20 marzo 2013, Mogodé – Cameroun ECCOMI DI RITORNO!

Ciao a tutti!
Rimproverato da più parti, ritorno. Ci sono. Tutto va bene. La stagione calda è arrivata in anticipo: viaggiamo già a 40°. Dopo il caso isolato del rapimento di una famiglia francese, i soldati offrono scorte gratuite per paura dei Boko-Haram. Don Angelo e don Felice si preparano a rientrare dopo Pasqua. E cominciamo a sentirci una particella di sodio in una bottiglia di acqua minerale… Che tristezza! Ma poi c’è Pasqua, vero?
a presto
Corrado

  Dialoghi dal Camerun

Ciao Teresa,

tu conosci William, vero? Battezzato, studente modello, vestiti sportivi, un buon francese… Poi l’ora arriva. Il papà ha deciso che è il momento. Deve diventare uomo. Deve fare l’iniziazione. Per una settimana tornerà alla tradizione. Mutandine di pelle di capra, collana di conchiglie, lancia e vita in savana.

Se guardo queste due foto, resto sorpreso. Un saggio africano diceva: “Non abbiamo avuto lo stesso passato, ma siamo condannati allo stesso futuro”. La chiamano globalizzazione. Qui la gente ha fatto miracoli. E’ passata dalla zappa al computer. Un salto brusco. Una perdita di riferimenti che toglie secolari sicurezze.

In tutto questo cambiamento c’è una consolazione: la prima globalizzazione l’ha fatta Dio. Il cuore dell’uomo, infatti, è sempre lo stesso. Capace di grandi slanci… e anche d’infinite piccolezze. In fondo essere prete in Africa o a Como, non è poi tanto diverso se, di là delle urgenze quotidiane, cerchi d’incontrare quello che abita nel cuore delle persone.

Forse per questo, giovane amica, ti hanno fatto patrona delle missioni pur avendo passato la tua vita in convento. E’ nel profondo dell’incontro con Dio che raggiungi ogni uomo. E’ nell’intimo dell’uomo che puoi incontrare Dio.

Prega per noi Teresa. Ti affido William e tutti i nostri giovani. Che in un mondo in vorticoso cambiamento, non perdano la bussola della Vita.

Corrado