COVID 19: tempo di riposo o di lavoro?
Il mattino del 14 Marzo 2020 sono andata come al solito a fare la spesa settimanale. Tornata a casa, la porta si e’ chiusa alle mie spalle e da allora non e’si ancora riaperta: oggi e’ il 24 maggio 2020. Solo qualche respiro di aria fresca nel prato davanti a casa quando c’e’ il sole per dire il Rosario o per mantenere vive la batteria della macchina. L’annuncio dello stare a casa mi ha fatto subito pensare al dovere lasciare la Mensa dei Poveri di St. John che aiuta quasi 2.000 persone alla settimana e la Banca del Cibo di St. Peter con assiste quasi 400 famiglie al mese. All’ inizio ho pensato che un po’ di tempo a casa poteva essere un’oppurtunita’ per fare dei lavori che aspettavano da tempo. Ora devo dire che il Covid e’ stato ed e’ per me un tempo di pensieri, timori, preoccupazione e preghiera ed anche lacrime specie quando ho visto i carri militari trasportare le casse funebri dei nostri italiani. Io sono a casa ben protetta, ma il Covid e’ nella mia testa, e’ la mia testa, ed anche il mio cuore. La mia famiglia, parenti, amici vicini e lontano, le sorelle delle missioni non cosi’ ben protette, la lunga fila dei poveri di St. John e St Peter, i tanti immigranti senza documenti, la perdita del lavoro e gli affitti da pagare…. Grazie a Dio e alla disponibilita’ di tanti volontari questi due punti e altri che sono stati chiamati “vitali” anche dal nostro Sindaco, sono stati e sono sempre rimasti aperti anche se con alcune precauzione, ma sempre rischiando. Infatti, Billy, il respondabile della mensa di St. John si e’ ammalato. Grazie a Dio e’ rimasto in vita, ed ancora debole e vacillante e’ ritornato alla sua missione: “Feed the poor” ossia sfamare i poveri.
Sentendo poi le varie notizie di tutti gli Stati Usa, come non pensare – a tutt’oggi – ai piu’ di 100 mila morti, al vario personale sanitario che anche sfinito continua a lavorare per poter salvare il piu’ possibile, l’interminabile file delle macchine con ore di attesa per poter entrare nei super mercati, la preoccupazione dei tanti che non hanno assicurazioni per curarsi, e le famiglie che non hanno ancora ricevuto il contributo dello Stato per avere del cibo. Devo dire che il Governatore del nostro Stato – Massachusetts – ha fatto e sta facendo molto per arrivare a tutti, senza chiedere documenti, ed ogni giorno cerca di fare un passo in avanti per aiutare e salvare. Inoltre, non bisogna dimenticare il problema della diversita’ delle lingue che crea confusione ed incapacita’ di compilare i moduli. Si, forse anche i miei lavori vanno un po’ avanti, ma con la mente sempre in cerca di uno spazio per raggiungere qualche persone con una telefonata o un messaggio. Me ne rimangono ancora tanti…!
Con tutto questo non posso nascondere le meraviglie ed anche i miracoli che stanno succedendo in questa stagione di Covid 19 per le generosita’ e la creativita’ di tutti sia qui, in Italia e forse ovunque. C’e anche qualche nota simpatica. Per Pasqua nelle parrocchie c’e’ l’usanza di organizzare l’ “Eggs hunt” ossia “caccia delle uova”. Sono ovetti di plastica riempiti di caramelle e cioccolatini che vengono nascosti nel giardino della Chiesa. I bambini dopo la Messa corrono a cercare gli ovetti per scovarne il piu’ possibile. Ma, non quest’anno! Allora tante persone hanno messo gli orsetti sulle finestre cosi’ quando i bambini vanno a passaggiare cercano le finestre con gli orsetti sui davanzali. I Parroci, per le Confessioni Pasquali o settimanali, hanno organizzato il “Drive through”. Il “Drive-through” e’ un sistema molto usato per ritirare medicine, cibi, caffe’, ecc. Le macchine passano davanti alla finestra del negozio e ritirano quando ordinato senza dover scendere. Nel caso delle confessioni la macchina si ferma davanti alla chiesa dove c’e’ un sacerdote che ascolta la confessione e dona il perdono. Cosi hanno fatto per la distribuzione delle palme benedette durante la Domenica delle Palme. Dopo la Celebrazione on-line sono andate in macchina davanti alla chiesa per prendere la Palme. Alla fine della giornata con la testa del Covid 19 e il Covid 19 in testa vado in chiesa davanti a Gesu’, a Maria, e con le braccia aperte affido tutto a loro che sempre sanno ispirare una risposta per tutti e per tutto e trasformare in bene anche questo male. Un abbraccio,