La zona a Sud Ovest del Bangladesh e’ occupata dalla Foresta del Bengala, il regno incontrastato della famosa tigre reale del Bengala, che invariabilmente ogni mese si ciba ancora di carne umana. Sempre in questa zona sono
dislocati una trentina di villaggetti abitati da una tribu’ che circa duecento anni fa fu importata dalla provincia Indiana del Bihar dai grossi proprietari terrieri della zona a disboscare la foresta ed estrarne terreno coltivabile.
Chi ha compiuto questo prezioso lavoro e’ la tribu’ dei Munda la cui consistenza numerica e’ esigua….circa 4 mila anime in tutto. E assolutamente priva di quella che e’ considerata l’unica ricchezza in Bangladesh: la terra !
Dopo avere disboscato e bonificato ettari eettari di terra lottando contro tigri,
coccodrilli, cinghiali e serpentacci vari. La tribu’ dei Munda della foresta del Bengala non possiede neppure il fazzoletto di terra su cui e’ appoggiata la loro capanna. La situazione generale della tribu’ e’ piuttosto precaria: poverta’ assoluta, per non dire miseria, nessuna cognizione igienica e quindi
malattie di tutti i tipi, analfabetismo e superstizioni di ogni genere.
Tra queste la piu’ grave e’ quella di sposare le figlie in tenera eta’…!
Con il risultato che una ragazzina a 13-14 anni resta incinta e al primo parto spesso e’ costretta a lasciare questo mondo insieme al suo primogenito.
In questa tribu’ c’e’ un detto che suona cosi’: ‘ il primo bambino normalmente lo portano via gli spiriti’….ossia non sopravvive…ma molto spesso gli spiriti portano via anche la madre…!
Questa e’ una delle ragioni principali per cui all’interno di questa tribu’ il numero dei maschi e’ superiore a quello delle femmine ….cosa che normalmente non succede agli altri gruppi sociali.
Circa sette anni fa tra questa tribu’ si e’ insediata una Missioncina Cristiana Cattolica che si e’ resa subito conto di questo spinoso problema che non
sembra avere facili soluzioni. Perlustrando i vari villaggi in cui i membri di questa tribu’ sono dislocati qualche anno fa si incomincio’ a dire alle
ragazzine in pericolo di matrimonio forzato e prematuro di ribellarsi e disubbidire ai genitori e di fuggire da casa e rifugiarsi alla Missione che avrebbe offerto loro cibo e alloggio e istruzione.
E cosi’ una di queste ragazzine, Minoti Munda, incomncio’ quella che noi della
Missione abbiamo definito ‘la ribellione delle selvaggette della foresta del
Bengala’… La fuga di Minoti Munda fu di esempio a Binodini Munda e Monjhuri Munda le quali pure si ribellarono ai genitori che avevano gia’ combinato il matrimonio per queste loro figlie e trovarono rifugio nelle casupole della Missione. Al gruppetto delle ribelli si aggregarono poi poi
Boruna Munda e Falguni Munda e Nilima Munda.
Chiaramente la reazione dei genitori non fu certo pacifica….
Ma in qualche modo si riusci’ a placare i bollenti spiriti…a volte piu’ bollenti degli spiriti che portano via le selvaggette e il loro primo figlio partorito a 14
anni.
L’anno scorso poi abbiamo avuto una bella novita’: un gruppo di genitori ha portato le loro figlie alla Missioncina e ha promesso che non le sposeranno
prima che abbiano raggiungo i diciotto anni di eta’.
Attualmente la Missione ospita 15 di queste selvaggette ribelli e disubbidienti le quali hanno un tetto sopra la testa, un letto per dormire , un piatto di riso tre volte al giorno, vanno a scuola regolarmente e incominciano a destreggiarsi con il computer. Tre di loro quest’anno hanno superato il primo esame statale che puo’ aprire loro parecchie porte e adesso hanno
incominciato la pre-universita’. Due di loro Nilima e Minoti hanno trovato
gia’ un piccolo lavoretto che permette loro di guadagnare qualche spicciolo che cercano di depositare in banca dove hanno aperto un piccolo conticino dato che hanno un grande sogno…quello di potere vedere un mondo diverso dal loro…Come premio per la ribellione e la disubbidienza il sottoscritto ha promesso che potra’ darsi da fare perche’ possano fare un viaggetto in Italia
dove ormai hanno tanti amici che le appoggiano in tutti i modi.
Come preparazione remota alla realizzazione di questo sogno sia Nilima che Minoti si stanno procurando il passaporto internazionale.
Nella Missioncina la vita insieme a queste selvaggette ribelli e disubbidienti procede pacificamente e gioiosamente. Non mancano i momenti di
festa specialmente quando qualche ospite viene a trovarci. In queste occasioni le selvaggette ribelli sfoggiano le loro piu’ belle acconciature e si
cimentano nel canto e nella danza.
Noi della Missioncina siamo fiduciosi che queste selvaggette potranno avere una vita un po’ migliore di quella che hanno avuto le loro mamme e le loro nonne. E questo grazie alla ribellione e disubbidienza delle selvaggette stesse! Le quali ringraziano tutte quelle persone e organizzazioni che si danno da fare perche’ la loro ribellione e disubbidienza abbia a portare buoni frutti.
(Dal lontano Bangladesh :
P Luigi Paggi : Email : paggilui@yahoo.it ) (con la collaborazione di Violashanti per le foto)