1 maggio 2007, Honiara, Isole Salomone Una esperienza che vale la pena raccontare e ripetere

Staff e studenti del Don Bosco Technical Institute, Henderson, Honiara si sono accordati sul come far fronte alle emergenze col portare materiale urgentemente necessario per la sopravvivenza  di 2000 persone nella Isola di Simbo colpite lunedi’ 2 Aprile dalla tragedia dello Tsunami.
L’immediato coinvolgimento è stato causato dalla disgrazia accaduta al villaggio della nostra Insegnante di Economia Domestica, la Signora Doris, appunto dell’Isola di Simbo. L’SOS del suo villaggio era arrivato attraverso la radio Martedì 3 Aprile. Il materiale raccolto era pronto, ma nessun mezzo era disponibile per portarlo sull’isola sperduta.
Il Mercoledì 4 Aprile, ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Pasqua dopo averci lavato i piedi a vicenda, ci siamo accorti che il gesto simbolico non sarebbe servito a niente se non accompagnato da una rapida iniziativa di soccorso per Simbo in solidarietà con la nostra insegnante. Ci siamo incontrati come comunità educativa e abbiamo deciso, per quanto dipendesse da noi, di lasciarci coinvolgere a qualsiasi prezzo. Per mancanza di una precisa direzione ed organizzazione immediata a livello nazionale abbiamo deciso di prendere noi l’iniziativa e coinvolgere tutta la gente di buona volontà in città e all’estero. E’ subito nato così un comitato per l’assistenza alle isole di Simbo, Nusa Simbo e Ranonga. Abbiamo lanciato l’appello al Rettor Maggiore e a Bonn per noleggiare un battello e portare materiale di sopravvivenza per Simbo; la risposta è così stata immediata e generosa da permettere l’inizio delle trattative. Giovedì 5 Aprile il tutto era stato già acquistato e immagazzinato al porto ad aspettare altre 24 ore per il rientro della nave affittata, la MV ISABELA (che ufficialmente può portare 250 passeggeri).
La MV Isabela poteva essere pronta per le tre del mattino del Venerdì Santo e sarebbe stata caricata alle sette del mattino dai 17 marinai di turno. Alle otto non c’era ancora nessuno, dei 17 marinai se ne sono presentati solamente tre e non certamente per aiutare a caricare. I ragazzi hanno fatto un bel lavoro dalle 8:30 alle 11:30. Alle 12 si era pronti per partire per il viaggio di 20 ore circa. Siamo arrivati a Simbo alle 9:30 di Sabato. Ventisei studenti e dodici persone dello staff in tutto.
Con noi c’era l’associazione di emergenza per le isole vicine a Simbo: Nusa Simbo e Ranonga, c’era pure il Pastore Metodista di Honiara venuto con noi a confortare la comunità della loro chiesa per la morte del Vescovo e due compagni avvenuta a Simbo. La Caritas locale si è pure aggregata a noi.
Ci siamo avvicinati all’Isola nella direzione dello Tsunami, da Sud Ovest a Nord est. Davanti a noi la bellissima isola di Simbo a forma di numero 8. Il centro del numero 8 da ambo le parti è la zona maggiormente colpita così pure il punto al nord.
Avvistiamo il villaggio di Riguru, al centro del numero 8 lato ovest le case situate in alto sono rimaste intatte, quelle sulla spiaggia non ci sono più.
Come ci siamo avvicinati al nord abbiamo visto parecchia gente in cima alla montagnetta che ci dava il benvenuto con fumate abbondanti. La gente ancora vive terrorizzata sulle montagne.
Subito dopo le fumate in montagna abbiamo visto una spiaggia deserta con un solo fabbricato in cemento, la chiesa di quello che era il villaggio di Tapurai, dove il vescovo metodista con due compagni era stato travolto dall’ondata insieme alle numerose case.
Continuiamo il viaggio aggirando il numero otto per inserirci nel punto piu’ interno est. Vediamo davanti a noi a sud est dell’isola il Magnifico cratere del Vulcano “Ove” ora estinto… ma non si sa fino a quando (in Filippine il Vulcano Pinatubo non era in attività da 600 anni, ora tutti lo conosciamo bene). Il vulcano infatti sta preoccupando gli abitanti per l’odore intenso di zolfo dal momento del terremoto.
Entriamo nella baia di Lengana, sulla sinistra c’era il villaggio di Masuru, totalmente spazzato via, il pastore a cui do il cannocchiale scoppia in un pianto dirotto… non c’era più niente da vedere.
A darci il benvenuto al ‘molo’ di Lengana  c’era il chairman della commissione per la distribuzione dei soccorsi (i nostri, abbiamo poi saputo, erano i primi) dell’Isola di Simbo, il rev. Metodista Gideon Tuke, assieme al Chief di Lengana Village, Samson Gui. Il Reverendo metodista Rev. Gideon Pina, istallato ‘pastore’ dal vescovo deceduto nello tsunami era pure nel comitato di ricevimento. Con loro c’erano i dignitari e rappresentanti di tutti i villaggi dell’Isola di Simbo e delle isolette circostanti.
Abbiamo avuto un programma di benvenuto semplice e sentito, ci siamo scambiati parole di fraternità universale che va al di sopra di ogni divisione di partito sia religioso che politico. Vari incoraggiamenti, due canti religiosi, qualche lacrima, scambio di doni e… via subito a lavorare per scaricare il materiale per 4 lunghe ore sotto il sole cocente…
Sono stati lasciati a Simbo 400 sacchi di riso di 20 Kg, più di 5000 litri di acqua e 200 casse di acqua minerale, tende, 1000 zanzariere trattate contro la malaria, vestiti.
Il molo, sott’acqua al mattino per la marea ancora esageratamente alta, è riemerso verso il pomeriggio, facilitando le operazioni di scarico tra l’altro interrotte dalla visita in elicottero del Governatore Generale (rappresentante della regina d’Inghilterra; le Solomons infatti sono membri del Commonwealth of nations, e la Regina è il capo del governo rappresentata dal Governatore Generale).
Dopo aver scaricato i soccorsi una cinquantina di persone sono salite a bordo per recarsi a Gizo o a Honiara sia per cure che per scappare da ricordi indimenticabili.
Abbiamo lasciato l’Isola di Simbo alle 2:00 del pomeriggio tra le lacrime del comitato di addio e la commozione della gente.
Siamo arrivati a Gizo dopo due ore verso le 4:00. Dopo una breve visita al Vescovo Msgr. O’Gready, alle sei meno 5 minuti avevamo gia’ scaricato tutto il resto dei soccorsi sia per Gizo che per Ranoga e per le sei eravamo già sulla via del ritorno per Honiara dove siamo arrivati la domenica di Pasqua.