7 aprile 2012, Khartoum – Sudan Buona Pasqua!

Cari Amici,
Mancano pochi giorni alla Pasqua e voglio augurare a tutti Voi una Buona Pasqua ricca di Gioia, di Grazia e di Pace nel cuore.
Dopo tanti anni spesi nel Sud Sudan questa è la mia prima Pasqua al Nord.
I Sudanesi in genere sono persone buone e accoglienti, ma non tutte queste caratteristiche emergono in quanto l’attuale Governo, in mano ai Fratelli Musulmani ,è intransigente e fanatico.
Ho superato le difficoltà di ambientamento e ora il mio nuovo incarico mi tiene occupato …..
Il mio nuovo lavoro è soprattutto di accoglienza e di servizio a tutti i missionari e gente di Chiesa che passa per Khartoum e ha bisogno di rinnovare il Passaporto, Visa, Visite mediche, biglietti aerei, fare compere ecc. Per fortuna continuo anche ad aiutare il Parroco e così sono ancora in contatto con la gente.
A Pasqua avremo una ventina di Battesimi di adulti. Erano in tanti all’inizio poi molti sono rientrati al Sud e altri non hanno potuto continuare.
All’inizio dell’anno abbiamo avuto il caso di due Sacerdoti diocesani rapiti e rilasciati solo dopo un mese, catturati e crudelmente picchiati,derubati di tutto ciò che c’era nelle loro case parrocchiali. Li hanno rilasciati senza il pagamento di un riscatto. La Chiesa ha tenuto duro a non pagarlo anche per far capire di smettere di catturare gente per far soldi, cosa molto comune in questi tempi. Molti giovani sudanesi sono stati catturati in questo modo e addestrati per far parte di milizie pagate dal nord contro il nuovo stato del Sud Sudan.
Qui a Khartoum i bambini e le bambine, ragazzi e ragazze in età scolare sono tantissimi e molti sono musulmani. E’ difficile aiutare direttamente i musulmani perché si sarebbe accusati di volerli convertire al Cristianesimo, li aiutiamo comunque attraverso le scuole. Anche se con la partenza dei Sudanesi il numero di scuole della diocesi è calato molto, ne abbiamo ancora tante in funzione. Ormai nelle nostre scuole la maggioranza degli alunni sono musulmani.
Dall’Indipendenza del Sud Sudan, 9 luglio 2011, la stragrande maggioranza dei nostri cristiani che si erano rifugiati qui durante la Guerra, ora sono tornati nel Sud perché il 9/4/2012 è l’ultimo giorno per restare qui legalmente. Dopo? Non si sa. In questi giorni ci sono voci che il Governo prolungherà il tempo per il rientro, ma…. non ci sono certezze.
Comunque noi siamo un po’ incerti e sbilanciati sul cosa fare. Rimangono qui i Nuba facenti parte delle molte piccolo etnie che abitano I monti Nuba dov’è in corso una lunga Guerra e qualcuno parla anche di un genocidio come in Darfur. Molti appartengono a differenti sette protestanti. I Cattolici sono buoni, ma piuttosto pochi. Ci sarà da ripensare un po’ a tutto di nuovo.
A Isba, la cappella con la presenza più numerosa di cristiani, abbiamo una scuola che fino all’anno scorso aveva un migliaio di alunni ed erano in povere aule riparate da stuoie di cannette. Con l’aiuto ricevuto dall’Italia il mio predecessore ha costruito una scuola di mattoni. Una Congregazione di Suore Libanesi e Sudanesi si dedica ad insegnare e dirigere.
Quando le cose si saranno sistemate (un po’ perlomeno!) e avremo gente quasi fissa, dovremo attivarci per i tantissimi ragazzi che non riescono ad entrare a scuola.
La Chiesa non solo non fa divisione per la religione ma cerca di fare educazione per preparare per il futuro del paese gente che si spera raccolga l’insegnamento di rispettare ogni persona così com’é.
Per queste scuole l’onere più grande è quello di pagare i maestri e quando è possibile dare la colazione a metà mattina agli alunni, almeno ai più poveri.
La “Chiesa” di Isba aveva un bel cortile grande. “Qualcuno” l’ha fatto dividere in appezzamenti e venduto. Così ora ci troviamo con un muro di cinta a un metro dalla porta d’entrata. Sembra che abbiano diviso anche la Chiesa così che tutte le domeniche quando arrivo mi aspetto di non trovarla più in piedi. Abbiamo pensato di fare un grande capannone nel cortile della nuova scuola come “multi purpose hall” , salone per diversi scopi: riunioni di tutti gli studenti e anche per le celebrazioni domenicali (dal momento che il Governo non permette di costruire nuove Chiese).
Queste un po’ le notizie di questi tempi.
Come dicevo all’inizio colgo l’occasione della Pasqua per assicurarvi le mie preghiere al Signore per voi e per ringraziarvi della vostra grande generosità che mi permette di aiutare tanta gente.
Pregate per noi: stiamo attraversando un periodo difficile, ma la Chiesa è abituata anche a questo.
Buona Pasqua a tutti.
Vostro P. Eugenio Caligari