30 agosto 2010, Guatemala Notizie dal Guatemala

 

LETTERA CIRCOLARE – N° 2  AGOSTO  2010
Cari Amici e Amiche
Spero che stiate bene di ritorno alle attività quotidiane cercando sempre di crescere e aiutare gli altri.
Io sto bene, ormai adattato alla nuova realtà e iniziando a svolgere alcuni servizi e responsabilità. Qui saremmo in “inverno” cioè il tempo delle piogge che va da giugno a marzo con più intensità. Realmente questo anno sembra che in agosto è tornata “estate” con caldo umido come in maggio. Va beh qui è sempre caldo! Questa pausa delle piogge ci viene bene perché in questi giorni c’è la festa patronale, si
celebra una novena dal 17 al 25 agosto, festa di san Luigi IX Re di Francia. Ogni giorno all’alba, cioè alle 5 del mattino un gruppo di persone prega il rosario, poi si beve insieme un caffè con un pane dolce, tipo brioche. Nel pomeriggio alle 18,00 il rosario organizzato
da delegazioni dei villaggi della parrocchia e poi la messa alle 19,00, alla fine si offre uno spuntino agli ospiti e anche a locali, generalmente “tamales ” un involtino di massa di mais con carne cotto al vapore, avvolto in una foglia di “moshan”, una pianta locale con foglie grandi e resistenti, diciamo che si usa come fosse carta da forno. Vorrei condividere con voi alcune esperienze di questi mesi. In luglio abbiamo
avuto un mese intenso di corsi per agenti pastorali.
Dal 1 al 3 luglio si è realizzato un corso per “missionari”, all’interno della parrocchia si da questo titolo a un gruppo di 35 laici, uomini e donne, che da anni hanno ricevuto formazione e che ora a livello della loro zona si preoccupano di animare le comunità. La parrocchia è divisa in 7 zone ed in ogni zona ci sono 5 “missionari”. Due volte all’anno si organizza per loro un incontro di 3 giorni nel centro di formazione centrale della parrocchia per rivedere il programma dell’anno e per ricevere formazione su temi di attualità.
Quest’anno per concludere l’Anno Sacerdotale abbiamo pensato nell’equipe pastorale di dare un tema sul Sacerdozio Comune dei Fedeli nei suoi tre aspetti visto che per il battesimo siamo Re, Profeti e Sacerdoti. Siamo stati incaricati di sviluppare il tema Suor Mirella, P. Maximo ed io. E’ stato interessante vedere la parte cipazione di questi agenti di pastorale che dedicano con generosità il loro tempo ricevendo come unica ricompensa il rimborso del costo del trasporto per assistere alla loro formazione.
Abbiamo pregato insieme e svolto i tre temi tra esposizioni e attività di gruppo. Un pomeriggio abbiamo dato spazio anche ad una  passeggiata-pellegrinaggio. Ci siamo recati ad una località a una ora di distanza in macchina dove si trova una grotta detta “Grotta del Padre”
La tradizione dice che più di duecento anni fa dei missionari Domenicani sono arrivati qui venendo dal sud dove era in atto un processo di evangelizzazione ad opera appunto dei Domenicani. Arrivati a questa grotta avrebbero battezzato i primi cristiani locali in questa regione inospite che non era ancora evangelizzata perché i popoli locali avevano respinto più volte gli spagnoli e il loro dominio.
In questa regione il terreno è calcareo, detto carsico, e dunque
ricco di grotte; le grotte nella religiosità indigena sono un luogo sacro, al limite fra il giorno e la notte, fra la vita e la morte, l’oriente è simbolizzato da l colore nero. Nell’attualità si realizzano celebrazioni e preghiere nelle grotte in determinati periodi dell’anno.
A me è toccata la parte della tematica profetica che ho cercato di presentare al meglio basandomi nella Parola di Dio, passando dai profeti dell’Antico Testamento a Gesù e di li al nostro impegno di battezzati. Il tema era tradotto dallo spagnolo alla lingua locale “Q’eqchi” per la sua migliore comprensione, l’80% della parrocchia parla questa lingua. Nella seconda e terza settimana di luglio si sono realizzati corsi di tre giorni con altri gruppi d persone che si stanno preparando per essere nuovi “catechisti della comunità” o “catechisti della Parola”. Il loro servizio sarà quello di dirigere le celebrazioni e spiegare i testi biblici nei differenti villaggi in assenza del sacerdote. Riuniscono per esempio la comunità ogni domenica e realizzano la celebrazione della Parola, la dove c’è anche un Ministro Straordinario dell’Eucaristia, si distribuisce la comunione.
In tutta la parrocchia a gennaio abbiamo iniziato a preparare questi nuovi catechisti, perciò ci sono 4 corsi in Q’eqchi e uno in spagnolo a cui partecipano in tutto circa 300 persone che si sono impegnate ad assistere a tre corsi annuali durante tre anni per formarsi su varie tematiche. In questo secondo corso abbiamo trattato il tema intitolato: Antropologia. Fondamentalmente abbiamo cercato di dare elementi di auto-conoscenza perché questi futuri lider possano conoscersi meglio nelle loro reazioni o modi di fare e possano gestirsi nella comunità e aiutare anche gli altri. Si è sviluppato anche il tema del rapporto con la natura dando un visione ecologica di quello che sta succedendo in questo ambiente dove la gente vive immersa nella natura e non si rende conto che i suoi comportamenti stanno causando cambia
menti che possono essere irreversibili. Come conclusione si è illustrato il tema del “genere”, la relazione uomo –donna, l’importanza di valorizzare la complementarietà e di riconosce re la dignità della donna in una cultura ancora marcatamente maschilista.
Ho partecipato a due corsi nelle zone Q’eqchi, non ho fatto molto ma con l’aiuto dell’agronomo che lavora nella parrocchia abbiamo presentato il tema della relazione con la natura ponendola nella prospettiva della creazione come dono di Dio da conservare e migliorare per noi e le generazioni future. Il tema ha suscitato interesse.
Lo svolgimento dei corsi è semplice alternando esposizioni e lavori di gruppo, momenti di preghiera.
Le installazioni sono semplici, un salone per le catechesi, la cucina, generalmente con tetto di palma, una sala refettorio e due dormitori con letti a castello per uomini e donne.
I partecipanti contribuiscono alle spese con un po’ di mais e fagioli e
con 10 Quetzales (moneta locale, un Euro circa), la parrocchia completa con un fondo per la formazione dei catechisti appunto.
Oltre agli impegni pastorali ho trovato an che un altro impegno “tecnico”. Da circa tre anni la comunità parrocchiale si sta organizzando per raccogliere fondi, anche all’estero, e poter rinnovare l’edificio della chiesa a ttuale che è stata costruita 20 anni fa da un generale dell’esercito se za una idea precisa, fondamentalmente come un grande salone lungo e stretto. Si sono fatti alcuni progetti ed ora sembra arrivato il momento di procedere.
Dunque in giugno ho partecipato alla demolizione della chiesa. Col lavoro di una dozzina di volontari ogni giorno abbiamo raccolto il mate
riale che poteva essere riutilizzato o venduto, finestre, parti in legno, il tetto di legno e lamine di metallo. E’ stato un lavoro intenso di tre setti
mane dove ho potuto vedere l’impegno della gente, abbiamo lavorato sotto il sole e anche sotto la pioggia con conseguenza di raffreddori e
influenza .. cose passeggere.
Ora siamo nella delicata fase della progettazione, abbiamo demolito perché pensavamo che la compagnia di costruzione, che pensiamo contrattare, fosse più veloce nella realizzazione del progetto dettagliato ma ci sono stati contrattempi ed ora a fine agosto stiamo per ultimare i dettagli e speriamo di firmare settimana prossima per
iniziare ufficialmente i lavori. Il mio ruolo sarà di supervisore della impresa per vedere che tutto proceda secondo i piani o fare piccole variazioni che siano necessarie in corso di opera.
Il costo previsto è di 250.000 Euro per la realizzazione della chiesa, ed annesso un dispensario medico di 150 mq e nel secondo piano saloni parrocchiali. Finita la costruzione poi ci saranno altre spese di arredo come panche nuove, impianto di amplificazione etc. chi volesse collaborare è benvenuto. ( per le offerte è necessario specificare nella causale: progetto chiesa San Luis Peten)
Un’altra area di impegno sarà la Pastorale Giovanile di cui vi palerò in una prossima lettera, ora vorrei continuare descrivendo il nostro impegno nella Pastorale Sociale e particolarmente nella Pastorale della Terra dove spero dare il mio contributo.
Nel Vicariato Apostolico del Peten l’impegno a favore della popolazione contadina ha una lunga e buona tradizione, con vari programmi di
formazione, di consulenza anche in questioni giuridiche per poter ottenere i titoli di proprietà delle terra che tardano molto e rendono insicuro il lavoro della gente. I contadini vivono soprattutto della produzione per l’auto consumo e alcuni prodotti per la commercializzazione.
Una regione particolare dove il terreno nei primi anni da buoni raccolti ma che rapidamente si impoverisce e viene eroso dalle abbondanti piogge torrenziali. La gente è cosi tentata ad abbandonare il terreno per cercare zone vergini dove tagliare il bosco, bruciare e seminare. Questa modo di procedere prepara la venuta di grandi possidenti che comprano la terra già libera per seminare pascolo per mucche da carne. Una mucca ha bisogno di circa 0,7 ettari di pascolo all’anno, mentre nello stesso terreno si possono ottenere 10 quintali di mais o 6 quintali di fagioli utili alla alimentazione di una famiglia … le vacche anche qui sono tra ttate meglio delle persone.
Eliminando il bosco si modifica il clima, diminuiscono le piogge, seccano le sorgenti e i corsi d’acqua. Chi vende la terra sperando
di trovare terra libera per occuparla si trova di fronte al fatto che gia non c’è terra libera perché la metà del territorio di questa regione è stata dichiarata riserva ecologica. Non resta loro altro che vendere la loro forza lavoro con un guadagno che non riesce a sostenere la famiglia.
Il Programma Agricolo della parrocchia è coordinato da una commissione di 7 agricoltori e da un agronomo (pagato dalla pa
rrocchia) che in questi ultimi anni hanno fatto attività di scambio di semi e di esperienze per introdurre nuovi prodotti nella regione
e una nuova cultura agricola. Si organizzano visite di gruppo in terreni
dove è presente la pianta che si vuole conoscere e sul campo si fann
o le osservazioni e si spiegano le tecniche e gli accorgimenti appropriati. Successivamente si aiuta gli interessati con la distribuzione di semi o piane perché li possano seminare nel proprio terreno.Ci sono esperienze che sono già produttive, per esempio nel caso del limone una famiglia ha attualmente un guadagno dalla vendita del limone e ciò migliora l’alimentazione o permette ai figli di pagare gli studi. In un altro villaggio una famiglia che ha piantato la frutta del mango sta raccogliendo per se e per i vicini che acquistano
questa frutta volentieri.
Il cambio di mentalità che si vuole raggiungere è che la gente diversifichi la produzione nel proprio terreno. Con piante diverse non solo annuali ma alberi si arricchisce il terreno, non si taglia e brucia
ma si lascia che tutto il materiale vegetativo tagliato resti nel terreno generando humus. Si dispongono le piante secondo le curve di
livello e ciò permette di evitare che la terra buona della superficie sia portata via dalle piogge, si conservano le sorgenti.
Con un appezzamento diversificato diminuiscono anche insetti e animali nocivi che trovano un diverso equilibrio, si limita l’uso di agenti chimici, pesticidi. Questa attività aiuta varie famiglie e vogliamo
continuare per coinvolgere al tre persone e migliorare la situazione delle famiglie e dell’ambiente.
La parrocchia ha ottenuto in questi anni aiuti esterni di circa 10.000 euro all’anno di cui il 60% si inve ste nel salario dell’agronomo che ogni giorno visita terreni o organizza visite, il 20% per la formazione e corsi, il 20  per comprare semi o piante. Se qualcuno vuole aiutare questo progetto deve porre nella causale: Progetto Agricolo San Luis Peten
Con il desiderio di restare in comunione vi mando queste notizie per condividere un cammino di fede e di solidarietà. Ciascuno contribuisce col suo impegno a partire dalla sua situazione e dalla sua vocazione.
Con affetto fr. Simone
(email: simone_della_monica@yahoo.com.mx)
Misioneros Combonianos
Parroquia San Luis Rey
17009 San Luis – Petén GUATEMALA