Da alcune settimane don Savio Castelli, missionario fidei donum della diocesi di Como, ha lasciato, d’accordo con il vescovo di Carabayllo, mons. Lino Panizza, la parrocchia di Puente Piedra per trasferirsi ancora più in periferia nel quartiere di S. Rosa del “cerro” (“cerro” sono le colline circostanti la città) dove il Vescovo vorrebbe costituire una nuova parrocchia. “Gli abitanti di S. Rosa e dintorni – racconta don Savio -, che già seguivo pastoralmente da Puente Piedra, sono oltre 50 mila. Negli ultimi anni la popolazione è aumentata moltissimo, per l’immigrazione dall’interno del Perù e per una seconda immigrazione da altri distretti di Lima. Nel centro di S. Rosa ci sono già strutture e servizi, con la pre- senza di tre suore”. Don Savio per il momento ha scelto di vivere nella chiesetta costruita negli ultimi mesi nella
zona più periferica. “La mia decisione – spiega don Savio – risponde all’intenzione di vivere e condividere con la gente più lontana e più po- vera, che normalmente non frequenta la parrocchia. Soprattutto nell’immensità delle periferie mi pare urgente decentralizzare la vita parrocchiale, favorendo e ac- compagnando la formazio- ne di comunità ecclesiali di base, perché la parrocchia sia una comunione di comunità. E’ un aspetto di quello che Papa Francesco chiama “Chiesa in uscita”. E non si tratta solo di andare in peri- feria a evangelizzare; si cerca di partire dalle periferie, per lasciarci evangelizzare dalla gente semplice e dalle cose della vita. È una sfida, ma soprattutto un atto di fede nello Spirito di Gesù, che ci prece- de dovunque e ci accompagna su tutte le strade”. Michele Luppi Il Settimanale 24/5/18