14 aprile 2010, Bangladesh BUON ANNO 1417

BUON ANNO 1417
Oggi 14 aprile e’ iniziato  il nuovo anno  bengalese.
Ieri sera  abbiamo dato l’addio all’anno vecchio  con canti e danze
sotto le piante…
Oggi, il primo dell’anno, festa grande nel villaggio vicino alla Missione,  con i bambini  come protagonisti.
Canti,danze,giochi: ognuno si inventava qualcosa; la fantasia qui non manca… Poi pranzo tutti insieme  all’aperto. Grande gioia per tutti, grandi e piccoli… una festa pero’ un po’ guastata dal mini-ciclone
con cui il nuovo anno e’ incominciato.  Infatti poco dopo la mezzanotte si e’ scatenato un fortissimo temporale, breve ma molto intenso, che ha sradicato alberi, fatto volare via i tetti di lamiera o di paglia di tante capanne e, questo e’ il dolore piu’ grande dei bambini, fatto cadere tanti mango, katal e lici  dagli alberi da frutta… In Maggio sarebbero maturati,  mancava poco: ora sono stati raccolti a secchi dal terreno per mangiarli come verdura cotta con il riso.
Erano sei mesi che non cadeva  neanche una goccia di pioggia:
si vede che si e’ accumulata tutta in una volta…
Qui dicono: “Ki Kora jae” che si potrebbe tradurre: “che vuoi farci, non ci pensarci… ” quando capita qualcosa e non si puo’ fare niente per rimediare…  e cosi’ si va avanti…
Un caro saluto a tutti, dai bambini di Suihari.

p.Quirico

BREVE NOTA
I giornali bengalesi portano sempre tre date in prima pagina: 2010 (quella cristiana)  1417 (quella bengalese)  1432 (quella  ussulmana)
L’anno bengalese all’inizio era uguale a quello mussulmano,
che inizia a contare gli anni dalla fuga di Maometto dalla Mecca a Medina (622 d.C.), il momento in cui ufficialmente e’ iniziato il Mussulmanesimo.
Pero’ il calendario mussulmano ora e’ leggermente diverso da quello bengalese: infatti per i mussulmani quest’anno e’ l’anno 1432, per i bengalesi, il 1417.
Questo dipende dal fatto che l’imperatore Akbar che ha iniziato il calendario “bengalese”  (“indiano” si dovrebbe dire, perche’ allora non esisteva il Bangladesh ma la regione era tutta India)  ha cambiato il calendario mussulmano che e’ lunare in calendario solare, per una questione di tasse. Infatti col calendario lunare
non era facile raccogliere le tasse che allora erano legate ai raccolti della terra; con il calendario solare diventava invece piu’ agevole
perche’ coincideva con le stagioni e il raccolto.
Ma il calendario lunare e’ piu’ corto di 11 giorni all’anno di quello solare e cosi’ a poco a poco i due calendari, che all’inizio erano uguali, si sono differenziati.

padre Quirico Martinelli