Cari tutti,
Quando sono arrivata in Sud Sudan la prima volta, all’epoca ancora Sudan, il paese era uscito dalla guerra da 4 anni e guardava avanti con speranza.
Il 2011 era un traguardo, una sfida, una sorta di terra promessa.
Poi è arrivato il 15 dicembre l’anno scorso e la parola guerra non è più stata sinonimo del passato, ma è tornata con prepotenza a far parte del presente.
Questo anno si è portato via la vita, la casa, la speranza, il futuro di molte persone.
A distanza di un anno, il 15 dicembre è una data che incute timore.
L’avvicinarsi di dicembre è stato sentito con tensione e paura. La paura che qualcosa potesse accadere di nuovo.
Per domani sono state organizzate, veglie, marce, commemorazioni.
Non so quali saranno i sentimenti della gente domani, ma spero che ricordare il 15 dicembre non sia l’occasione per fomentare desideri di vendetta, ma ricordare perchè quello che è successo non si ripeta.