nel 2007 il tasso di analfabetismo riguardava il 55,6% della popolazione.

Che città ci sono?

La capitale è Maputo, all’estremo sud del paese, che ha meno di un milione di abitanti. Al nord la città più importante è Nampula, che ha 230.000 abitanti

Quanto ci si mette ad arrivare in aereo?

Con un volo diretto arrivi in dieci ore e mezza, normalmente si prendono più voli e si impiegano circa 18

I bambini vanno a scuola?

In Mozambico la scuola è obbligatoria e gratuita, ma funziona pochissimo: i bambini sono divisi in tre turni durante la giornata, stanno di solito in classi di 80 persone. I bambini e ragazzi che abitano lontano fanno al massimo 20 chilometri per andare a scuola. È molto difficile imparare e sapere qualcosa che servirà a trovare un lavoro.

È facile ammalarsi? Se una persona si ammala cosa succede?

Le persone molto spesso non si fidano dell’ospedale e vanno prima dal medico tradizionale, una specie di stregone, che cura con le erbe e difficilmente toglie il male. Gli ospedali sono gratuiti, ma spesso i medici non hanno le medicine e soprattutto hanno poca voglia di lavorare bene. Dunque tanti bambini muoiono piccoli e spesso le malattie portano alla morte; la più grave è la malaria, poi ci sono altre febbri, infezioni che vengono da ferite curate male, problemi dovuti alla poca igiene e altro.

Viene tanta gente per turismo?

Non vengono molti turisti stranieri, soprattutto perché ci vogliono tante ore di aereo per arrivarci. Qualcuno va nelle regioni interne per vedere gli animali e fare safari, ci sono alcune isole e alcune spiagge molto frequentate.

Come viaggia la gente?

Il Mozambico dispone di una rete stradale di 64808 km; di queste strade però, solo 5378 km sono asfaltate, le altre sono sterrate con tante buche. Chi è ricco viaggia con le jeep o i pickup, la gente comune al massimo ha la moto o di solito va a piedi.

Che lingua parlano?

La lingua portoghese è la lingua ufficiale del Mozambico; essa è però lingua materna di appena il 6% della popolazione, percentuale che sale al 25% a Maputo. Circa il 40% degli abitanti dice di saper parlare il portoghese (a Maputo l’87%). In Mozambico ci sono diverse lingue nazionali, parlate soprattutto nei villaggi. Nel nord si parla la lingua Macua, un dialetto molto complicato

Succedono disastri naturali?

Ogni anno piove per circa due mesi, la stagione delle piogge. Quando succedono eventi straordinari, sono dolori! All’inizio di quest’anno ci sono stati due tifoni in diverse zone del paese che hanno distrutto tutte le case, rovinato le strade, ucciso tante persone. Quando succedono queste cose tantissime persone si ammalano, devono lasciare la loro terra o hanno altri problemi molto gravi

Le persone lavorano? Cosa fanno?

Nel nord quasi tutti son contadini, anche perché la terra è buona e riescono a mangiare con i prodotti dei campi. Chi vive vicino al mare vive con il pesce, tanti lavorano nelle grandi coltivazioni o nello sfruttamento delle miniere.

Cosa mangiano le persone?

Gli abitanti della campagna normalmente mangiano polenta, la manioca, uova, tanti tipi di frutta, soprattutto banane di tanti tipi, e verdura, nei giorni di festa il riso e il pollo. Si mangia poco il pane, non c’è il latte perché le mucche e le capre non hanno abbastanza da mangiare. Non c’è problema di acqua, però è difficile averla pulita.

I bambini a cosa giocano?

Spesso giocano a pallone, fatto con la gomma e tenuto insieme con la corda. Con i rifiuti di plastica e latta si costruiscono macchinine, si fa correre il cerchio di ruota per strada. È famosa la dama africana, ci giocano gli adulti.

Qual è lo sport più diffuso?

La gente e i ragazzi amano il calcio. Ci sono alcuni mozambicani campioni di nuoto e di atletica.

La gente ha televisione, telefoni, computer?

Nei villaggi e nelle città pochissime case hanno la corrente elettrica, caricano gli strumenti dall’energia solare o in negozi apposta: ci sono poche televisioni, pochi computer, tantissimi hanno il cellulare. Tanti hanno quelli della seconda generazione, senza la connessione.

Come costruiscono le case?

Le case tradizionali, più povere, sono fatte con i rami di bambù ricoperti di fango secco; alcuni fanno con il fango dei mattoni messi insieme con la malta e il tetto di paglia, i più ricchi fanno la casa con i mattoni di cemento e il tetto di lamiera.

Le ragazze vanno a  scuola?

Purtroppo per la mentalità del posto spesso le ragazze hanno dei bambini e si sposano già a 13 o 14 anni. È difficile trovare una donna che ha studiato, che lavora in ufficio o è indipendente.

Che religione hanno?

Tutti quanti si sentono parte della comunità che crede negli spiriti della terra, negli antenati che li visitano dopo la morte e fanno i riti che fanno diventare i bambini degli uomini, per maschi e femmine separati: vanno nei boschi e fanno delle prove di forza e cerimonie segrete. Alcuni hanno solo questa religione, i musulmani sono il 15% e sono le stesse famiglie da mille anni. I cristiani sono più di metà della popolazione, divisi tra cattolici e protestanti di diverse chiese. I musulmani e i cristiani vanno d’accordo.

La Chiesa cosa fa?

I primi missionari sono arrivati con i portoghesi. Adesso quasi tutti i vescovi e metà dei preti sono mozambicani. La diocesi di Nacala dove andrà don Filippo è stata fondata nel 1991, quasi tutte le parrocchie sono nate dopo la seconda guerra mondiale, vengono costruite continuamente nuove chiese e nuove parrocchie perché i fedeli aumentano.

C’è qualcosa come l’oratorio e il catechismo?

A volte nel terreno della parrocchia c’è un campo da calcio o uno spazio per giocare. Tante volte i ragazzi si trovano in parrocchia per cantare e ballare. Succede poco che si battezzino i bambini appena nati, di solito sono i ragazzi e gli adulti che chiedono il battesimo e dopo almeno due anni di catechismo ricevono i sacramenti.

Chi va nella nuova missione diocesana in Mozambico? Cosa farà?

Don Filippo Macchi è un prete della diocesi di Como, che si è sempre occupato dei ragazzi in Oratorio. Nel 2020 andrà nella diocesi di Nacala, nel nord del Mozambico, cominciando in una parrocchia dove ci sono due preti di Pordenone. Quando ci sarà un gruppo di preti e laici pronti a vivere insieme, seguiranno la parrocchia di Mirrote, un villaggio lontano, dove il prete non abita da 14 anni.

Don Filippo va in Mozambico perché è fidei donum. Cosa vuol dire?

In latino significa dono della fede. Una diocesi dona a una diocesi lontana (adesso ce n’è una della diocesi di Como a Lima, in Perù), un prete, delle energie, anche dei fedeli laici che per qualche anno stanno lì e poi tornano nella patria di origine; i missionari veri prendono un impegno per la vita ad andare in tutto il mondo secondo una regola. È un dono che arricchisce tutti, chi dà e chi riceve.