“Il profumo dei fiori si diffonde solo nella direzione del vento. Ma la bontà di una persona si diffonde in tutte le direzioni”. Dopo essere fioriti durante il mese di maggio, sull’esempio di Maria, i tellini hanno voluto condividere una serata di fraternità. L’occasione di festa ha preso spunto proprio dalla conclusione del cammino mariano vissuto lo scorso mese di maggio con la Madonna pellegrina di via Berti, ma unito anche a un’altra importante circostanza di raccoglimento fraterno: le testimonianze di don Flavio Crosta e di padre Simone Caelli. La prima ha preso spunto dall’esperienza vissuta dall’arciprete lo scorso mese di marzo nelle isole Salomon. Lui e don Simone Trabucchi, infatti, hanno accompagnato il cardinale Francesco Coccopalmerio in visita presso la Diocesi di Gizo per la consacrazione di una chiesa e l’inaugurazione di un centro locale. I tre sacerdoti sono volati in Australia e sono stati accolti da monsignor Luciano Capelli, originario di Tirano e Vescovo delle zone visitate. Don Flavio, nel suo racconto, ha voluto sottolineare le bellezze e le difficoltà della missione in quei luoghi e ha mostrato alcune foto scattate durante l’esperienza.
La seconda testimonianza ha avuto come relatore e protagonista padre Simone Caelli, missionario del Pime, originario di Teglio, impegnato da diversi anni nelle Filippine. Attualmente vive a Manila, capitale delle isole, situata nel nord dell’arcipelago, ma negli anni passati ha operato anche al sud e al centro. Nel suo racconto ha voluto sottolineare un evento particolare: il cinquantesimo anniversario della presenza dei missionari del Pime nelle Filippine, festeggiato proprio quest’anno. L’occasione ha visto riuniti i sedici padri ora presenti oltre oceano insieme al ministro generale, allo scopo di ringraziare il Signore e di condividere l’esperienza, più o meno lunga, di ciascuno. Padre Simone ha voluto condividere anche con i suoi compaesani questo lungo percorso di fede e di missione, testimoniando il suo operato e spiegando qualche caratteristica peculiare di quelle zone.
Al termine dei due racconti diverse domande sono state poste ai due sacerdoti, segno di una comunità aperta e desiderosa di conoscere realtà differenti da quelle a cui è solitamente abituata. A don Flavio, e soprattutto a padre Simone, va il grazie della comunità tellina per il bene che, attraverso di loro, si diffonde in tutte le direzioni, raggiungendo gli angoli più remoti del mondo.