Mi faccio finalmente vivo anche perché mi accorgo che il tempo corre ed è già un mese che sono in Cameroun!
Mi sembra ieri che sono partito in aereo da Malpensa dove quel giorno pensavo di essere a Lomazzo visto le moltissime persone che sono giunte fin là per un “ultimo” saluto carico di quel affetto che sempre mi avete donato in abbondanza. Colgo l’occasione per ringraziarvi di cuore di quel giorno e di tutto. Grazie poi a tutte le persone che in diversi modi mi hanno salutato, scritto e ricordato. Non ho mai risposto perché con il computer non sono riuscito mai ad inviare e-mail sebbene riesco a riceverli (quando riusciamo a collegarci con lentezza tutta africana). Poi anche qui mi sembra sempre di arrivare a sera … di corsa! Devo ancora convertirmi! Mi fa davvero sempre piacere avere notizie e saluti! E tutti – siatene certi – in qualche maniera ricordo!
Cosa posso raccontarvi? Mi accorgo che non è possibile riassumere tutto! Anche se sarebbero davvero tante le cose che mi piacerebbe dirvi a partire dal viaggio dal Ciad al Cameroun il primo giorno e…. notte! Che avventure ma … a lieto fine, grazie a Dio!
Vi dico solo che sto bene! La salute sembra ottima! Il fisico c’è sempre e ancora godo dello straordinario “ingrassamento” di Lomazzo! La climatizzazione non è scontata, ma sto andando bene!
Certo la mia vita è davvero cambiata e non è tutto semplice! Anche nelle cose più elementari mi sono accorto che devo imparare molto. Certo che c’è tutto: il cibo non manca e qui alla missione siamo molto inventivi a ben cucinarlo… e disponibili a lavare i piatti! Un giorno ho addirittura fatto la pizza… e tutti l’han mangiata volentieri! Ce anche tutto il resto: bagno e una specie di doccia e anche la mia stanza con il letto, ma tutto è ben diverso da come ero abituato Comunque mi sembra di adattarmi bene e questo penso fa parte della vita missionaria. Poi ci sono anche cose superflue: a volte alla tele si prende anche Canale 5 e Italia 1! Così posso sapere cosa fa il Milan! Forza vecchio diavolo rossonero!
Per quanto riguarda la gente mi trovo bene e ogni giorno incontro persone nuove, volti spesso provati dalla vita, ma con occhi meravigliosi raggianti di luce.
Mi ci vorrà molto per capire come funzionano le cose sia nella cultura qui, sia nella strutturazione della vita della comunità cristiana della nostra grande parrocchia. Tutto è davvero differente e resto in punta di piedi ad osservare e ad ascoltare. Spero che il Buon Dio non mi faccia mancare il desiderio di conoscere e l’entusiasmo. A volte, specialmente per quanto riguarda la lingua ci sarebbe davvero da scoraggiarsi, il kapsiki (la lingua locale) sembra davvero impossibile! Ho già fatto un paio di lezioni e ogni persona che incontro mi è maestro anche nei saluti più semplici. Gli altri missionari ormai rodati mi assicurano che ci vuole tanta calma e pazienza! Speriamo! Per ora cerco di arrangiarmi con il mio povero francese! Anche lì non sono impeccabile ma trovo tanta comprensione sul mio cammino! Poi… rimane sempre il linguaggio universale dell’amore!
Circa le tante attività e esperienze non sto li a raccontarvi tanto allora’ Spero di potere dirvi di più in altre occasioni. Vi ripeto ancora che sono contento di essere qui, seppure non è facile. Spesso arrivo a sera stanco e mi domando «ma c’era proprio bisogno di me qua?». Una domanda un po’ eroda e severa ma che penso mi fa bene alla salute, almeno quella spirituale! Il vangelo di domenica prossima parla di “servi inutili” e mi sembra alquanto attuale per me: Spero di tenere sempre viva questa domanda e di lasciare al tempo e a Gesù stesso la risposta! Per ora accenno una risposta con un immagine molto semplice che Ora vi saluto e anche se la tentazione di raccontare qualche altro fatto è grande, mi fermo!
Vi spero tutti bene nella vostra vita di ogni giorno e desiderosi di vivere come comunità cristiana un nuovo anno pastorale nella luce dei Signore che conduce i nostri passi. Questa settimana è la festa della Madonna de! Rosario a San Siro. Quanti ricordi belli! Un saluto speciale al don Giuseppe con don Andrea e don Marco. Un saluto
fraterno a tutti e ciascuno.
Nella lingua kapsiki mi è subito rimasto in mente come è chiamata la Madonna: Maryama. Penso voglia dire Maria-mamma! A lei la mamma di Gesù e nostra affido l’amata parrocchia di Lomazzo dove sono certo continuate a pregare anche per me e soprattutto per le tante persone che incontro in questa impegnativa ma meravigliosa terra d’Africa!
Vi abbraccio tutti forte!