Carissimi, prima di tutto Buona Pasqua a ciascuno
con l’augurio che nonostante le tante porte chiuse di questi tempi, possiamo spalancare le porte del cuore per il Risorto. Grazie a Dio, poi, Lui passa anche attraverso le porte chiuse e quindi, anche nelle nostre case forzatamente chiuse Lui E’ PRESENTE!
Ho ricevuto l’invito a condividere l’esperienza di questa pandemia e volentieri racconto brevemente del Myanmar.
Certamente nei numeri che scorrono su media in questi giorni quelli del Myanmar appaiono essere irrilevanti: ad oggi un centinaio di casi e cinque decessi … ma abbiamo decine di migliaia di persone in quarantena in centri gestiti dal governo e messi a disposizione anche da privati, monasteri, chiese … e quante altre persone sono rientrate più’ o meno legalmente da altri Paesi dove si trovavano a lavorare? Difficile avere numeri precisi e stimare il rischio di contagio.
Come tipico del Myanmar c’e’ stata subito una grande mobilitazione della generosità’: donazioni, offerte, condivisioni. Il Governo sta cercando di gestire al meglio la situazione tentando di far fronte alla situazione già’ precaria dell’economia di molte famiglie che vivono di lavori occasionali o giornalieri, di sensibilizzare la gente a stare in casa (sono state cancellate tutte le celebrazioni per la grande festa del capodanno!), di lavorare per la prevenzione, di emanare ogni tipo di decreti per tutelare la popolazione, di sostenere i servizi sanitari già’ normalmente molto carenti … Il capodanno e’ stata un’occasione anche per i buddisti per elevare molta preghiera per questa difficile situazione e per moltiplicare le donazioni … la Chiesa cattolica, come in tutto il mondo, ha dovuto sospendere tutte le celebrazioni pubbliche, anche quelle pasquali, ma si e’ mobilitata, nel limite del possibile per offrire sostegno spirituale ai fedeli, per invitare alla preghiera, ha aperto i seminari e le strutture per accogliere le persone in quarantena, la conferenza dei religiosi ha aperto il proprio centro per accogliere medici ed infermieri che lavorano nel vicino ospedale maggiore di Yangon, i vescovi e molte ONG hanno organizzato la distribuzione di cibo, mascherine, disinfettanti alla popolazione tanto che un monaco famoso ha dato una generosa offerta al vescovo di Mandalay per sostenere queste iniziative! Una vera mobilitazione generale nel tentativo di coordinare le forze!
In tutto questo il mio contributo personale e’ quello della preghiera essendo impossibilitata per ragioni burocratiche, come straniera, a lasciare la casa. Con la comunità’ ci siamo attivate a preparare mascherine da distribuire alla gente e a sostenere con il cibo che abbiamo a disposizione alcune famiglie vicine.
Preghiamo e speriamo che il Signore, solo Lui può’ farlo, fermi presto questa pandemia nel mondo e protegga tutti i suoi figli. Affido anche alla vostra preghiera questo nostro Paese perché’ la situazione rimanga sotto controllo.
Auguro a tutti salute e a don Alberto una pronta guarigione e ripresa delle forze. Un abbraccio con riconoscenza per il vostro sostegno e ricordo.