26 ottobre 2008, Siberia – Novosibirsk Non avere paura di essere presenza

Noi siamo inseriti nel villaggio globale e tutti, se siamo attenti, notiamo una grande sete di Dio. “Come una cerva anela ai corsi d’acqua così l’anima mia anela a te o Dio…” (Sal. 42-43).
Questa sete è così forte che la gente si accorge di avere sete. E cerca l’acqua.
In Russia molti ciarlatani propongono acqua avvelenata (sette che hanno altri interessi che dissetare). Come aiutare la gente ad accorgesi quando l’acqua è avvelenata e puzza?
Sono stati preparati dei bei libri sui fondamenti della cultura russa da usare nelle scuole elementari. I libri per i bambini devo essere belli sotto ogni aspetto: vedere un quadro, sentire una musica, cantare un canto… per risvegliare il cuore e sentire il canto degli angeli. Come preservare la gente dai rumori che creano confusione e portano malattie oltre che all’udito anche al cuore? Come sono i nostri canti al catechismo. Alla prima comunione, alla cresima, a Natale, a Pasqua? I nostri organi tacciono e le nostre chitarre sono scordate? Che tempo diamo alla preparazione e alla formazioni delle nostre corali parrocchiali? Quando alla domenica partecipo alla divina liturgia dalla sorella ortodossa sento il canto… e guardo le icone e quelle candeline vere che profumano di cera di api e non di paraffina… Anche un piccolo coro può aiutare ad innalzare il cuore a Dio. Una piccola candelina attira gli occhi di un bambino.
La maggior parte della gente qui non ha mai sentito il suono di una campana e non ha mai visto una chiesa. La televisione ed Internet sono i luoghi di formazione e informazione. Il telefonino gode il primato della compagnia e dell’ascolto. Se i giovani si accorgono che Dio ci manda continui messaggi (natura, persone, fatti di vita, tragedie…fino al vangelo letto a scuola o in famiglia e alla domenica) forse risponderanno come sanno fare loro: con generosità, impegno e costanza. E poi se ricevo un messaggio dalla persona che amo lo rileggerò tante volte per capire e non lo distruggerò come faccio con gli inopportuni reclami che infastidiscono.
Come non infastidire, in modo che le nostre parole non siano prediche (come genitori, maestri, sacerdoti, suore…) di moralisti ottusi e senza cuore? A Semogo, il mio paese di origine, il Don Benigno Borla  nostro parroco aveva piazzato una radio in modo tale che in tutte le case risuonasse il canto, la preghiera e la parola… E’ ancora attiva  ancora oggi con Don Gianfranco.
Un vescovo Indiano ha fatto notare (riguardo al problema dei cristiani in India) che certi metodi di predicazioni di certi movimenti pentecostali non favoriscono la pace in India con gli indù che stanno seminando paura in alcune regioni. Dobbiamo proporre non imporre. Ma c’è modo e modo di proporre. Come una mamma propone al suo bambino di prendere una medicina amara? Come Gesù sapeva distinguere Scribi, farisei, donne, bambini… E sapeva aprire il cuore di tutti. Di questo si tratta: aprire il cuore e accendere luci. E poi la chiesa non è un museo, ma un giardino.
In Italia hanno un certo successo le sacre missioni. I famosi due frati che parlavano al popolo. Uno faceva le domande l’altro rispondeva. Poi si raccontavano le battute e si rideva. Oh… non dimenticherò mai il frate Corrado che commentando la parabola del Padre e i due figli….piangeva. E non era un attore, era un convertito. Aveva sperimentato su di sé  la Misericordia e la Parola di Dio. Le missioni al popolo come quella memorabile di Milano… può essere un modo attuale e aggiornato di visitare  la gente. La benedizione delle case programmata con pazienza è momento di incontro. Pellegrinaggi, marce, concerti, azioni sociali ecologiche…. tutto può aiutare. Ma  io ritengo fondamentale incontrare le persone.
Quando il vescovo incontra la gente al negozio o al bar per prendere il giornale… o durante una passeggiata sui sentieri di Arnoga… la gente non si dimentica più.
Allora verranno numerosi per ascoltare come legge bene la lettera ai Galati inaugurando l’anno paolino nella parrocchia di sant’Abbondio  a Semogo.
Dobbiamo chiedere la grazia del contatto.
Trovandomi una volta alla stazione di Torino al mattino presto sono stato avvicinato da cinque testimoni di Geova…Anche qui a Novosibirsk li incontro e mi offrono le loro riviste. E le offrono a tutti come qualcosa di importante. Il parroco e la suora e i ministri straordinari che visitano i malati… e vanno a piedi sono un modo di incontrare. E poi essere attenti al dolore della gente. Semplicemente una telefonata o una visita per dire di una vicinanza.
Non avere paura di essere presenza. E poi… campi speciali per giovani, bambini… e non avere paura di proporre la lectio divina.
Mi piace questo pensiero di un Padre Sinodale: “Ma è chiaro che all’inizio della vita di fede non c’è né la lettura della Bibbia né l’opera dei missionari… C’é l’azione dello Spirito Santo che si può servire di tutti: dei missionari, della lettura della parola di Dio. Ma anche di strumenti e occasioni apparentemente più lontani e casuali. Di solito è la testimonianza della vita che può attirare alla fede. Poi c’è bisogno della parola viva per spiegare chi è colui che attira a sé tramite la testimonianza”.
Noi arriviamo dove lo Spirito ha già preparato il terreno… fin dalla creazione del mondo.
Ora possiamo dire alla fine della messa: “La messa è finita. Andate e predicate il Vangelo con la vostra vita”.

Pace e bene
Corrado Siberiano ofm Novosibirsk

 fra Corrado TRABUCCHI