Carissimi amici della nostra Diocesi di Como,
un saluto dai missionari fidei donum in Cameroun nelle parrocchie di San Giacomo a Mokolo-Mboua, San Pietro a Mogodé e Sacro Cuore di Gesù a Rhumzu.
Quest’anno il Vescovo Philippe, della Diocesi di Maroua-Mokolo, dopo tre giorni di riflessione, insieme con preti, suore e laici, ha scelto come tema comune: “«Gesù, luce del mondo» (Gv 8,12) – Accogliere e trasmettere questa luce nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità di vita affinché brilli davanti agli uomini”.
Si può tradurre anche in Kapsiki: « Yeso yakawane ta mbeli kemaneve le ncéte nda ke mbeli». Da imparare a memoria e da ripetere, come stiamo facendo noi, qui, con la gente!
Il tema ha due tappe: la prima, nel tempo di Avvento e Natale, vuole sottolineare l’accoglienza della luce; la seconda, nel tempo di Quaresima e Pasqua, sottolineerà invece la trasmissione della luce (è il tempo delle catechesi battesimali e della testimonianza dell’impegno cristiano).
La riflessione terrà conto anche dell’anno Paolino e del Sinodo sulla Parola di Dio.
Ecco perché in questa prima parte stiamo riflettendo su come noi siamo disponibili ad accogliere la Parola di Dio, a conoscerla e a utilizzarla nella preghiera, sia personalmente che comunitariamente. E se la nostra vita sia fondata o meno sull’amicizia con Gesù che ci parla e a cui dobbiamo rispondere. Gesù, che come la Luce accecante ha incontrato San Paolo e ha illuminato la sua strada, Luce che ha accecato l’orgoglio di chi si crede giusto anche davanti a Dio. Quella luce che apre gli occhi alla vera fede, come spiega San Giovanni nel Prologo del suo Vangelo:
“Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo…
A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome”.
E’ bello vedere che questa luce non si spegne ma si diffonde … anche senza far troppo chiasso!
Ecco alcuni esempi:
– Per la prima volta la Parrocchia Mokolo-Mboua ha avuto la gioia di una professione religiosa perpetua: si tratta di Suor Chantal, appartenente alla congregazione delle Suore Domenicane della Presentazione.
– Genvevieve, una giovane kapsiki, si è impegnata con i voti temporanei nella congregazione delle Figlie dello Spirito Santo ed è stata mandata in missione al sud del Camerun. Il segno che ha scelto durante la
celebrazione è stata la pianta di “goyave”, per dire che il lavoro di piantare e far crescere, sia per sè che per gli altri che ci sono affidati, è continuare il lavoro dell’amore di Dio nella sua Incarnazione!
– Abbiamo avuto anche l’ordinazione di due nuovi preti! Abbé Albert Gaya e Abbé Robert Djabou originari di Mokolo e di Mokong. Il tema dell’essere “preti a servizio come Gesù, preti per servire non per essere serviti o per servirsi” è da noi quanto mai importante! Qui infatti la tentazione di servirsi del proprio ruolo è grande, perché il prete riveste veramente un carica di valore sociale!
– Tre coppie sono state per un anno in formazione agricola al Centro Jeriko: Frederick e Rosalie, Thomas e Thérèse, Emile e Celestine. Sono ora rientrati nei loro rispettivi villaggi con l’impegno di applicare quello che hanno imparato e, con il loro esempio, di insegnare anche agli altri. La gioia era visibile sui loro volti il giorno del rientro. E grande è la loro gratitudine per la comunità che ha avuto fiducia in loro e li ha scelti, per la parrocchia che li ha seguiti e per i formatori che li hanno accompagnati.
– Altre due coppie hanno terminato la formazione catechistica di due anni al Centro Emmaus: Leonard e Jaqueline, Emile e Elisabeth. La formazione ricevuta li porta ora ad avere il ruolo di responsabili nelle diverse attività della pastorale, come animare le riunione dei catechisti, accompagnare i gruppi e il villaggio intero nelle attività di promozione umana (come i punti di raccolta delle acque con pozzi o con piccoli sbarramenti, magazzini collettivi per non sprecare i raccolti, ecc.). I due anni di formazione aiutano a creare delle buone abitudini che possono restare per sempre: vivere la preghiera in famiglia, il dialogo nella coppia, la condivisione con gli altri delle gioie e dei dolori e di ciò si possiede concretamente. Certo, le abitudini della tradizione sono sempre in agguato e non è facile lasciarsele alle spalle.
– Dopo un po’ di anni di sensibilizzazione, il monitoraggio per arrivare a determinare il numero e la condizione di vita dei bambini sordomuti o ciechi nella nostra zona è finalmente a buon punto. Le parrocchie si sono così attivate con dei responsabili per comunità, al fine di essere vicini a questi casi, innanzitutto segnalandone la presenza, poi incontrando i genitori, spiegando loro il beneficio che i bambini possono ricevere frequentando la scuola specifica, e accompagnandoli nei primi passi alla scuola stessa! Ecco perché le scuole per bambini sordomuti o ciechi aperte a Mokolo, nella Parrocchia di Mokolo-Mboua, sono ormai piene … e ci dovremo mettere al lavoro per costruire altre aule e luoghi per l’accoglienza.
– Un segno scelto dalla Diocesi per l’Anno Paolino sarà il pellegrinaggio del 29/30 dicembre 2008. Nelle diverse Zone pastorali si è scelta una parrocchia, un settore o una comunità che ha come patrono San Paolo. Lì, dopo un cammino a piedi di un giorno, guidato da riflessioni sulla vita di San Paolo, è prevista una la serata di condivisione, di canti e di danze. Il giorno seguente la grande Celebrazione Eucaristica e l’invio per tutti in missione ad annunciare la bella notizia del Vangelo.
I segni positivi quindi non mancano, anche se quello che fa più rumore non è la foresta che cresce ma l’albero che cade! A noi cristiani l’intelligenza della fede fa vedere comunque sempre prima il positivo, come insegna lo stesso San Paolo:
“Perciò anche noi, da quando abbiamo saputo vostre notizie, non cessiamo di pregare per voi, e di chiedere che abbiate una piena conoscenza della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; rafforzandovi con ogni energia secondo la sua
gloriosa potenza, per poter essere forti e pazienti in tutto; ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.”(Col 1,9-12)