10 aprile 2009, Bangladesh Affidarmi a Lui… basta!

Ancora oggi nelle diverse esperienze in missione possiamo assaporare l’accoglienza di Lidia, attraverso l’incontro con donne che si fanno dimora per permettere alla Parola di arrivare a tutti. In Bangladesh, quando andiamo per il mophosol, visita nei villaggi, sono sempre le donne le più intraprendenti.

Affidarmi a Lui e basta!

L’accoglienza

C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: “Se avete giudicato ch’io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa”. E ci costrinse ad accettare. (Atti 16, 11-15)

La disponibilità di Lidia ad accogliere la parola di Paolo, la sua generosità nello scegliere di aderire pienamente a Gesù si è concretizzata nell’ospitare Paolo nella sua casa, forse per avere altre occasioni per poter ascoltare la Parola di Dio, per sapere di più su Gesù, sul suo insegnamento e nel decidere di diventare cristiana. Il suo entusiasmo è stato talmente contagioso da permettere a tutta la sua famiglia di desiderare il battesimo e non solo. Forse vedendo la sua pietà, la sua accoglienza, la sua capacità di coinvolgere ed entrare in relazione, coloro che erano diventati cristiani si radunavano nella sua casa. Paolo, solitamente restio ad accogliere inviti personali, non ha saputo resistere all’insistenza di Lidia: si sarà commosso davanti alla sua fede, alla sua capacità di accoglienza e di condivisione. E forse proprio grazie anche alla presenza e alla testimonianza di Lidia, tra i primi che hanno aderito al Vangelo a Filippi, Paolo ricorda questa comunità con gioia, trova il loro sostegno nella tribolazione, sa che può contare sul loro aiuto in qualsiasi necessità, li porta “nel cuore” e li invita a imitare in tutto Cristo Gesù.

Ancora oggi nelle diverse esperienze in missione possiamo assaporare l’accoglienza di Lidia, attraverso l’incontro con donne che si fanno dimora per permettere alla Parola di arrivare a tutti. In Bangladesh, quando andiamo per il mophosol, visita nei villaggi, sono sempre le donne le più intraprendenti. Quando arriviamo per visitare le famiglie, ci accolgono in casa loro per più giorni, lasciandoci la loro stanza, senza preoccuparsi di dover stare in veranda o in cucina. Durante la visita ad un piccolo villaggio in cui vivevano 10/12 famiglie, tutti ci avevano accolto molto bene, con gioia. Verso la line dell’incontro, pronte per partire per un altro villaggio, una donna, vedova con un figlio, ci dice: “Venite a casa mia a pranzare”. Aveva preparato il riso per la sua piccola famiglia, ma l’ha diviso per quattro persone ed è bastato per tutti con grande gioia e riconoscenza al Signore misericordioso.
Al villaggio di Dumroi, abbiamo incontrato Shephali. Era preoccupata quel giorno. Il sole era già tramontato da un pezzo, si era fatto buio e le suore non erano ancora arrivate. Giunte là, non facciamo in tempo a scendere dal carretto che sua figlia ci viene incontro per portarci in casa loro. Dopo averci offerto del tè e aver chiesto notizie sui villaggi e le famiglie che avevamo già visitato nei giorni precedenti, ci racconta che, quando suo marito ha risistemato la casa, lei ha chiesto che pensasse ad una stanza in più per accogliere in casa i padri e le suore di passaggio. Shephali ha accompagnato molte delle nostre suore al mophosol, nelle visite ai diversi villaggi per portare la Parola di Dio ai cristiani e a chi non conosceva ancora Gesù. Proprio accanto alla casa di Shephali è sorta una nuova casa.

Un’altra donna: Monica. Lei e la sua famiglia ci mostrano con gioia la nuova abitazione, ancora è da finire di arredare, ma con qualche fiore già piantato e alcune verdure seminate. Monica ci descrive come ha immaginato la loro nuova casa e poi, sottovoce, come per svelarci un grande segreto, ci invita ad aprire una porta sulla veranda dove, ci confida: “C’è la stanza che più ho desiderato, una stanza per la preghiera!”. Ancora è spoglia, ma ci sono già un Crocifisso, una piccola Madonnina, e dei libri per la preghiera. “È da quando mi sono sposata che desidero un luogo appartato e raccolto dove poter pregare con la mia famiglia, con i miei parenti, con tutti coloro che lo desiderano nel villaggio. La chiesa va bene per celebrare la Messa, ma per condividere la nostra vita di fede, mi sembra che una stanza del genere sia più adatta”. A Dumroi, l’agglomerato stesso delle nove famiglie che compongono il villaggio è ospitale, ci si sente subito a “casa” e si percepisce un clima di fede e solidarietà diffuso.
La testimonianza di ospitalità, generosità e fede offerta da tutte queste donne ci ricordano Lidia,
la donna di Filippi che ospitò Paolo e con Lui la Parola del Signore.

sr. Mariassunta Giacomelli, sr. Annamaria Panza e sr. Golapi Toppo