E noi che cosa dobbiamo fare per far nascere Gesù nella nostra vita: “Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!” (Luca 8,21) Dunque buona “maternità” o “fraternità” responsabile!
A tutti gli amici e conoscenti e sostenitori e a quelli che riceveranno questa lettera di auguri di buon Natale e un gioioso anno nuovo!
Come ben sapete presto sarò tra voi: subito dopo Pasqua, che quest’anno è il 31 marzo, tornerò in Italia per riprendere il cammino Diocesano in qualche parrocchia della Diocesi. Sto portando a termine alcuni lavori che mi ero preso a cuore, ma la grande parte delle attività continua con don Alessandro che mi ha già sostituito come Parroco nella parrocchia di Mogodé.
Dicevo che sto finendo dei lavori che sono caduti sulla mia testa come la costruzione del Barrage di Mogodé, la traduzione della Bibbia in Kapsiki e il Messalino per i catechisti che non potevo che condividere con gli altri… a me di fare il lavoro. Spero di finire tutto; altrimenti sono già contento di quello che si è potuto realizzare e quello che si sta continuando a fare. Le comunità sono diventate grandi, non solo in numero ma spero bene anche nella qualità! La nostra sfida è sempre quella farle camminare con le loro gambe, e un giorno si spera che anche finanziariamente ce la potranno fare!
Alla domanda: “contento di rientrare?” non si può rispondere di sì! Ci sono la sofferenza del distacco e l’incognito del futuro e… tutto nelle mani di Dio che mi ha guidato e protetto fin qui! E come dice un famoso libro : “tu deviens responsable pour toujours de ce que tu as apprivoisé”. Quest’anno abbiamo accolto il tema della Chiesa Universale: Anno della Fede. Abbiamo proposto delle attività per far crescere e rinnovare la fede cristiana: per i battezzati che riprendano il loro incontro nelle “comunità ecclesiali viventi” (piccole cellule di comunità, di quartiere e anche nei piccoli villaggi) e che ogni comunità (anche gruppo di giovani e ragazzi) scelga dei gesti concreti e visibili per testimoniare la vita cristiana. Certo per i giovani è stato facile perché in questo periodo sono abituati ad aiutare le vecchiette pportando loro un po’ di legna. Per i grandi non è facile trovare dei veri gesti visibili, ma alcune comunità si vede che si sono impegnate sia per rimettere ordine attorno alla loro chiesetta e per altre anche fissare dei momenti di preghiera durante la settimana per riprendere il credo apostolico, e anche impararlo a memoria.
Quanti gesti e segni volontari e involontari che facciamo! Anche la nostra presenza è già un segno, ma meglio sarebbe se fossimo coscienti di quello che siamo e facciamo. Allora come cristiani in questo mondo che ci vuole uniformare cosa possiamo fare? Come dice Giovanni il Battista: scegliete qualcosa che è alla vostra portata e fatela. Come fa Maria: va a trovare sua cugina Elisabetta e l’aiuta in quel momento difficile per la sua età. Come fa Giuseppe: accoglie la Parola di Dio e diventa padre di Gesù.
E noi che cosa dobbiamo fare per far nascere Gesù nella nostra vita: “Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!” (Luca 8,21) Dunque buona “maternità” o “fraternità” responsabile!
Buon Natale
Con sincera amicizia don angelo