1 gennaio 2014, Carabayllo – Peru Potare

1 gennaio 2014 – Potare
E’ stata davvero strana questa ultima settimana del 2013…
Ho passato la vigilia di Natale giocando con Talita, una bimba disabile che non aveva nessuna intenzione di stare seduta durante la festa che Milagros e un gruppo di ragazzi della Confermazione avevano organizzato per alcuni bimbi disabili e le loro famiglie. Mentre camminavo nell’orto alla ricerca di una banana matura per la mia piccola amica, ripensavo alle vigilie di Natale degli ultimi dieci anni, sempre mezzo surgelato e chiuso nel confessionale dalla mattina alla sera… Decisamente un cambiamento significativo!
Anche questi ultimissimi giorni dell’anno sono stati ben diversi dalle mie “abitudini italiane”. Come vicario d’Oratorio ho sempre vissuto questi ultimi giorni con i giovani della mia comunità: ad Assisi con le suore Alcantarine, al Sermig di Torino marciando per la pace, in Trentino su bellissime piste da sci o ciaspolando con il Milesi e vari amici verso qualche sconosciuto rifugio… Quest’anno, invece, ho potato e ripulito gli alberi intorno alla casa della missione. Altro cambiamento decisamente significativo…
Da solo non avrei mai osato mettermi a potare. E’ stata un’idea di mio fratello Simone, agronomo appassionato e instancabile che è venuto con i miei genitori a passare il Natale in Perù. Armati di una scaletta traballante e di qualche attrezzo rubato dal nuovo magazzino di padre Umberto, ci siamo messi all’opera per due o tre pomeriggi, sfruttando le ultime ore prima del tramonto.
Mi piace aver chiuso questo anno potando, è una metafora fortissima della vita spirituale. Le piante si potano perché il vecchio è ciò che soffoca e impedisce al nuovo di germogliare. Si toglie ciò che è secco per alleggerire e per dare vigore e forza nuova.
Mentre sono sulla scala e mi lascio guidare dalla mano del Simo per decidere cosa tagliare e cosa lasciare, penso che questi giorni dovrebbero essere anche per noi giorni di potatura. Ci penso spesso e mi convinco sempre di più che la vita spirituale è un’esperienza di alleggerimento: togliere il vecchio, perché il nuovo possa germogliare; togliere ciò che soffoca, perché lo Spirito possa rigenerarci a una vita nuova.
Aiutiamoci a trovare il coraggio per potare, spezzare, alleggerire e lasciamo che la vita nuova del Risorto soffi vento di primavera nel cuore.
Buon anno nuovo e buona potatura!

 don Roberto SEREGNI