16/05/2005 “Questa non è vera Pace, ma è già un passo avanti.”

 

“L’ospedale di Kalongo per lungo tempo, durante la guerra civile, si è trovato a dover accogliere e accudire oltre che i malati e i feriti anche coloro che cercavano un riparo dagli assalti dei ribelli durante la notte. Per molto tempo quindi nel recinto dell’ospedale si sono addensate migliaia di persone che cercavano protezione, riducendo però le possibilità di assistenza e rendendo precarie le condizioni di igiene. Grazie all’intervento di diverse ONG, sono stati costruiti tredici grandi stanzoni, coperti da lamiere, fuori dal recinto dell’ospedale ma sempre sul territorio della missione. Così, la gente in fuga per la notte dai propri villaggi trova un luogo dove dormire senza occupare le sale del centro di salute. Dalle cinquemila alle undicimila persone vengono qui ogni notte e fino all’anno scorso si accampavano in ogni angolo. L’ospedale si ritrovava a non poter essere operativo, le condizioni di igiene erano pessime, specie nella stagione delle piogge. Di giorno i nuovi capannoni accolgono migliaia di bambini per la scuola e la presenza costante della milizia permette di svolgere l’attività di cura dei pazienti con sicurezza. Le diverse ali dell’ospedale sono tutte aperte e le condizioni igieniche sono migliorate. “Questa non è vera Pace, ma è già un passo avanti. Solo quando il Governo permetterà a tutti di tornare nelle proprie case, allora potremo parlare di vera Pace. Il sostegno di tanti e la certezza di Dio che guida la storia ci impediscono pensieri di pessimismo, e in questo anniversario per noi importante non possiamo che ripetere le parole di padre Ambrosoli: Dio è amore e io sono il suo servo per coloro che soffrono!”

padre Egidio Tocalli