Ritorno dai lavori di gruppo:
DOMANDE PER I GRUPPI
1. Perché aprire una nuova cooperazione missionaria?
Quale motivazione ci spinge?
2. La Chiesa, in stato permanente di missione, cresce e si rinnova nella gioia con lo scambio tra la missione ad gentes e la nostra missione qui. Quali obiettivi e attenzioni per migliorare questo scambio?
3. Come coinvolgere la diocesi (famiglie, parrocchie, comunità, gruppi…) in questa nuova apertura?
Restituzione dai Lavori di gruppo Convegno Missionario Regoledo 18.11.2017
GRUPPO1
Mantenere la diocesi in uscita.
Rivitalizzare entusiasmo missionario.
Vivere l’universalità della chiesa.
Entrare nei nostri progetti con maggiore attenzione sull’esperienza dei fidei donum anche in vista del sinodo.
Valorizzare l’esperienza qui in diocesi.
Accompagnare chi arriva qui da altre chiese.
Struttura dell’equipe che parte, che sia mista con ricchezza dei diversi ministeri.
Celebrazioni con missionari rientrati.
Valorizzare esperienza presenti.
Stimolare nelle parrocchie la conoscenza delle missioni diocesane.
Fare pubblicità al Settimanale.
GRUPPO 2
Dovrebbe essere già desiderio di tutti.
Ascoltare una chiamata di Dio.
Condividere la fede, interrogarci e rinnovarci per essere chiesa in uscita. Essere chiesa che va, si interroga e torna arricchita.
Comunicare, essere umili, cogliere la ricchezza.
Raccontare la vita per essere partecipi.
Proporre stili di vita diversi.
Lasciarci provocare dai missionari che tornano.
Educazione.
Abitare i consigli delle nostre parrocchie e vicariati con sguardo nuovo. Chiedere ai fidei donum tornati, come rispondere a questa domanda.
Inserire delle attività nelle parrocchie.
Informare e formare.
Testimoniare.GRUPPO 4
Parlarne approfittando della quaresima missionaria.
Fare rete fra i diversi gruppi e realtà.
Capire che la fede è un dono grande da condividere, fidandoci di chi ci propone questa opportunità.
GRUPPO 3
nasce dalla comunione, tutti devono essere coinvolti.
Qualcuno non era d’accordo, ma alla luce di quanto detto si è ricreduto. Occasione per risvegliare la nostra fede e crescere noi con loro.
Non si può abbandonare l’Africa e comunque è Cristo che ci muove, al di là di dove si va.
La Chiesa stessa è missionaria.
Chiesa non si sta rinnovando, faticoso soprattutto coi giovani, domanda difficile. Conoscere di più la nostra realtà e la realtà che si incontrerà.
Quanto conosciamo la missione che già c’è? bisogna conoscere e informarsi di più, coinvolgerli quando tornano per raccogliere la ricchezza che portano. Cristiani = missionari.
COMUNICAZIONE fra diocesi e parrocchie passando dai sacerdoti. La parrocchia stessa deve cercare le forme migliori per coinvolgere tutti i soggetti della parrocchia.
se siamo figli di un unico Dio i missionari ne sono testimoni in quanto lavorano davvero per una chiesa universale. Cooperazione, missione, può essere aria nuova anche per le nostre comunità.
Ok aprire gli orizzonti, ma attraverso uno SCAMBIO. Quando un missionario torna non va lasciato solo e dobbiamo raccogliere la gioia che ci porta. Testimonianze sono quello che più toccano e arricchiscono
Nuova cooperazione, occasione perché sia da subito un PROGETTO CONDIVISO di tutta la diocesi.
Aprire anche alle congregazioni missionarie che sono sul nostro territorio
diocesano.
Imparare dalle altre chiese.
Gruppi missionari devono farsi primi promotori con anche l’aiuto di un sacerdote.
Altri momenti di condivisione (secondo convegno ?!).
Comunicazione!!
GRUPPO 5
Essere utili nella collaborazione e in uno scambio per ricevere e risvegliare valori che stiamo un po’ perdendo.
Andare incontro anche ai fratelli migranti che arrivano qui.
Ponte (dev’essere l’immagine che guida) percorrendolo dai due versi – scambio.
Relazioni e incontro con chiesa sorella.
Attenzione maggiore a chi torna supportandoli e ascoltandoli. Concretizzare le idee nuove senza paura di fare e col coraggio di “fare con” insieme nella stessa direzione
Cercare o utilizzare strumenti di comunicazione (FB, siti, live…).
Ascolto dei rientrati.
Creatività e volontà di conoscersi, col coinvolgimento dei LAICI.
Come inserire in un possibile progetto anche i molti istituti cattolici (scuole). Riscoprire risorse e potenzialità del territorio, anche nelle presenze di migranti qui da noi.
Stile fatto di: conoscenza – luogo – rete.
FARE INSIEME lavorando per un progetto condiviso.
GRUPPO 6
Desiderio di condivisione dell’esperienza di Dio, bisogno di raccontarla.
Per alcuni l’esperienza personale in missione è spunto e desiderio per ripartire. Occasione di crescita nella fede e di apertura.
Se la fede è un dono quella della missione è una necessità: chi ha conosciuto Dio deve parlarne.
Dopo la chiusura di Mokolò è rimasto un vuoto, necessario riprendere la strada da lì.
Riconoscere la ricchezza che viene da questo scambio.
Missione diocesana si scopre facendola.
Difficile la concretezza del come.
Serve conversione dei singoli e delle parrocchie.
Difficile coinvolgere chi non è già nella cerchia degli interessati.
Non relegare questo argomento solo al mese missionario.
Chiedere a chi è rientrato da qualche esperienza o dalla missione, di farsi testimoni e raccontare.
Utilizzare nuovi e vecchi strumenti.
Non dimenticare mai di pregare per le missioni…LA MISSIONE.
Curare la formazione dei seminaristi.
Proporre esperienze estive significative.
Catechismo come canale e strumenti già preparati: usiamoli!
Lettere fra chi è in missione e le comunità qui, per uno scambio sempre a doppia direzione.