suor Adua BORELLA

 

Data di Nascita: 1935
Appartenenza: Missionarie di Maria
Parrocchia di provenienza: Novate Mezzola
Dove opera attualmente: Stato: Italia
Diocesi:
Nome Missione: Missionarie di Maria
Recapiti: E-Mail:
Indirizzo recapito: Vicolo G.Carducci 2 – 30002 Ceggia (VE)
Telefono: 0421329252
Fax: 0421329252

Biografia:

Nel ricordo di Adua Borella
Lunedì 12 febbraio 2024 verso le h. 17.00 si è spenta in Casa Madre la nostra sorella Adua Borella. Aveva 88 anni, essendo nata a Novate Mezzola – SO il 6 ottobre 1935, quarta di 6 figli (due maschi e quattro femmine).
Terminata la Scuola di Avviamento professionale industriale, Adua lavora a Milano per 7 anni come domestica. Impegnata da sempre nell’Azione Cattolica, è attratta dall’ideale missionario e a 25 anni entra nella nostra Famiglia missionaria, a Parma. È l’8 novembre 1960.
Emette la prima professione il 2 luglio 1964. Dopo alcuni mesi di servizio in cucina presso l’ISME a Parma, il 4 giugno 1965 parte per la missione del Brasile, sulla nave Augustus, insieme ad altre tre sorelle. Una di loro scrive: “Durante la traversata si notano subito alcune sue caratteristiche: la capacità di affrontare le difficoltà e di sdrammatizzare; il desiderio di conoscere e sperimentare il nuovo, es. i cibi che non conosceva, e non aveva timore di chiedere spiegazioni al cameriere.”
Dopo lo studio della lingua portoghese e qualche mese di servizio a Jaguapitã – Paraná, Adua è tra le prime tre sorelle che iniziano una presenza al nord, in Pará.
Dal 1966 al 1971 svolge un’attività socio-pastorale ad Abaetetuba, dove dà inizio al Centro Sociale “Paolo VI”, che offre vari Corsi professionali per i giovani, in particolare per le ragazze. Nel dirigere il Centro, dà attenzione e fiducia alle persone e stabilisce delle amicizie durature con le incaricate dei Corsi.
Il 2 luglio 1971 emette la professione perpetua. Viene poi inviata a Barcarena (1972-1976) e ad Acará (1976-1977) dove è anche direttrice di comunità.
Con la erezione della Delegazione dell’Amazzonia, nel 1975, è vice-delegata, poi Delegata generale per due mandati (dal 1977 al 1983). Per alcuni mesi è a Belém nella comunità della Baixada do Marco, una comunità di maggiore prossimità alla gente più povera; poi, per quattro anni (1980-1984) è ad Abaetetuba.
Sobria, generosa, sincera, Adua accompagna e sostiene le sorelle impegnate nei difficili cammini di una chiesa a fianco di chi lotta per una migliore condizione di vita.
Ritorna a Belém, nel Bairro Marco (1985 -1988), poi al Bairro Cabanagem (1988-1990), come direttrice di comunità, consigliera di Delegazione, economa di Delegazione e segretaria della Conferenza dei Religiosi. Nel 1990 torna per alcuni mesi al Bairro Marco fino alla chiusura della comunità.
Dopo qualche mese di avvicendamento in Casa Madre, nel 1990, nel corso del V Capitolo generale, viene eletta Consigliera generale. Nel 1991 visita la comunità di Kambia, in Sierra Leone e le comunità del Messico; l’anno seguente, le comunità dell’Italia.
Di rientro dalla visita alla comunità di Roma, v.le Vaticano, il 30 maggio 1992, insieme ai pp. Francesco Marini e Giovanni Montesi, Missionari Saveriani e alla nostra sorella Letizia Manis, Adua è coinvolta in un grave incidente stradale che ne segnerà per sempre la vita. Subisce varie fratture e un forte trauma cranico che ne determina il ricovero, in coma, in terapia intensiva ad Arezzo, poi in rianimazione a Parma.
Al risveglio dal coma, affronta con tenacia e costanza un lungo e faticoso percorso di riabilitazione. In settembre 1993 viene destinata alla comunità di Ceggia dove può svolgere un servizio adeguato alla sua situazione. Finché le sue condizioni glielo permettono, con la meticolosità che la caratterizza, prepara il refettorio degli ospiti e delle sorelle.
In gennaio 2020, quando inizia ad aver bisogno di cure più assidue, viene trasferita a Parma, in Casa Madre. Assistita con amore dalle sorelle e dal Personale, le sue condizioni peggiorano progressivamente. Sempre più silenziosa e bisognosa di tutto, fino alla fine mostra apprezzamento per la preghiera di chi le sta vicino.
Adua non aveva titoli accademici particolari, ma era dotata di un’intelligenza lucida, di una capacità di andare all’essenziale nei ragionamenti e nello stile di vita. Era sincera e immediata, incapace di fingere.
Amava la natura e le cose belle. Amava le sorelle e i suoi famigliari. Ci ha testimoniato la coerenza della scelta di una missione più prossima alla gente, specialmente ai più poveri.
Segnata pesantemente nel suo fisico dall’incidente, Adua, aiutata da cure e affetto, ma anche dalla sua fede profonda, pur tra momenti di fatica e di sconforto, è riuscita ad accettare la sua nuova condizione e a darle un significato. Per quasi 32 anni ha continuato il suo percorso in solitudine, sempre più dipendente dall’aiuto altrui, lei che era sempre pronta a servire gli altri.
Cara Adua, grazie per la testimonianza della tua vita; per la fecondità del tuo donarti e del tuo lasciarti spogliare; del tuo essere agli avamposti della missione e della tua lunga e misteriosa salita della collina del dolore. Aiutaci a capire che ciò che conta è dare tutto, in qualunque situazione. Prega per noi ancora in cammino, soprattutto per chi avverte il percorso più faticoso ed è tentata dallo scoraggiamento. La tua forza e il tuo esempio ci diano coraggio.
Riposa in pace.
Parma, 15 febbraio 2024

Note:

Non è presente alcuna particolare nota.

 

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