Lo Stato ha concesso, in questi mesi, la libertà di aprire stazioni radiofoniche. È in questa attività che si sta impegnando in questi ultimi mesi suor Elena.
“In occasione del mese missionario desidero inviare un saluto dall’Africa a tutti. In Sudan, specie al Sud, abbiamo continuato a sperimentare nel 2006 i benefici dell’accordo di pace del gennaio 2005 fra il Governo di Khartoum e il movimento autonomista SPLA. Come credo siate informati dai mezzi di informazione, la regione del Darfur ha invece trascorso un anno ancora drammatico, e c’è più che mai bisogno di pregare perchè gente di buona volontà nel Paese e la comunità internazionale riescano a portare la pace. Come membri degli Istituti Comboniani, particolarmente le Suore, ci siamo impegnati in un progetto nuovo della Chiesa sudanese, che è possibile sognare e realizzare proprio grazie alla pace, con la grazia di Dio, naturalmente! La Conferenza Episcopale ha fatto i primi passi verso l’apertura di una rete radio della Chiesa Cattolica in Sud Sudan, e un gruppo di noi missionarie e missionari sta lavorando direttamente al progetto. Prima dell’accordo di pace la legge vigente non dava la possibilità di iniziative private o di gruppo nel campo dei media, particolarmente radio e TV. Qualche giornale era stato aperto a stento sotto stretta censura. Radio e TV erano direttamente controllate dal Governo centrale. Grazie a Dio le cose ora sono cambiate, e il Governo Regionale del Sud Sudan ha senza difficoltà concesso alla Chiesa i necessari permessi per aprire piccole stazioni radio in FM in tutte le diocesi.La stazione di Juba, la capitale del Sud, dovrebbe iniziare a trasmettere per Natale: se Dio vuole, come si dice sempre in Sudan. Personalmente lavorerò con altre persone soprattutto per l’apertura della stazione di Leer, nella diocesi di Malakal, regione dell’Alto Nilo. L’inizio della preparazione professionale del personale per la stazione è stato fissato per il prossimo febbraio. Nel frattempo stiamo pianificando una piccola costruzione che ospiterà la stazione diocesana. Lo sforzo di aprire una stazione radio in Sud Sudan non è da poco, considerando che il Paese esce ora da 50 anni di guerra, ma crediamo ne valga la pena per utilizzarla a favore dell’evangelizzazione e dello sviluppo.”