AI MIEI CARI DA SEMPRE…NATALE 2020
Oso sperare di incontrare famigliari, amici, benefattori. Gioia e pace a voi.
Da parecchi giorni non mi sentite. Da mesi io non sento più. L’otite che mi ha colpito in agosto ora è terminata dopo un’operazione a Borgomanero (Novara) a metà ottobre. E il 23 ottobre sono stato trasferito a REBBIO-COMO poiché abbiamo chiuso la casa di Gozzano. Sono ritornato vecchio e debole da dove ero partito per il Congo in agosto 1972. Ora aspetto che sia riparato uno degli auricolari che mi permettono di udire un po’. In questi 2 anni ho cercato di migliorare la conoscenza del Signore e dare più tempo alla meditazione e alla preghiera.
Ho rivisto corrispondenza e foto e riassunto i miei giorni con coscienza e riconoscenza al Signore e a tanti e tanti che hanno accompagnato la nostra missione….
Il Covid, che ci ha rinchiuso in casa, e in agosto l’otite, mi hanno aiutato ad approfondire il dono grande dei nostri giorni e quanto il Signore ci accompagna e sopporta con noi le nostre fragilità, le nostre incapacità, le nostre paure….Scopro come tra mille messaggi e confusioni molteplici è vano il cercare di capire. Affido a Dio la mia fine, son sicuro della sua misericordia perché gratuita, ma il clima che ci circonda è tentazione di paura e morte. Capisco il disagio della gente e le sofferenze e la solitudine degli anziani, ma è doloroso vedere quanto male gli umani sono capaci tra loro, e come hanno difficoltà a sperare. Non si può tornare indietro e continuare a ripetere gli stessi errori che stanno indebolendo il creato. Neanche i vaccini impediscono tutte le possibili epidemie; l’idolatria delle cose, e il rifiuto della vita, la difficoltà ad amare accompagnate dalle incapacità dei politici del mondo a unirsi per cercare insieme le soluzioni inducono a comportamenti dolorosi. La difficoltà a incontrarsi, il distacco dai propri cari, diversi confratelli morti di Covid a Verona, e in altri paesi di missione, stimolano a cercare l’accompagnamento della fede e della preghiera. Ma sempre abbiamo bisogno di unirsi alla testimonianza di migliaia di persone che si impegnano per aiutare i bisognosi. Chi aiuta la vita fa meno fracasso di chi uccide e credere che il bene, l’intelligenza, la generosità sono sempre operanti anche ai nostri giorni ci fa bene. Vi auguro cose belle. Ogni gesto di bontà, da chiunque, rende attiva e presente la misericordia di Dio che ha a cuore questa terra ferita e offesa. Che lo crediamo o no, non possiamo uscire da questa tenerezza di Dio che ha voluto aver bisogno di noi, per questo s’è mostrato in abito umano, nato bambino e bisognoso di una famiglia.
In lui possiamo dirci BUON NATALE.
P. Benito Amonini –