Pace è… combattere l’ignoranza e i pregiudizi!
Attività per i più piccoli: l’aquilone della libertà
Padre Carlo Bianchi ci ha riferito che i bambini brasiliani amano tutti i giochi ma, i loro giochi preferiti sono quelli che offrono a loro sensazioni di libertà (bicicletta, calcio e aquilone).
Proviamo allora anche noi a sperimentare uno di questi giochi… costruendo insieme un aquilone.
Materiali necessari:
- 2 stecche di legno flessibili (ideale con il diametro di 1 mm)
- carte colorate plastificate leggere
- nastro adesivo trasparente
- matita
- forbici
- spago (ne occorreranno circa 4 – 5 metri)
- mollette per i panni
Le stecche di legno si trovano facilmente in qualsiasi negozio di bricolage, mentre le carte plastificate sono in vendita nelle cartolerie. In alternativa ai fogli plastificati puoi usare qualsiasi tipo di carta leggera, l’importante è che sia resistente. Al posto dello spago invece, chi preferisce, può usare il classico filo da pesca. Forbici, nastro adesivo e mollette… li ritrovate in casa. Magari chiedete ai vostri genitori dove si trovano!
Costruiamo l’aquilone:
Scegliamo due stecche di legno, una deve essere più lunga dell’altra; in base alla lunghezza delle stecche otterremo un aquilone più o meno grande. Leghiamo saldamente a croce le due stecche con lo spago, formando così lo scheletro dell’aquilone (foto 1). Prendendo come riferimento le stecche, ritagliamo la carta plastificata dando la classica forma romboidale degli aquiloni. Fissiamo la carta alle stecche di legno aiutandoci con abbondante nastro adesivo in modo da fare resistere l’aquilone anche alle più forti folate di vento (foto 2).
Adesso possiamo sbizzarrirci con la decorazione; noi del Centro missionario, ad esempio, abbiamo messo delle sottili strisce di carta ai lati e sulla coda dell’aquilone fissandoli sempre con il nastro adesivo (foto 3). Chi preferisce può anche disegnare sull’aquilone usando dei semplici pennarelli. Decorato l’aquilone, leghiamo con lo spago il punto di incontro delle due stecche (punto esatto indicato con la freccia nella foto 4). La restante lunghezza dello spago avvolgiamola intorno ad una molletta. A questo punto il vostro aquilone è pronto per spiccare il volo!
Intervista a Padre Carlo Bianchi
Padre Carlo ci racconti dove vivi e di cosa ti occupi?
Sono missionario in Brasile dal 1985 e mi sono trasferito a Piquiá, zona industriale del comune di Açailândia, regione amazzonica per impegnarmi nell’evangelizzazione e nella giustizia socio-ambientale. Infatti, il caso di Piquiá è conosciuto come area ‘di sacrificio’ nel ciclo della lavorazione del ferro, ma soprattutto come esempio di resilienza.
Guardando al contesto in cui vivi quali sono le speranze e quali le preoccupazioni?
Tra il 2020 e il 2021 in Brasile il numero di persone in situazione di miseria ha fatto un salto di quasi 50% nel Paese. Com’è possibile in un Paese che batte i record nell’agrobusiness (produzione e commercializzazione di alimenti in grandissime quantità) ed ha sprecato 23,6 milioni di tonnellate di alimenti nel 2019? È la grande sfida che si pone ai governanti e a tutti.
Come vivono i bambini?
Chi può va all’asilo, ma poiché nelle strutture comunali non c’è posto per tutti, tanti restano a casa, mentre quelli di famiglie benestanti frequentano un asilo privato. A scuola la discriminazione si accentua: le famiglie abbienti iscrivono i figli ad una scuola privata, la grande maggioranza alla scuola pubblica. La pandemia ha reso precario l’insegnamento dappertutto, ma per gli alunni di qui l’impatto è stato più forte, perché la grande maggioranza dei loro familiari non ha accesso a internet. Questo fa sì che i giovani fatichino a comprendere la realtà diventando adulti spesso manipolati da chi ha il potere. Per quanto riguarda i giochi i preferiti dai bambini sono quelli che offrono sensazione di libertà come bicicletta, calcio e l’aquilone.
Come si festeggia lì la Pasqua? Si mangiano anche da voi le uova di cioccolato?
Anche in Brasile la gente sembra dare più attenzione al Venerdì Santo, che non alla Domenica di Pasqua. Probabilmente perché da sempre si identifica più col Cristo sofferente per via delle pene che soffre. Molti approfittano della festa per riunirsi con la famiglia. Secondo una tendenza generalizzata anche qui gli aspetti commerciali sembrano prevalere: ciò che conta è l’uovo di cioccolato, magari l’uovo è piccolo a causa delle ristrettezze economiche, ma è lui il centro della festa.
C’è un augurio che vorresti rivolgere ai bambini della nostra diocesi e alle loro famiglie che leggeranno quanto hai scritto?
Auguro che durante la Quaresima possiate riconoscere Gesù in ogni bisognoso, in modo da far comunione con lui nella sofferenza e poi risorgere con lui, sperimentando attraverso la solidarietà che anche oggi la vita vince la morte, l’amore vince l’odio, la pace vince la guerra. Buona Quaresima!.
I bambini della nostra diocesi potranno scriverti e magari mandarti una loro foto o disegno da donare con i loro auguri ai bambini che sono con te?
Sì. Il mio numero WhatsApp è +55 99 99203.4293; il mio indirizzo e-mail è: carlobian@hotmail.com.