Pucallpa 9 dicembre 2017 (San Juan Diego de Guadalupe, 21 anni che è morto mio papà)
Carissimi e stimati amici,
vi penso al freddo dell’Italia mentre io sudo stando seduto con la penna in mano.
Oramai è da più di un anno che sono rientrato in Perù, un anno in cui ancora costantemente avete regalato tanto alla missione di Pucallpa. Nel gelo e nell’afa del 2017: quanto lavoro? Quanti calli? Quanto tempo? Quanti mal di schiena? Quante energie? Quante spese? Ma si può quantificare l’AMORE? Per fortuna NO! Buona notizia sapere che l’AMORE è invisibile, non si può misurare, pesare, incasellare, spiegare, fotografare o analizzare nemmeno dal più grande e famoso psicologo, sociologo o tuttologo. Pensate se si potesse veramente fotografare l’anima, l’Amore, che triste sarebbe. Subito sporcheremmo mercificando e banalizzando tutto e tutti come già si fa con il corpo visibile.
Grazie a Dio che esistono realtà invisibili che si possono conservare pure e che esistono domande a cui non si può rispondere. Per esempio: “Quanto bene ha fatto all’Umanità la nascita di questo bambino povero, nell’anno 0, in una stalla di Betlemme?”. Quante persone semplici e comuni in questi 2017 anni grazie a Lui hanno preso sul serio l’Amore, cominciando dai pastori sporchi e stanchi arrivando fino a voi, tante volte sfiniti per aiutare chi amate e la missione di Pucallpa. Se è vero che l’Amore è incalcolabile ed invisibile è vero anche che si può annusare subito dove manca.
In questi giorni di inizio Avvento, nel pensare ai propositi da far fare ai ragazzi e alla gente della parrocchia San Giovanni Bosco mi frullava in testa questa frase: “Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di DIO? Figlioli non amiamo a parole né con la lingua ma coi fatti e nella Verità” (1°Giovanni 3.17-18)
Io per fortuna ho tanti amici come voi che durante l’anno hanno realizzato tanti “fatti”!! anche il Santo Natale è un fatto storico, vero: “E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che Padre ha mandato il suo figlio come salvatore del mondo”. È un fatto che i pastori sono andati ad adorarlo concretamente, non virtualmente o con il sentimento. Alcuni Magi hanno speso tempo nel ricercarlo e gli hanno regalato le loro ricchezze di questo mondo per adorarlo. Dopo 2017 anni GESU’ si nasconde ancora in chi ha il cuore nel dolore, in chi dobbiamo amare, aiutare, accompagnare. Non è uno scherzo, anzi: “Chi dunque sa fare il bene e non lo compie commette peccato” (Giacomo 4.17). Così credo che tutti, in particolare in queste feste di Natale dobbiamo ringraziare chi ci aiuta e chi ci ha aiutato fin da piccoli a compiere il bene che possiamo fare, evitandoci di peccare.
Con questa lettera io ringrazio moltissimo tutti voi che con la vostra costanza mi stimolate a compiere il bene. Anche il compito della missione di Pucallpa è quello di educare a fare il bene, non a frenarlo o solo a farlo. Frenare il bene è andare contro il sogno di Dio che vuole vedere i propri figli realizzati nell’Amore.
Pochi giorni fa è arrivata in parrocchia, mandata dal giudice, una ragazzina di 13 anni che si chiama Sully, con un bel velo azzurro in testa, accompagnata da una “commissione” di esperti chiedendoci di accoglierla perché non possono metterla nell’orfanotrofio della città e non ci sono altri posti dove possa essere accolta visto che è in stato di gravidanza di 3 mesi. Cosa fare? Siamo già pieni, senza forze e con la cassa in rosso. Apro o chiudo il cuore? Diciamo di sì! Il giorno dopo ho chiesto ad un benefattore di Pucallpa di regalarmi dei soldi per fare le analisi e l’ecografia ed abbiamo scoperto che aspetta una bella bambina di sette mesi pieni. Nascerà la prima settimana di febbraio e se tutto procede bene forse la bambina (della bambina) si chiamerà Ester Maria.
Oggi è anche arrivato Marcial, un signore di 57 anni che si sta curando per la tubercolosi. L’assistente sociale dell’ospedale ci ha chiesto se potevamo riceverlo non essendoci un’altra alternativa. È magrissimo.
Così in tutto quest’anno abbiamo cercato di aiutare chi ci ha chiesto una mano, di accogliere, ospitare, far studiare, educare, curare, dar lavoro, dare i sacramenti, la Buona Notizia…. Insomma cercato di Amare tutti. Spesso si rimane senza tempo, senza energie, senza forze, senza soldi e viveri ma sarebbe sbagliato chiudere il cuore e la porta. Possiamo farlo grazie a voi e anche grazie alle persone di Pucallpa che in questi anni hanno imparato a fare il bene grazie alla vostra costanza. Vi assicuro che però non sempre è facile. A volte manca la terra sotti i piedi e si può camminare solo grazie al fatto che questo bambino è nato per salvarci da questo vuoto che spesso sentiamo e dalle nostre false sicurezze su cui i nostri piedi sembrano poggiarsi comodi e tranquilli.
Vi faccio gli auguri e i ringraziamenti anche da parte dei bambini che vivono nella casa Barcoiris, ben guidata da Gabriele e Shirley: Betzy, Emily, Alex, Liria e la piccola Marcia che per Natale ritornerà da sua mamma… pensate che quando l’ho battezzata d’emergenza aveva 3 di emoglobina… dopo una trasfusione, poco a poco si è ripresa. Era molto denutrita; la gemellina Alexa ora è in cielo perché non era riuscita a recuperarsi dalla pellagra. La mamma non poteva curare Marcia e così l’abbiamo fatto noi da agosto fino ad oggi. Speriamo, ritornando a casa sua, non faccia una ricaduta.
Auguri anche dai ragazzi che vivono in parrocchia, che per vari motivi non possono andare alla casa Barcoiris. Ciuno (un ragazzo con la sindrome di Down che ci ha mandato il giudice di cui non si sa niente, senza documenti e senza storia), Sully che già conoscete, Coraly, Lucito, Edinson… ragazzini che attualmente segue la Tiziana, che vivono con me e il Padre Alex che con la sua carrozzella vorrebbe volare. Un sacerdote di 31 anni che lavora più di 3 preti che camminano. Segue una comunità vicina con molto impegno ed è molto attento ai poveri malati e ai giovani.
Auguri dai falegnami sempre più precisi e veloci nel lavorare il legno. Dagli oratoriani, pochi ma fedeli… dai ragazzi e assistenti del taller. Auguri anche da parte di tutti i bambini e ragazzi che quest’anno sono stati iscritti nella squadra ufficiale di calcio.
Auguri anche dalle due nuove comunità che abbiamo seguito quest’anno sul fiume Pachitea: Tournavista e Honoria, dove stiamo finendo una chiesa che avevano cominciato a costruire 12 anni fa!
Auguri e ringraziamenti da chi grazie a voi è stato sepolto degnamente e un giorno nel cielo potremo rincontrare. Bello sarebbe se quando moriamo ci venissero incontro tanti poveri, malati, bambini, vecchi che abbiamo accompagnato all’ultimo viaggio. Proprio oggi sono 21 anni che è morto mio papà e lo ricordo come se fosse ieri… mi dà pace sapere che mi ha insegnato a fare il bene.
Finisco questa lettera dicendovi che il bene che avete fatto e fate è preziosissimo perché ha permesso e permette anche a tante persone di qua di farlo… senza di voi non potrebbero, rimarrebbe un vuoto e sarebbe un peccato. È una catena di bene che aumenta lentamente nel silenzio di ogni giorno, da quella notte di 2017 anni fa, quando una ragazza vergine partorisce in una stalla di Betlemme.
Buon Natale e buon 2018 a tutti voi e a tutte le persone che hanno aperto il cuore.
Un forte abbraccio, vostro P.Massimo