Cari amici dell’Ufficio Missioni, Hong Kong, dicembre 2021
Sono stato fanciullo ed ora sono vecchio (Salmo 37,25)
Finisco di scrivere questa lettera da un posto vicinissimo al confine con la Cina dove con altri preti sto partecipando agli esercizi spirituali annuali. Dalla mia finestra scorgo i grattacieli di Shenzhen, la metropoli sorta dal niente accanto a Hong Kong. Quanto vedo è un po’ il simbolo della Cina che in pochi decenni è diventata una super-potenza. C’è solo da augurarsi che nel consesso delle nazioni non costituisca una minaccia, ma svolga un ruolo di promozione della pace.
Sono contento che anche questa volta riesco a mettere giù qualche pensiero per la lettera annuale agli amici. Facendo scorrere i vostri nomi e indirizzi, ho rivisto i vostri volti. Nel frattempo alcuni ci hanno lasciato ed altri sono stati introdotti da amici comuni.
Per tutti sento affetto e riconoscenza. Per questo mi ricordo di pregare per voi. E’ la preghiera per gli altri, la preghiera di intercessione. In latino inter-cedere vuol dire fare un passo in modo da mettersi nel mezzo di una situazione. Anche se lontano, pregando vi penso nelle circostanze della vostra vita e mi sento solidale con voi.
Nel passato avevo più cose da condividere perché molte volte ero fuori a contatto con la gente. Ora che sono avanti negli anni sono più spesso nella mia camera alla casa dei Missionari del PIME. Malgrado l’età, grazie a Dio e ai medici sto discretamente bene. Da anni faccio l’agopuntura. Pur non vedendo subito i risultati penso che a lungo andare questa misteriosa terapia orientale mi faccia bene.
Uno dei lavoretti che ho avuto occasione di fare è stata la correzione delle bozze di un libro. Mi è sembrato di essere simile ad un amanuense, uno di quei monaci il cui compito era la trascrizione di testi. Seppure chiuso fra le mura della mia camera, con il desiderio e la preghiera mi sento proteso verso la gente che fuori attende l‘annuncio della Buona Notizia di Gesù.
Dopo quasi tre anni di attesa, all’inizio di dicembre avremo l’ordinazione del nuovo vescovo, il gesuita Padre Stefano Chau. Con lui alla guida, la nostra Chiesa si sente più sicura nell’affrontare il futuro. Ora che la Cina ha imposto a Hong Kong la legge sulla sicurezza nazionale, l’avvenire è pieno di incognite. Vi chiedo di sentirvi uniti a noi nella preghiera per capire i segni dei tempi.
Ora che sono più libero amo leggere libri. Uno di questi è stato il Diario di un curato di campagna di Georges Bernanos. E’ la storia di un giovane prete malaticcio che dopo aver speso tutto sé stesso per la sua comunità, muore dicendo: “Che cosa importa? Tutto è grazia”. Ora che sono vecchio, guardando indietro alla mia vita, mi sento di ripetere le stesse parole. Le sofferenze, i fallimenti, le umiliazioni e quant’altro sembrava negativo hanno avuto il loro valore; tutto è stato grazia, cioè dono di Dio ricevuto attraverso la bontà e la generosità di donne e uomini che ho incontrato nella mia vita in Italia e qui.
“Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti” (Prima lettera di Paolo Apostolo ai cristiani di Tessalonica, 3,12”. Sperando che la pandemia ci lasci tranquilli, vi auguro buon Natale.
padre Mario Marazzi, PIME