Santa Pasqua 2018
Carissimi,
Sono contenta di raggiungervi con questo scritto per augurarvi la pace e la gioia che Gesù ci ha portato, con la sua morte e risurrezione.
Voglio condividere con voi una bella notizia: viaggiando sulla Toyota verso la scuola di Ibata, passando su un ponte, l’auto ha preso un colpo ed è sobbalzata: il cavo che sostiene la ruota di scorta si è rotto, la ruota è caduta nel torrente sottostante e noi non ci siamo accorte di nulla. Alcune persone, visto l’accaduto, hanno recuperato la ruota e si sono accordate per venderla. Alcuni nostri alunni, sono andati ad avvertire il capo-villaggio di Ibata e il vice-direttore della scuola: “Vogliono vendere la ruota di scorta dell’auto delle suore”. Il capo-villaggio e il vice-direttore sono corsi sul luogo ed hanno recuperato la ruota:” Non potete assolutamente appropriarvi abusivamente della ruota delle suore che serve loro per il prezioso servizio scolastico che rendono alla nostra regione”.
Qualche giorno dopo, la moglie del capo-villaggio è venuta a Bagandou per un incontro della Legione di Maria e ci ha portato la notizia:” La ruota di scorta della vostra auto è da noi, l’abbiamo recuperata”. Questo fatto fa onore alle autorità di Ibata(capo-villaggio e vice direttore), agli allievi della scuola che per primi hanno dato l’allarme. Essi si sentono responsabili di salvaguardare un bene comune: la scuola, e con essa il servizio di supervisione reso dalle suore.
Un’altra bella notizia proviene dall’accampamento pigmeo di Ngoundou, a 4 Km. da Bagandou: il capo villaggio, battezzato e sposato in Chiesa, è venuto a chiedere lezioni di Catechismo per la sua gente: “La mia gente vuole conoscere la Parola di Dio, ricevere il Battesimo e diventare cristiana”. Così, ogni domenica mattina, alle ore 6.00, un bel gruppo di giovani e adulti, uomini e donne, ci aspettano ed ascoltano con molta attenzione l’annuncio della Creazione, Adamo ed Eva, il peccato originale, la chiamata di Abramo…ringraziamo il Signore e raccomandiamo a Lui questi ferventi catecumeni.
Con queste notizie vi saluto e vi dico: “a risentirci alla prossima volta”, suor Carla.