Le Parrocchie in Camerun

La prima visita del vescovo di Como, alla missione diocesana del nord Camerun è stata effettuata da Mons. Diego Coletti nel mese di gennaio del 2008.

La diocesi di Maroua-Mokolo dispone di un Direttorio nel quale si espone anche l’organizzazione e la vita delle parrocchie.  Le nostre parrocchie quindi riflettono la medesima struttura diocesana. Alla base, nei diversi quartieri, ci sono le C.E.V. (comunità ecclesiali di base) le quali, se sono lontane dalle altre vivono autonomamente, diventando già vere e propria comunità, altrimenti si uniscono ad altre piccole CEV per formare una consistente comunità. La differenza fra una CEV e una Comunità sta principalmente nel fatto che tutte le CEV, la domenica, pregano insieme. L’insieme di un numero di comunità e/o CEV formano un settore e più settori danno origine alla parrocchia. Ogni realtà – CEV comunità, settore, parrocchia – è dotata di un proprio organo di partecipazione, con i rispettivi responsabili: il consiglio della CEV, della comunità, del settore, della parrocchia. Parallelamente in ogni realtà – secondo le forze – troviamo i gruppi: chierichetti, figlie di Maria, ragazzi, giovani, donne, corali, liturgico, giustizia e pace, animazione agricola, alfabetizzazione,…

La coordinazione di questi gruppi è favorita dai rispettivi responsabili a livello di comunità, di settore e d parrocchia.
In queste realtà, la Chiesa respira con i suoi due polmoni: l’annuncio del Vangelo e la promozione umana, cercando di arrivare a toccare il maggior numero di persone possibili.
Un grande, interessante e prezioso lavoro, a livello interparrocchiale e anche con i fratelli Protestanti, è la traduzione della Bibbia il lingua locale, il Kapsiki. Per questo, da ormai diversi anni, esiste un Comitato ad hoc: CO.TRA.BI.KA. = COomitato per la TRaduzione della BIbbia in lingua Kaapsiki, in collaborazione con l’Alleanza Biblica.
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La parrocchia di Mogodé

La parrocchia di Mogodé, si trova nella provincia dell’Estremo Nord del Camerun – capoluogo è Maroua (115 Km da Mogodé) dipartimento di Mayo Tsanaga, comune di Mogodé. Confina ad ovest con la Nigeria. Le cittadine importanti, più vicine, sono Mokolo (37 Km da Mogodé) a nord e Guili e Bourha (38 e 50Km da Mogode) a sud, direzione Garoua.
E’ abitata dall’etnia Kapsiki.

Lingue ufficiali in Camerun sono il francese e l’inglese (perché il Camerun ha una parte – l’ovest – anglofona). Nella parrocchia si parlano il francese, il fulfuldé (lingua veicolare del nord Camerun e di altri stati dell’Africa centrale) e il kapsiki.
La maggior parte dei Kapsiki pratica la Religione Tradizionale Africana. Sono presenti le altre grandi religioni: il cristianesimo e l’islamismo. Fra i cristiani ci sono cattolici e i protestanti, questi presenti con diverse Chiese: luterani, evangelici, battisti, evangelisti ed altre vicine al mondo protestante: chiesa del pieno vangelo, pentecostali, chiesa del settimo giorno, …
In percentuale, per la diocesi di Maroua-Mokolo, su una popolazione complessiva di 1.500.000 abitanti si parlava nel 2005 di 9,6% di cristiani, di cui 5,6% di cattolici; 36% di musulmani e il resto appartenenti alla Religione Tradizionale Africana.

La parrocchia di Mogode è nata il 25 gennaio 1998 dalla grande parrocchia-madre di Sir (creata il 1955). Presenti per l’occasione anche una delegazione di Como con mons. Carlo Calori in rappresentanza del Vescovo Maggiolini. Mogodé è stato scelto come centro della parrocchia perché al centro geografico e perché a Mogodé hanno anche sede il Comune, la SottoPrefettura, la Gendarmeria e il Lamidato (il grande capo tradizionale). Oggi comprende i settori di Mogodé (san Pietro), di Zhili (san Giovanni) e di Kila (san Paolo). Fino al 24 agosto 2008, facevano parte della parrocchia di Mogodé anche i settori di Rhumzu (Gesù Buon Pastore) e di Kossahai (SS. Trinità): poi diventati parrocchia autonoma.
La parrocchia di Mogodé confina a sud con la parrocchia di Guili, a est con le parrocchie di Hina e Sir, a nord con la parrocchia di Rhumzu e a ovest con le parrocchie nigeriane della diocesi di Maiduguri. E’ stata affidata inizialmente alle cure di don Donato Giacomelli (1° parroco, dal 1998-2002) di don Angelo Mazzucchi (vicario dal 2000 al 2002, anche della parrocchia di Sir fino al 2002 e quindi parroco di Mogodé dall’agosto del 2002 a marzo 2013) di don Andrea Cusini (vicario dal 2002 al 2008) e da don Corrado Necchi (vicario da gennaio ad agosto 2008 e quindi parroco di Rhumzu) e ultimo da don Alessandro Alberti (agosto 2010). La parrocchia di Mogodé attualmente quindi si estende da Mogodé a Kila per una distanza di circa 30 Km di strada, a cui si devono aggiungere gli altri numerosi chilometri per raggiungere tutte le altre comunità. I tre settori in cui si divide la parrocchia di Mogodé contano complessivamente 27 comunità ecclesiali di base.
Il parroco risiede a Mogodé, ma anche gli altri due centri di settore (Zhili-Rhumsiki e Kila) sono attualmente forniti di alloggio e di sale per incontri.
Sul territorio della parrocchia troviamo un ospedale pubblico e due dispensari: uno pubblico e uno privato cattolico (a Kila). A Mogodé che è sede del comune, c’è anche una piccola scuola materna e l’unico liceo del comune. Numerose invece le scuole primarie a ciclo completo: statali, private (Malima, Cattolica, Franco-Araba, …) e diverse gestite dai genitori. Dal 2005 a Mogodé ha aperto le porte l’unica scuola primaria privata cattolica. La missione gestisce con i genitori e accompagna anche un’altra scuola primaria a Ghwelelé (si legga Ruelelé) sulla montagna del settore di Kila.
In accordo con le diocesi di Maroua-Mokolo e di Como si è realizzato, sempre a Mogodé, un liceo privato cattolico – che sarà in stretto contatto con l’altro già esistente nella città di Maroua.

Con l’associazione Edodè Onlus di Domaso (CO) è stato realizzato un ‘barrage’ diga per poter avere acqua nel periodo secco.


La parrocchia di Mokolo-Mboua

La cittadina di Mokolo è capoluogo amministrativo del dipartimento Tsanaga Sud e si trova ad un’ottantina di chilometri ad ovest di Maroua in prossimità della catena dei monti Mandara e sulla rotta che porta verso la regione dei Kapsiki e la Nigeria.  La popolazione stimata di tutta l’area del Comune di Mokolo si aggira attorno alle cinquantamila persone. I cristiani sono stimati nel 10 per cento degli abitanti. La religione tradizionale accoglie invece una maggior percentuale di persone seguita dalla religione musulmana che si aggira attorno al 30 per cento.  L’etnia principale è quella dei Mafa che parlano l’idioma con lo stesso nome, ma molto diffusi sono i fulbè, discendenti dell’etnia che conquistò la zona oltre un secolo fa. Sempre più diffusa anche grazie alle scuole secondarie che radunano migliaia di giovani da tutto il dipartimento, è la lingua Foulfuldè  parlato nel commercio, nell’amministrazione e in tutta la zona del Nord Cameroun. Mokolo è raggiunta dalla strada asfaltata che la collega a Maroua. La principale fonte di sussistenza dei circa 50.000 abitanti della zona è l’agricoltura con la coltivazione di miglio, mais, arachidi. L’agricoltura nei dintorni di Mokolo è limitata a causa della scarsa produttività della terra e in alcune zone della mancanza d’acqua.

La parrochia di Mbuoa è stata fondata nel 1958 ed è le più centrale e la più vasta parrocchia delle tre che esistono a Mokolo.  Il centro della parrocchia è la zona di Mboua dove si trova la grande chiesa in muratura, la casa del parroco, le scuole elementari cattoliche, le sale per le attività comunitarie.  Il territorio della parrocchia si estende su un asse nord-sud per una distanza massima di circa dieci chilometri da Mboua per le comunità più distanti. Oggi la parrocchia è suddivisa in quattro settori a loro volta costituiti da diverse comunità cristiane. Il settore centrale è Mboua di cui fanno parte oltre alle comunità ecclesiali viventi (CEV) dei diversi quartieri anche alcune di divisione etnica e linguistica: la comunità franco-anglofona formata da persone provenienti dal Sud o altre etnie, quella dell’etnia Tupuri e dell’ etnia Mundang. La struttura è quella prevista dal direttorio diocesano per tutte le parrocchie e si contraddistingue per i due rami principale di attività: l’attività Pastorale che trova il centro nei percorsi di catechesi e catecumenato e nei momenti di preghiera comunitaria e l’attività di Promozione Umana che comprende l’animazione agricola, sanitaria, l’acqua, l’istruzione e ad esempio i comitati di lotta contro l’AIDS.
Alla guida della parrocchia vi è l’“Equipe apostolica” presieduta dal parroco e composta dalle religiose e dai laici impegnati a tempo pieno nella pastorale e da alcuni personaggi di rilievo o anziani della comunità. Nel Consiglio pastorale oltre all’equipe fanno parte i responsabili di settore, i responsabili di comunità, i catechisti e naturalmente i rappresentanti del CPH, il Comitato di Promozione Umana che il secondo ramo principale dell’attività della comunità.  La celebrazione eucaristica viene fatta ogni giorno in luoghi diversi e cosi come quella domenicale che avviene due volta al mese nella chiesa parrocchiale e nelle altre domeniche a rotazione nei diversi settori o piccole comunità.
Dal 2002 opera nella parrocchia di Mboua, don Giusto Della Valle originario di Le Prese (Sondalo) che ha operato ad Albate e a Livigno prima di raggiungere la missione di Sir nel 1998 e poi Mokolo fino a novembre 2010. Le attività della missione di Mokolo-Mboua si estendono su diversi fronti; il grande, diffuso lavoro di evangelizzazione con la catechesi e l’accompagnamento delle comunità cristiane è parallelo a un’intensa pastorale dello sviluppo e della promozione umana. In particolare  si cita l’educazione con la scuola primaria cattolica, la classe integrata per ragazzi sordomuti, il sostegno a bambini orfani, il centro di formazione professionale per giovani e ancora l’aumônerie, il centro per studenti con una fornita biblioteca, le borse di studio per studenti universitari e non. Oltre a tutto ciò la missione è attiva nel settore agricolo, della promozione della donna, negli aiuti sanitari e pratici alla locale prigione, nella realizzazione di microprogetti e di pozzi per l’approvvigionamento idrico. Negli ultimi anni si sono avviate diverse iniziative a sostegno di persone soprattutto bambini con gravi disabilità fisiche e mentali dovute alle malattie più diffuse come la meningite o la poliomielite e per la prevenzione e l’assistenza nei casi di epilessia che vengono censiti attraverso un grande lavoro di sensibilizzazione. Don Giusto Della Valle è rientrato definitivamente in Italia a novembre 2010 lasciando la parrocchia in mano al Clero locale.


La parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Rhumzu

La parrocchia di Rhumzu, si trova nella provincia dell’Estremo Nord del Camerun – capoluogo è Maroua (103 Km da Rhumzu) dipartimento di Mayo Tsanaga. Si trova in parte sul comune di Mogodé e in parte sul comune di Mokolo. Confina ad ovest con la Nigeria. Le cittadine importanti, più vicine, sono Mokolo (25 Km da Rhumzu) a nord e Mogodé, Guili e Bourha (12, 50 e 62 Km da Rhumzu) a sud, direzione Garoua.
E’ abitata dall’etnia Kapsiki. Presenti anche i Kortchi (o Gawar).

Lingue ufficiali in Camerun sono il francese e l’inglese (perché il Camerun ha una parte – l’ovest – anglofoba). Nella parrocchia si parlano il francese, il fulfuldé (lingua veicolare del nord Camerun e di altri stati dell’Africa centrale) il kapsiki, il gawar o kortchi e il mafa (questa lingua è parlata nelle comunità più a nord, vicine a Mokolo). La maggior parte dei Kapsiki pratica la Religione Tradizionale Africana. Sono presenti le altre grandi religioni: il cristianesimo e l’islamismo. Fra i cristiani ci sono cattolici e i protestanti, questi presenti con diverse Chiese: luterani, evangelici, battisti, evangelisti ed altre vicine al mondo protestante: chiesa del pieno vangelo, pentecostali, chiesa del settimo giorno, …
In percentuale, per la diocesi di Maroua-Mokolo, su una popolazione complessiva di 1.500.000 abitanti si parlava nel 2005 di 9,6 % di cristiani, di cui 5,6% di cattolici; 36% di musulmani e il resto appartenenti alla Religione Tradizionale Africana.

La parrocchia di Rhumzu è nata il 24 agosto 2008 dalla grande parrocchia di Mogodé (creata nel  1998 quando si staccò dalla parrocchia-madre di Sir). Presenti per l’occasione anche una delegazione di Como.
I primi contatti dei missionari cattolici con i kapsiki è avvenuto proprio a Rhumzu dal 18 al 24 maggio 1953. Non avendo però avuto la possibilità di fondare la parrocchia sono andati a Sir.
La parrocchia comprende i settori di Rhumzu (Gesù Buon Pastore) e di Kossahai (SS. Trinità) e confina a sud con la parrocchia di Mogodé, a est con le parrocchie di Sir e Mokolo-Mandaka, a nord con le parrocchie di Mokolo-Tada e di Magoumaz, a ovest con le parrocchie nigeriane della diocesi di Maiduguri. E’ stata affidata alle cure di don Corrado Necchi (vicario di Mogodé, da gennaio ad agosto 2008 e quindi 1° parroco di Rhumzu dal 24/08/2008 a giugno 2014).

Essendo stato fin dagli inizi un punto d’appoggio, a metà strada fra la cittadina di Mokolo e il centro della parrocchia di Sir, Rhumzu ha sempre avuto la fortuna di accogliere un missionario quasi in forma stabile, in particolare a partire dalla fine degli anni ’60. A Rhumzu ha quindi abitato anche don Felice Cantoni, (presente dal 1992 al 1998) in particolare quando è stata costruita la bellissima chiesa; don Donato Giacomelli (presente 1992 al 2002) in pratica in modo stabile; don Andrea Cusini (dal 2002 al 2008) e don Corrado Necchi (dal 2008 al 2014).
La parrocchia di Rhumzu si estende da Yele – villaggio fra Mogodé e Rhumzu – a Mayo Legga, alle porte di Mokolo, per una distanza di circa 30 Km di strada, a cui si devono aggiungere gli altri numerosi chilometri per raggiungere tutte le altre comunità. I due settori della parrocchia di Rhumzu contano complessivamente 31 comunità ecclesiali di base.
Il parroco risiede a Rhumzu, ma anche l’altro centro di settore (Kossahai) è attualmente fornito di alloggio e di sale per incontri.
Sul territorio della parrocchia troviamo due dispensari pubblici.
La nuova parrocchia non ha scuole superiori. Numerose invece le scuole primarie a ciclo completo: statali, private (Malima, Cattolica, Franco-Araba, …) e diverse gestite dai genitori. Dal 1961 funziona a Rhumzu una scuola primaria privata cattolica e nel 1998 se n’è aperta un’altra a Mbougaghu (si legga Mbugaru) che però soffre per la nascita attorno di diverse altre scuole pubbliche. La missione gestisce con i genitori e accompagna anche tre altre scuole primarie – non a ciclo completo – a Mouftoum, a Kwatre e dal 2008 a Magwa. Don Corrado Necchi lascia la parrocchia in mano ai preti locali e rientra definitivamente in Italia  giugno 2014.


La parrocchia di Nguétchéwé

La parrocchia è stata fondata nel 1985. Si tratta di una Chiesa giovane in cui si sta cercando di lavorare a partire dalle piccole comunità. Attualmente la parrocchia  è divisa in sette distretti e 32 comunità di base, di cui don Felice Cantoni (da gennaio 2009 al 2012) è l’unico sacerdote, coadiuvato da una comunità di suore che ha retto la parrocchia  dal 1999 al 2008, anni in cui è rimasta senza parroco. Ogni comunità di base ha un proprio responsabile, quasi sempre un laico, che insieme ai catechisti si occupa della pastorale e delle varie attività. In tutta la parrocchia sono circa mille i cristiani  battezzati, mentre 350 persone stanno seguendo il percorso di catecumenato, della durata di quattro anni, e poi ci sono altri 800 “simpatizzanti” che si stanno avvicinando alla fede. Si sta anche cercando di aiutare la popolazione della zona a  migliorare la propria condizione di vita.
È stata avviata la costruzione di un dispensario. Il dispensario comprenderà oltre all’ambulatorio, una farmacia, una sala parto, un laboratorio per le analisi e alcune stanze per le degenze per un totale di trenta letti; l’inaugurazione è avvenuta nel 2012.
Anche la popolazione mussulmana è stata coinvolta. Dopo un primo periodo di diffidenza, quando hanno visto le reali intenzioni tutta la popolazione ha scelto di sostenere, collaborare e contribuire all’opera.
Oltre al campo sanitario i missionari gestiscono una scuola e sono attivi nella costruzione di pozzi: tre realizzati lo scorso anno. Altro ambito in cui si cerca di lavorare è il campo agricolo: qui la terra è fertile e, in generale, la gente riesce ad ottenere il minimo necessario per vivere. Ma si tratta di un’agricoltura di sussistenza spesso legata a monocolture. Si sta, invece, cercando di favorire lo sviluppo agricolo, diversificando le produzioni, anche attraverso la formazione di piccole cooperative, che possano garantire un minimo di reddito alle famiglie. Questo significa anche migliorare le condizioni igienico-sanitarie e permettere ai bambini di andare a scuola. Don Felice Cantoni è rientrato definitivamente in Italia ad aprile 2013.