Si avvicina l’appuntamento del Festival della Missione che dal 29 settembre al 2 ottobre prossimi ospiterà nella zona delle Colonne di San Lorenzo a Milano una serie di eventi che porteranno in piazza i protagonisti delle realtà del Sud del mondo e i missionari. Si tratta della seconda edizione (dopo la prima del 2017 a Brescia) che animerà le piazze, le vie, e i luoghi quotidiani della dinamica realtà della città, e permetterà di incontrare testimonianze speciali per dare una lettura diversa della realtà attuale: una occasione per raccontare la sfida sempre nuova della missione che porta al centro le periferie della Terra.
Voluto da Fondazione Missio e dalla C.I.M.I. ed accolto dall’Arcidiocesi di Milano il Festival vuole essere un momento di incontro, riflessione e celebrazione/festa della Chiesa italiana in uscita, aperta al mondo, che aiuti a ricentrare e rivitalizzare la missione ad gentes. Per questo, dopo un lungo lavoro di rete tra associazioni e istituzioni del mondo cattolico, ci si prepara ora a vivere il denso programma dei quattro giorni di incontri nell’ottica dello slogan scelto dal Festival, quel “Vivere per dono” che spiega il senso del logo. Un mondo che sembra un gomitolo di fili colorati che si intrecciano senza sosta, accompagnando il movimento del globo: segno del dinamismo e della creatività delle missionarie dei missionari che in ogni angolo del pianeta sono pronti ad accompagnare il cammino delle genti a cui portano la buona novella del Vangelo.
«Le realtà dei Paesi del Sud del mondo suscitano in genere scarso o nullo interesse sia da parte dei grandi mezzi di informazione che nella gente. Invece la missione ha tanti aspetti da conoscere, tante sfaccettature e originalità – spiega don Giuseppe Pizzoli, direttore generale Missio e presidente del Festival – Lo slogan “Vivere per dono” racconta della gratuità del Vangelo che ci fa sentire “fratelli tutti”, come dice papa Francesco. Un dono grande nel nome della buona novella che abbiamo ricevuto come cristiani e che vogliamo condividere con la famiglia umana».
Il Festival rappresenta un evento importante sul piano dell’animazione missionaria, come spiega Agostino Rigon, direttore generale del FMM22 e direttore dell’Ufficio missionario di Vicenza: «Nel festival viviamo il superamento di molte categorie abituali, come le frontiere della diocesi, della parrocchia, del gruppo, dell’Istituto. Abbiamo cercato di rendere visibile i valori condivisi di una community molto più vasta di quella con cui ci si relaziona abitualmente. Un modo di sentire che ha al centro la persona, l’uomo con la sua dignità e il riconoscimento dei suoi diritti. Il Festival è il punto di incontro e l’occasione per dirci tutto questo, un momento di accoglienza allargata nel mondo missionario. Un mondo che non dobbiamo dimenticare, è eterogeneo e plurale».
Le aspettative, il lavoro e la partecipazione all’appuntamento si annunciano importanti «Ci prepariamo a vivere un’esperienza straordinaria di comunione, riscoprendo l’ardore di vivere per dono», come ha auspicato l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.
Tra i molti ospiti segnaliamo la presenza di padre Christian Carlassarre, vescovo di Rumbek in Sud Sudan, Beatrice Maw delle Suore della Riparazione in Myanmar, don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, padre Gigi Maccalli, padre Giulio Albanese scrittore e giornalista, Mauro e Chiara Marangoni della Comunità di Bethesda, già fidei donum in Kenya, l’economista ed ex premier Mario Monti, Zakia Seddiki, vedova dell’ambasciatore Luca Attanasio, suor Alessandra Smerilli, Fma e segretario ad interim del Dicastero per il Servizio allo sviluppo umano, il cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Cei. Solo alcuni dei circa 70 ospiti che animeranno le tavole rotonde e i momenti di animazione nella città. A conclusione delle giornate milanesi, domenica 2 ottobre monsignor Delpini celebrerà la messa in Duomo. Ma non sarà un saluto, ma piuttosto un nuovo rilancio del mondo missionario italiano.
E’ possibile scaricare il programma aggiornato sul sito www.festivaldellamissione.it