16 febbraio 2010, Guangzhou – Cina -far parte della vita

 

Inizio dell’Anno della Tigre

Sono contento di mandarvi un saluto a un anno di distanza dalle mie vacanze in Italia, dove ho potuto incontrare molti di voi e rinsaldare legami di amicizia che, anche dopo tanto tempo, non si erano allentati. Vi scrivo in particolare per ringraziarvi che mi volete bene, che seguite con interesse la mia presenza nella Cina continentale, che pregate per me e che non mi fate mancare il vostro sostegno. Ringrazio in particolare gli amici di Mandello che hanno risposto con generosità all’iniziativa della scuola elementare Pertini di raccogliere fondi per i nostri portatori di handicap mentale. L’operazione “La scuola viCINA a Huiling” è stata un successo non solo per la cifra raccolta, ma soprattutto per aver gettato un ponte di amicizia e solidarietà tra l’Italia e la Cina.
Il mio rientro a Guangzhou è stato come ritornare a casa. Sono contento di essere entrato un po’ nella vita di questa gente e soprattutto che loro sono entrati nella mia vita. Non voglio dire che dopo tanti anni di Cina sono diventato uno di loro, perché noi missionari non potremo diventarlo del tutto. Infatti la nostra cultura di tanto in tanto riaffiora, il  credere di essere superiori in certe cose vorrebbe imporsi. Lo sforzo di tutti i giorni è di avvicinarsi quanto più possibile a loro come amici, come fratelli. Ce lo insegna il gesuita P. Matteo Ricci, che morì a Pechino l’11 maggio 1610. “Quello che ha reso originale il suo apostolato, dice Benedetto XVI nel messaggio per il quarto centenario della sua morte, è stato la profonda simpatia che nutriva per i cinesi”.

Da più di sei anni vivo in una casa-famiglia abitata da sei persone con disabilità mentale. Il quartiere alla periferia di Guangzhou dove è collocata la casa che mi ospita è ben differente dal mio paese sul lago di Como. Ma essere qui con queste persone semplici è un’esperienza preziosa. Ogni giorno ringrazio Dio di questa chiamata, dell’occasione che mi è data di crescere come uomo e come cristiano. La “mamma” (una donna che ha lasciato i figli al lontano villaggio per venire a lavorare in città) mi è di esempio per la pazienza e l’amore con cui tratta i nostri ragazzi, per il senso di risparmio nelle spese ridotte al necessario. Sempre sorridente, accoglie con cordialità tutti coloro che vengono a trovarci. Anch’io riesco a dare un piccolo aiuto all’andamento della casa. Piccole cose che cerco di fare con amore: uscire assieme la sera per un giro nel quartiere con i ragazzi, qualche volta portarli fuori a mangiare, giocare con loro in casa quando fuori piove, dare una mano nella pulizia della casa…
Le gioie compensano i disturbi che come in tutte le famiglie non mancano. E’ la gioia di lavare i piedi degli altri (Gv 13,17), è la gioia di stare a tavola con chi non ha la possibilità di ricambiare (Lc 14,12-14), è la gioia di sapere che tutto ciò che viene fatto a coloro che spesso sono visti come un peso per la società è fatto a Gesù stesso (Mt 25,40).
La vita nella casa-famiglia mi lascia spazio anche per altre cose, specialmente quando i ragazzi durante il giorno sono al centro diurno. Ho più tempo per coltivare le relazioni con chi mi scrive o mi cerca. Attraverso il computer ogni giorno mi giunge la posta, quella elettronica, più frequente e veloce di quella tradizionale. Si è venuta a costruire una rete di relazioni, una parrocchia “virtuale” per me che non lavoro più in una parrocchia vera e propria.
La Cina sta facendo progressi enormi. Alcuni giorni dopo Natale mi trovavo con alcuni amici a Qing Yuan, una cittadina distante settanta chilometri da qui, vicino ad un viadotto della ferrovia. D’un tratto si è sentito un rombo: in un batter d’occhio è passato velocissimo il treno Guangzhou-Wuhan, inaugurato due giorni prima. Dicono che sia il treno più veloce del mondo. Quando tra poco la linea sarà completata, si potrà andare dalla Cina del Sud a Pechino in otto ore. Ritornando a casa, ho avuto la sorpresa di salire sulla quinta linea del metrò aperta il giorno prima. Altre nuove linee seguiranno, ora che la città si prepara ad ospitare la 15ma edizione dei Giochi Asiatici.
Benvenuto il progresso materiale, ma lo scarto tra i nuovi ricchi e la gente comune è grande anche in questa provincia. La “mamma” ha commentato così la notizia del nuovo treno per Wuhan, la metropoli da dove deve passare per ritornare al suo villaggio per le vacanze  di  Capodanno:  “E’  un  treno  che  non posso permettermi di prendere. 500 Rmb (= 50 euro) per un viaggio in seconda classe sono metà del mio salario mensile”.
La Cina è oggi inaridita da un consumismo esasperato ed ha bisogno di maggior giustizia sociale. In particolare ha bisogno di un supplemento d’anima, perché “Non di solo pane vivrà l’uomo” (Mt 4,4). Essere lievito nella pasta è la grande sfida per il piccolo gregge dei cristiani cinesi. E’ una sfida anche per me, che mi sento solidale con questa  Chiesa ancora tribolata. Vi chiedo una preghiera perché sia testimone credibile dell’amore di Dio per noi.
Il momento più importante della mia vita nella casa-famiglia è il mattino presto. Mentre i ragazzi e la “mamma” ancora dormono, prego e celebro l’Eucaristia, favorito dal silenzio dentro e fuori della mia cameretta. Sono solo di solitudine plurale, come si è espresso un Padre della Chiesa. In quel momento mi sono davanti i nomi e i volti  di tante persone care e anche i nomi di ciascuno di voi.

 padre Mario MARAZZI