Un po’ di storia
15 novembre 2010: si può dire che la data ufficiale di apertura della nuova missione diocesana in Perù sia questa? Certo è stata la data di partenza dei missionari fidei donum, don Umberto Gosparini -da nov 2010 a ott 2013- e don Savio Castelli -da nov 2010 a dic 2013– (già missionari in Argentina) incaricati dal Vescovo Coletti di portare il loro aiuto alla Chiesa di Carabayllo, ma lungo è il percorso che ci ha portato fino a qui.
Da Febbraio 2013 don Ivan Manzoni e don Roberto Seregni hanno dato il cambio a don Umberto e don Savio. Ad Aprile 2015, ritorna in Perù don Savio Castelli e collabora nella parrocchia di Puente Piedra. A giugno 2016 viene afidata a don Ivan Manzoni la Parrocchia Nuestra Senora de Fatima diventandone parroco; pertanto la Diocesi di Como è presente in 3 parrocchie della Diocesi di Carabayllo.
L’idea di aprire una nuova missione era maturata pochi mesi dopo l’arrivo di mons. Coletti. Don Stefano Bianchi, aveva avuto incarico di valutare quali potessero essere le realtà in cui aprire una nuova missione. Nell’estate del 2008 era stato anche in Sud America in Bolivia, Perù ed Ecuador. Da questo viaggio era ricavato un rapporto dettagliato sulle varie realtà che è stato presentato al Vescovo e si era iniziato a spiegare l’iniziativa in diocesi perché si è sempre pensato che l’apertura non dovesse essere un cruccio di pochi ma una volontà di tutta la Chiesa di Como.
Per prima cosa c’è stata una scelta di fondo verso l’America Latina che nasce dalla volontà di tornare in quel continente dopo la chiusura della missione in Argentina. La scelta di Carabayllo è stata basata sull’analisi delle osservazioni raccolte da don Stefano durante il suo viaggio in quattro diverse diocesi tra Bolivia, Perù e Ecuador. Quella di Carabayllo rispondeva al meglio ai criteri che ci eravamo dati per la scelta, non sono criteri nostri ma indicazioni forniti dalle Pontifice Opere Missionerie per i Fidei Donum. Per prima cosa si consigliano missioni dove c’è già stata una prima evangelizzazione da parte di sacerdoti locali o religiosi. Si prediligono realtà in cui la lingua è accessibile, in questo caso lo spagnolo, la vicinanza alle città e la facilità ad essere raggiunti dalle equipe dei fidei donum in arrivo. Infine si prediligono realtà in cui non è tanto richiesto un contributo in termini di risorse economiche per la costruzione di strutture, quanto risorse umane per l’attività pastorale, con il coinvolgimento particolare dei laici.
Anche l’incontro con il vescovo della diocesi di Carabayllo, mons. Lino Panizza Richero, frate cappuccino originario della diocesi di Albenga, è stato molto importante.
Carabayllo una diocesi giovane nata pochi anni fa staccandosi da quella di Lima. E’ una realtà urbana molto estesa: la diocesi conta 2,5 milioni di abitanti divise in solo 42 parrocchie e con 41 preti diocesani. Il Vescovo ha sottolineato proprio l’importanza di avere dei preti fidei donum che possano essere da stimolo e guida per i nuovi preti diocesani.
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