6 luglio 2011, Salvador La gioia di farsi da parte

 

Cari amici e amiche,
vi saluto col desiderio che stiate bene in questo tempo estivo e di vacanze.

Io sto bene e vi racconteró un po’ di come vanno le cose qui a San Salvador con la comunitá comboniana. Domenica 12 giugno, abbiamo consegnato la parrocchia dell’Immacolata Concezione, che si trova in una zona vicina al centro della città di San Salvador (con circa un miglione e mezzo di abitanti). Durante 17 anni i missionari comboniani hanno retto questa parrocchia popolare e popolosa che nasceva dalla separazione di una parrocchia più grande. Si sono dedicati a dar forma alle diverse pastorali, cammini di formazione e catechesi, piccole comunità cristiane e anche di dotare la parrocchia di alcune strutture necessarie come la casa parrocchiale, l’oratorio con saloni e un piccolo campo di basket e  calcetto, molto utile anche per feste e riunioni parrocchiali varie.

Nella stessa casa oltre al parroco e al vicario che si dedicavano alla parrocchia hanno vissuto altri comboniani conformando una comunità che si dedicava anche ad attività di animazione missionaria e promozione vocazionale nelle 10 diocesi nel Savador. I giovani hanno avuto l’idea di celebrare questa giornata preparando una maglietta commemorativa dove appare una mano destra appoggiata al cuore con i nomi dei 14 comboniani che hanno lavorato qui, un ala che simbolizza lo Spirito Santo che li ha condotti e che ora li impulsa a riprendere il loro cammino missionario verso un altro campo di apostolato.

Sono state tante le dimostrazioni di stima e affetto di persone e gruppi parrocchiali, menziono una fra tutte, il gruppo dei chierichetti ha voluto condividere con noi la preghiera del mattino e la colazione l’ultimo sabato prima della nostra partenza. Personalmente sono arrivato qui solo 2 mesi fa e sento che é stata una decisione coraggiosa il consegnare questa parrocchia e tutte le sicurezze acquisite negli anni come la conoscenza delle persone e dell’ambiente, e una casa accogliente da cui sviluppare le varie attività comboniane.
Questo cambio ci rimette in una situazione “precaria”, con la necessità di riorganizzare le nostre attività e la nostra vita comunitaria. Un cambiamento importante é il fatto che non possiamo vivere tutti insieme, da un lato la comunità é aumentata e dall’altro nella nuova parrocchia non esiste tuttavia la casa parrocchiale, tre di noi vivono in affitto nel territorio parrocchiale e tre vivono in un piccolo terreno fuori città dove da anni funziona una casa di ritiro e da li svilupperanno il loro servizio di animazione missionaria e promozione vocazionale. Siamo una sola comunità e ci riuniremo settimanalmente per convivere, pregare insieme e programmare le nostre differenti attività. Dimenticavo di dirvi che abbiamo lasciato la parrocchia perché la abbiamo giudicata abbastanza matura e strutturata e abbiamo chiesto all’arcivescovo che ci assegnasse un nuovo campo di apostolato “di frontiera”, con maggiori necessità e più consono al nostro carisma missionario.
La periferia di San Salvador é cresciuta molto in questi ultimi 20 anni e si possono trovare parrocchie con più di 90.000 abitanti, così che l’arcivescovo ha pensato bene dividere in due la grande parrocchia di San Bartolomeo, retta da una comunità di frati francescani e creare la nuova parrocchia di San Daniele Comboni affidandola appunto a noi comboniani.
In questa zona sono sorte nuove urbanizzazioni di “quartieri dormitorio” da dove la gente parte la mattina presto per lavorare in una zona industriale o in città dopo un tragitto di un’ora in autobus.
La creazione e consegna della nuova parrocchia “San Daniele Comboni” é avvenuta il 19 giugno con la partecipazione di molta gente delle due nuove parrocchie e anche parrocchiani della nostra precedente parrocchia che ci hanno voluto accompagnare e hanno donato un calice e ostensorio alla nuova parrocchia.
Una celebrazione ben preparata nonostante si disponga solo di una chiesa provvisoria, un semplice tetto di lamiera e vari gazebo. Qui é tempo di piogge e cosi parte della gente, circa mille persone, ha dovuto sopportare un po’ di pioggia.
Le varie commissioni delle due parrocchie hanno preparato decorazioni e simboli affini ai comboniani come i cinque colori missionari, il coro ha adattato il canto finale nominando i missionari comboniani. In queste parrocchie la colonna vertebrale é costituita dalle piccole comunità di base che ogni settimana si riuniscono nelle case in preghiera, per riflettere e formarsi e sono responsabili poi di partecipare nelle diverse commissioni per le attività di catechesi, liturgia, pastorale sociale, comitato pro-costruzione.
Il tempo disponibile non é molto, perché la gente torna tardi dal lavoro e per questo le riunioni si svolgono dalle sette di sera in avanti. Solo sabato e domenica si dispone di più tempo per assemblee, ritiri, formazione e festeggiamenti.
In questi primi giorni di vivere nel quartiere non mancano i gesti di affetto e accoglienza, alcune signore ci hanno aiutato a preparare le tendine per le finestre, altri ci hanno regalato dei piatti e bicchieri, altri verdure comprate al mercato dove si erano recate per le spese familiari. Bussano alla porta e ci danno pane fresco e cibo preparato. Certo non sarà sempre così ma ci da l’idea di essere ben venuti e speriamo di corrispondere alle speranze e attese di questa comunità nel nostro servizio alla comunità.
Un abbraccio a tutti
Fr. Simone Della Monica
simone_della_monica@yahoo.com.mx