1 dicembre 2006, Raga – Sudan Un anno a Raga

Siamo arrivati al Natale e alla fine del 2006: ringraziamo il Signore per tutte le grazie con cui ci ha accompagnato in quest’anno! Si conclude per me il primo anno quasi completo passato qui a Raga. E nel complesso devo dire che è andato molto bene. Come sapete questa missione è formata da due grandi missioni del passato, Raga e Deim Zubeir, che per mancanza di personale e di sicurezza, sono state servite da Raga. Il territorio è molto vasto e ci sono 11 centri grossi (da 500 a 5000 persone) più tantissimi centri minori. Ho trovato casa e chiesa molto in disordine e mancanti di tante cose, così ho lavorato sodo per rimettere le cose un po’ in sesto. Rimane ancora tanto da fare ma almeno il minimo ce l’abbiamo. Sul piano spirituale e pastorale, assieme a padre George, mio collaboratore, siamo stati attenti a vedere il lavoro svolto dai sacerdoti prima di noi e il cammino della comunità, per proseguirlo senza creare traumi e spaccature. A causa della guerra e dei disastri, personali più che quelli fisici, qui a Raga negli ultimi sei anni non è stato possibile seguire il lavoro dei consigli pastorali centrale e locali e dei Catechisti che sono un po’ l’ossatura della nostra Chiesa, dato che in molti posti possiamo andare solo alcune volta all’anno. Anche le Scuole, Primaria maschile e femminile, e la Secondaria qui a Raga e fuori scuolette e asili richiedono lavoro di supervisione e aiuti vari e… lasciano un bel po’ a desiderare. Questo sarà un po’ l’impegno per il prossimo anno. Ottobre e metà novembre è stato caratterizzato per me da influenza e poi malaria che mi hanno lasciato molto debole e privo di forze. Per Natale (prima e dopo) farò il giro dei centri più grossi per dare l’opportunità anche a quei cristiani di vedere il padre e celebrare la Messa e i battesimi dei bambini e confessioni ecc. Non vi nascondo che col passare degli anni questi giri mi costano sempre più: dormire dove e come capita, mangiare quel che ti danno; vedere molta gente e i loro fastidi, vedere e risolvere i problemi dei consigli pastorali e dei catechisti. Il tutto in un ambiente parecchie volte al limite della fame e indigenza, con un clima che nonostante la firma della pace lascia ancora tanto a desiderare e sotto sotto c’è ancora tanta incertezza. Per me e per tutti noi vi domando di pregare tanto. Abbiamo ricevuto un telefono satellitare che ci permette di comunicare in caso di bisogno. Per il resto siamo uniti a Wau (300 km) con una pista tra sassi e foreste e torrenti da dicembre a giugno. Poi le piogge ingrossano i torrenti e non si passa più. C’è un aeroplanino che viene di quando in quando. Appena si sente il rumore si corre alla pista sperando .. posta o qualche pacchetto di cibo o altro. Devo scusarmi: avrei voluto scrivere a ciascuno di voi personalmente,ma purtroppo le mie comunicazioni con il mondo esterno sono poche e difficili e non sempre ci si può fidare a dare posta a mano. Chiudendo e facendovi gli auguri di Buon Natale e Buon Anno, voglio esprimere a tutti voi la mia più grande riconoscenza per l’amore con cui mi seguite con le vostre preghiere e con l’aiuto materiale che mi permette di aiutare tanti bambini e povera gente bisognosa di tutto. Vi raccomando costantemente al Signore e alla Madonna che sappiano loro ricambiare la vostra generosità e amicizia.
Saluti a tutti e AUGURI

Vostro p. Eugenio Caligari