Bagandou, 23 aprile 2020.
Carissimi amici del Centro missionario,
grazie per la vostra lettera. In comunità pregheremo per don Alberto perché possa ritrovare presto la salute.
Qui in Centroafricana, dal 29 marzo 2020 è stato decretato dal Presidente della Repubblica di mettere in atto le misure di prevenzione per evitare il contagio da “coronavirus”: le scuole sono chiuse – è vietata ogni riunione di più di 15 persone – il taxi può trasportare solo 1 persona così pure il taxi-moto – lavarsi le mani – restare alla distanza di un metro.
Le notizie riguardanti il numero degli ammalati: sono stati effettuati 1607 test, 19 persone positive, di cui 10 sono già guarite. Nessuna persona è morta.
Al mercato, per le strade, la vita scorre come prima. In Parrocchia la santa Messa è celebrata ogni giorno e vi partecipano i sacerdoti, le suore e qualche catechista: il numero non supera le 15 persone. Le funzioni della Settimana santa e di Pasqua sono state celebrate così. La Conferenza Episcopale ha diffuso una preghiera che recitiamo ogni giorno, dopo la Messa, per supplicare il Signore di liberarci da questo flagello.
Nella sua omelia per il giorno di Pasqua, l’Arcivescovo ha detto che quest’anno viviamo una Pasqua diversa, nell’intimità familiare raggruppati intorno alla radio, tuttavia la Resurrezione di Cristo è un avvenimento che non perde nulla del suo senso e delle grazie che comporta. Né la chiusura provvisoria delle chiese, né la malattia, niente potrà separarci dall’amore di Cristo.
Le radio cattoliche “Notre Dame” e “Radio Maria” contribuiscono molto con le loro emissioni a sensibilizzare la gente, a rafforzare la loro fede; la gente ascolta molto la radio.
Personalmente, ascoltando le notizie, come la malattia coronavirus si diffonde rapidamente, ho pensato:”Il Signore vuole dirci qualcosa”.
I progressi della tecnologia, il tenore di vita più agiato, hanno fatto sì che molte persone hanno messo Dio da parte, come se non esistesse. Si parla di vacanze, di gite, di divertimenti…la nostra vita si riduce solo a questo?
E la libertà individuale…non si parla più
dei 10 Comandamenti che sono le Parole di vita che Dio ci ha dato per la nostra felicità…Per me questo coronavirus è come un campanello d’allarme: attenzione! Si corre, si corre…ma dietro a che cosa? Il senso della vita non è in questa corsa sfrenata… “l’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono” dice il salmo.
Il benessere, la libertà personale sono stati elevati a idolo trascurando la Parola di Dio, il Progetto di Dio sull’uomo e questo con il rischio di correre verso l’autodistruzione.
Per me il coronavirus è un campanello d’allarme : bisogna correre ai ripari, convertirsi, cercare Dio, ascoltare Dio, pentirsi, ritornare a Lui con tutto il cuore, mettere Dio al primo posto.
Unione di preghiera, suor Carla Curti