24 aprile 2011, Korogocho – Nairobi – Kenya BUONA PASQUA DA KOROGOCHO

 

La Quaresima in uno slum come Korogocho assume sempre dei toni e sapori particolari. È (ri)vivere in diretta la fatica del portare la Croce, il dramma del morire sulla Croce, la gioia e la sorpresa di ritrovarsi ancora vivi, ancora in piedi, ancora con forze, nonostante le sfide enormi di un posto come questo.
Uno dei momenti fondamentali del nostro cammino quaresimale è la Via Crucis per le vie dei villaggi dello slum, ogni venerdì sera, alle 17.30. Ogni settimana siamo ospitati da un villaggio (ce ne sono sei), cioè da tutte le Piccole Comunità Cristiane della zona che preparano e conducono la liturgia. I cristiani si radunano e seguono la Croce, sotto lo sguardo pieno di rispetto della gente che passa accanto. “La Croce avanti, i Cristiani dietro”, è il segnale che ci si rimette in marcia, dopo la riflessione e le preghiere ad ogni stazione. Il culmine sarà ovviamente il Venerdì Santo, quando percorreremo tutte le strade di Korogocho, passando in tutti i villaggi, portando l’enorme croce verde che durante l’anno campeggia nel cortile della chiesa di St. John: tre ore e più di processione, tutti a portare la Croce, tutti a riconoscerla nelle strade e vicoli di Korogocho, nei luoghi di vita quotidiana. La Croce è senz’altro presente a Korogocho, ma sono presenti anche tanti che questa la portano, o aiutano a portarla. Proprio oggi, camminando dietro alla Croce per le strade di Gitathuru (il villaggio dove abitiamo noi Comboniani), abbiamo assistito ad un piccolo pestaggio di un uomo da parte di un giovane: quando basta per doverlo portare al vicino dispensario per essere medicato d’urgenza… La violenza non si ferma nemmeno di fronte alla processione della Via Crucis! Eppure subito alcuni Cristiani sono scattati, chi ad aiutare il malcapitato, chi a cercare di parlare con l’aggressore: bene e male sono inestricabili qui, sempre presenti insieme.
La Croce è anche il simbolo che usiamo durante le Messe domenicali di Quaresima: una croce di legno che costruiamo a poco a poco, un pezzo ogni domenica, ma che il giorno di Pasqua sarà “girata” perché sul retro c’è il Gesù Risorto. Ogni domenica le Piccole Comunità Cristiane preparano la liturgia, attente a quanto accade a Korogocho e nel mondo, trasformando in preghiera quanto di bello e di brutto è accaduto nelle settimana precedente.
Altro momento importante della Quaresima è la Campagna Quaresimale di Giustizia e Pace: cinque temi proposti a livello nazionale, “illustrati” da una breve rappresentazione teatrale dopo il Vangelo domenicale, e approfonditi nella discussione e nella preghiera delle Piccole Comunità Cristiane, alla domenica pomeriggio. Un momento fondamentale per incarnare la Parola e il cammino verso la Pasqua in quella che è l’attuale situazione del nostro Paese.
Tutto questo avviene in attesa della grande veglia pasquale della notte del Sabato Santo. Le Piccole Comunità Cristiane, dopo aver bevuto il “tè della riconciliazione”, arrivano in processione alla chiesa di St. John, dove verso le 22 inizia la Veglia che durerà fino all’alba: è notte di festa, di tanti battesimi (dopo due anni di catecumenato), di danze e canti, sia liturgici durante la Messa che tradizionali durante la festa che segue. Ognuno esprime a modo suo la gioia incontenibile della Pasqua, che è anche la speranza sincera che davvero la Vita nuova si possa esprimere nella quotidianità più spicciola: trovare i soldi per pagare l’affitto della baracca o le tasse scolastiche per i figli, trovare un lavoro, vincere la paura per la violenza serpeggiante in ogni angolo dello slum, riconciliarsi con vicini e lontani, vedere realizzate le promesse racchiuse nella nuova Costituzione…
Poi le due Messe della domenica di Pasqua e l’inizio della benedizione delle “case”, un altro momento molto sentito dalla gente che vede, anche solo per un momento, la propria baracca trasformarsi in Tempio di Dio: la Vita nuova che entra dappertutto e trasforma!
È il cammino quaresimale e pasquale che davvero è l’immagine della vita quotidiana a Korogocho: Vita e Morte, Solidarietà e Violenza, Comunità e Solitudine… Anche a voi, carissimi fratelli e sorelle della diocesi di Como, buon Cammino!

p. Stefano Giudici