Carissimi amici,
la nostra Diocesi di Maroua-Mokolo quest’anno ha ripreso per noi la frase di Gesù ai suoi discepoli e ci ha invitato a far risplendere la nostra luce davanti agli uomini (Mt 5,16). Essere discepoli della Luce che è venuta, e che ogni giorno viene nel mondo, è certamente entusiasmante anche se chiede una conversione continua. Tutti noi ci siamo però ripresi, con coraggio, l’impegno per essere credibili davanti a tutti, a partire innanzitutto dal nostro comportamento e dal nostro parlare. Abbiamo brevemente riflettuto fra di noi su questo e ci siamo detti che, pur con tanta semplicità, anche qui nella nostra realtà, ci sono persone e realtà che danno luce. Queste “presenze luminose” ci provocano, ci stimolano e ci incoraggiano a continuare il nostro impegno di portare, attorno a noi, la Luce vera della Parola di Dio. Condividiamo con voi la nostra riflessione e vi auguriamo di saper vedere anche voi tanti testimoni di luce.
*Per noi tutti la decisione presa da Frederic e Lea – con i loro quattro figli, l’ultimo nato due settimane fa – di assumersi la responsabilità di una parrocchia, lontana dal loro villaggio, è un primo segno di luce. Nel giro di un mese è stato loro proposto questo nuovo incarico: hanno un po’ riflettuto, pregato, e hanno maturato il loro “sì”. Poco dopo hanno incominciato il loro nuovo servizio. Ancora qualche settimana e poi completeranno il trasloco.
*In occasione dell’inizio dell’avvento, in qualche settore, alcuni cristiani hanno dato la loro testimonianza per incoraggiare i fratelli ad essere anche loro una luce che brilla. Un alcolista – che non ha ancora completamente superato il suo problema – ha condiviso il suo impegno a rientrare prima del solito a casa, a passare più tempo con la moglie e i figli, anche con la preghiera serale, a gestire meglio i suoi soldi. Ci ha toccato il suo coraggio nel parlare davanti a tutti della sua difficoltà, nonostante non l’abbia ancora superata. La sua parola è stata per noi un segno di luce: a volte vorremmo prendere la parola solo quando tutto ci è chiaro e invece il condividere è già un aiuto per il singolo e per la comunità. Anche l’esperienza di una mamma che ha raccontato la sua decisione di uscire di casa per incontrare i ragazzi del quartiere che perdono tantissimo tempo a ‘far niente’, a pensare, a fare ‘stupidate’ è stato per noi e per tanti un segno di luce. Questa mamma non fa niente di straordinario, ma il tempo che si prende per ascoltare questi ragazzi porta loro un po’ di luce.
*A Mokolo, Emmanuel, un giovane cieco che aveva avuto l’opportunità di frequentare le scuole secondarie e di formarsi, ha deciso di aprire una piccola scuola per altri ragazzi con il suo stesso grave problema. Ha sensibilizzato le famiglie, ha chiesto gli aiuti a chi di dovere, incontrando disponibilità ma anche numerosi ostacoli. Ha cercato una casa in affitto e si è messo ad insegnare la scrittura e la lettura Braille. Con la scuola fa uscire i dodici giovani allievi dalle situazioni di abbandono in cui vivevano al villaggio e anche nelle loro stesse famiglie e dona loro una luminosa speranza nell’oscurità di questi ragazzi. Il suo coraggio e la sua determinazione nel volere dare queste opportunità a tanti altri ciechi, mettendoci tutto se stesso, è un grande esempio.
*”50 anni di Vangelo a Mboua per la felicità dell’uomo”: così dice lo striscione esposto davanti alla grande chiesa di Mokolo-Mboua. Qui infatti a fine ottobre abbiamo festeggiato i 50 anni di evangelizzazione. Ci sono state le testimonianze dei primi battezzati e del loro cammino di fede, di P.Richard che ha lavorato a Mboua nei primi anni della missione oltre occasioni di confronto sul cammino fatto. La festa ha visto la partecipazione di circa 5.000 persone e tutte hanno avuto modo di mangiare, bere e cantare in allegria, grazie all’impegno di tutti. Ogni comunità infatti si è organizzata per preparare la “boule”(polenta) et il “bil-bil” (vino di miglio) per sé e per gli ospiti tra cui il Vescovo che ha celebrato la gioiosa cerimonia e ha mangiato con la gente. I cristiani sono una minoranza, circa il 10 per cento, ma in questi 50 anni a Mboua hanno saputo portare segni di luce per tutti a partire dagli inizi. Le scuole, i dispensari, l’impegno per lo sviluppo integrale delle persone, di tutti gli abitanti senza distinzione.
*All’inizio dell’anno pastorale sono state lanciate su tutta la diocesi anche le attività del “Cop’Monde” (come l’Azione Cattolica Ragazzi). Il tema Biennale è “Cop’Amour: lavoriamo per un avvenire migliore”. Si mette in risalto come l’Amore possa migliorare il nostro futuro. Le domeniche dopo la Messe nel settore i bambini e ragazzi tra 6 e 14 anni si ritrovano insieme per cantare, danzare e giocare, facendo qualche piccolo spettacolo per intrattenere gli adulti in allegria. Nelle comunità i gruppi di Cop’Monde si organizzano anche per la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio, accompagnati da giovani animatori, e per l’aiuto a persone bisognose. Se nel villaggio un’anziana ha bisogno di recuperare la legna o l’acqua al pozzo, i “copains” si rendono disponibili. Si educano alla gestione comune formando una piccola cassa, raccogliendo tra tutti qualche soldo, che serve a pagare le spese del gruppo, ma anche ad aiutare i bambini che nel gruppo sono bisognosi o malati. I numerosi gruppi di piccoli “copains” sono tante piccole lucine…
Ecco le luci che vediamo brillare, nonostante tutto, nella nostra missione diocesana di Mokolo-Mboua e Mogodé. Aprire gli occhi e il cuore davanti a questi segni luminosi, a volte timidi, a volte nascosti, è il cammino della Speranza. Ci auguriamo e auguriamo a voi di cogliere e riconoscere con tutto lo stupore e la meraviglia dei poveri pastori i segni della Luce. Buon cammino e buon Natale.
Preti e laici fidei donum in Camerun