1 dicembre 2006, Canton – Cina – nuovi sogni realizzati

 

Un nuovo centro diurno per i disabili.

Carissimi, alcuni giorni fa con alcuni amici sono stato a Shangchuan, l’isola di fronte alla terraferma cinese, ad ovest di Canton, dove nel lontano 3 dicembre 1552 moriva S. Francesco Saverio. Siamo andati in pellegrinaggio perché quest’anno si celebra il quinto centenario della sua nascita. S. Francesco Saverio è stato uno zelante missionario ed un grande comunicatore. Nei dieci anni trascorsi in Asia ha mandato in Europa numerose lettere che hanno entusiasmato moltissime persone. Il suo esempio mi spinge ancora una volta a farmi vivo!
Sono a Canton ormai da tre anni e ogni giorno ringrazio Dio di avermi portato qui a vivere in una casa-famiglia con un gruppetto di portatori di handicap mentale. In questi ultimi mesi Huiling, l’organizzazione di assistenza ai disabili mentali dove P. Fernando Cagnin ed io siamo presenti, è riuscita a realizzare dei cambiamenti sognati da tempo. Una parte del vicino centro residenziale per adulti, che per vari anni ha ospitato un’ottantina di persone, è stato trasformata in centro diurno. Per fare posto alla nuova struttura, metà circa degli ospiti sono stati collocati in case-famiglia, ambienti che meglio favoriscono la formazione dei disabili. In particolare, un cambiamento ha toccato me da vicino. Sorella Ling, la “mamma” della mia casa-famiglia, ha deciso di tornare al suo lontano villaggio per prendersi cura della sua vera famiglia. E’ stata una partenza commovente, perché questa giovane donna (non ancora cristiana) si era fatta volere bene da tutti per la sua saggezza ed amore verso gli ospiti della casa. Sorella Ling è stata sostituita da un bravo ragazzo esattamente 50 anni più giovane di me, che farà da papà (io rimango il fratello maggiore). Confesso che sto ancora adattandomi a questa casa con soli maschi…
Non ho ancora finito di imparare a vivere in questa piccola comunità dove tutti ci riconosciamo handicappati. Per i cinque disabili ospiti della casa-famiglia l’handicap è visibile, mentre per noi ‘normali” è più interiore (mancanza di pazienza, sentimenti di superiorità nei loro confronti, eccessiva voglia di fare, ecc.). I nostri ospiti sono poveri: non sanno leggere né scrivere, non possiedono soldi, non hanno l’orologio, ma sono sempre contenti. Sono dei semplici: salutano le cosiddette persone importanti come salutano tutti gli altri, senza cerimonie. Davvero ci insegnano tante cose…
Spesso mi domando che cosa sono venuto a fare qui. Allora dico a me stesso che sono qui per amare questa gente e chiedo al Signore che attraverso la mia testimonianza possano conoscere Lui. Per riuscire in questo la preghiera è importante. Mi alzo al mattino presto, prima di tutti gli altri, quando da voi è già notte, e nel silenzio della mia camera prego e celebro l’Eucaristia. Sono solo, eppure mi sembra di sentire vicino il mondo intero.
Sento vicini tutti voi, in particolare quelli verso cui ho un obbligo speciale oppure ai quali ho promesso di pregare. E’ il ministero dell’intercessione che Gesù ha affidato ai preti, quello cioè di pregare per gli altri e al loro posto. Nella preghiera un posto particolare l’occupa la Chiesa di Cina. In quest’ultimo anno ho avuto modo di avvicinare vari cristiani cinesi, di cui ammiro la fede. Ma sono venuto pure a conoscenza dei loro problemi, delle loro difficoltà, delle limitazioni e controlli a cui sono sottoposti.
Ringrazio tutti voi degli aiuti che avete dato a Huiling e a me personalmente. Grazie delle preghiere che fate per me. Jl Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede (Rom 15,13). Buon Natale e buon anno!

 padre Mario MARAZZI