23 dicembre 2013, Cameroun Buon Natale dal Cameroun!

Dicembre 2013
Ciao a tutti.
Spero stiate tutti bene. Qui in Camerun la vita continua, nonostante la preoccupazione di cui vi dirò più sotto. Il freddo (ebbene sì, anche in Africa!) sta arrivando, mentre la pioggia ci ha dato l’arrivederci a fine maggio. Ancora tutti pazzi per Francesco? Allora non perdiamoci l’Evangelii Gaudium. Buona lettura! Questa lettera la condivido con il resto dell’equipe. Ne vale la pena. A presto.
Corrado
E’ bene per noi, missionari in Camerun, in occasione del Natale, riannodare i fili del dialogo con la Chiesa che ci ha inviati.
Quest’anno, dopo il rientro di don Felice e di don Angelo, la nostra equipe si è rimodellata. Due preti, don Alessandro e don Corrado, due consacrate, Alda e Brunetta, due laiche, Laura e, per alcuni mesi, Clara. Diversi servizi, diversi carismi, una sola Missione. Bello, vero?
L’anno pastorale è cominciato con le “Giornate diocesane” che hanno dato il “la” al nostro lavoro. Le parole di S. Paolo ai Corinti “Senza l’amore non sono nulla” (1Cor 13,2) guideranno la riflessione delle nostre comunità, delle nostre scuole, dei nostri dispensari. La nostra diocesi, giovane di 40 anni, ha conosciuto una rapida espansione. Questo ha chiesto uno sforzo organizzativo non indifferente. Quello che si gestiva a livello familiare fino a qualche anno fa, chiede ora di essere strutturato. I preti diocesani sono sempre più. E questo è positivo. Ma non è sempre facile assicurare loro un sostentamento adeguato. Le suore europee sono sempre più anziane e rientrano nei loro paesi d’origine. Con loro anche le risorse finanziarie: come assicurare una vita dignitosa alle suore locali? I catechisti si sono sempre donati profondamente alla diffusione della Parola di Dio, ma il passaggio da un’agricoltura di sussistenza ad una minima agricoltura di mercato li rende meno disponibili agli spostamenti richiesti dall’annuncio del Vangelo. Questi cambiamenti hanno innescato, pur nel generoso dono di sé, un certo spirito di rivendicazione salariale estraneo al Vangelo. Come mettere insieme il “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” e “chi lavora ha diritto alla sua ricompensa”? Riscoprire l’amore che abbiamo ricevuto da Dio e che mettiamo in tutto quello che facciamo è la chiave per comprendere l’originalità del nostro essere Chiesa.
C’è un altro avvenimento che ha segnato profondamente la nostra Chiesa di Maroua-Mokolo in questi mesi: il rapimento di un prete fidei donum francese, George Vandenbeusch. Sappiamo che padre George è tenuto in ostaggio in Nigeria. S. Paolo dice che, quando un membro soffre, è tutto il corpo che soffre. Per questo soffriamo con lui. Preghiamo per lui. Lo sentiamo vicino. Autore del rapimento sembra essere una banda armata legata alla formazione Boko Haram. Setta islamista che opera in Nigeria, Boko Haram cerca di allargare la sua influenza anche in Camerun e Ciad per destabilizzare l’intera regione. Partita come lotta contro gli europei e i cristiani, attacca ora anche moschee e scuole coraniche.
Le nostre parrocchie di Mogode, Rhumzu e Mokolo sono vicine al confine nigeriano. Ma la configurazione geografica (siamo su un altipiano che diventa barriera naturale tra noi e i villaggi nigeriani), una rinnovata prudenza (non spostarsi di notte, evitare di stare soli), la presenza forte dello stato camerunese e la prossimità della gente ci donano una serenità di fondo per portare avanti il nostro lavoro.
Abbiamo seguito con attenzione la visita del nostro vescovo in Perù. La Missione sorella è ben avviata e apprezzata. Questo ci ha riempito di gioia. Seguiamo con tenerezza le omelie di certi nostri preti che si prendono troppo sul serio: “La missione è qui, non in Africa!” Ma non dimentichiamo che Dio è “et-et”, non “aut-aut”. La missione è “et-et” non “aut-aut”. E’ uscendo da se stessi, senza assolutizzare la propria posizione, è aprendosi al mondo e ad altre Chiese che la ricchezza del Vangelo può dispiegarsi e raggiungere ogni cuore.
Insieme. Con umiltà. Serviamo la stessa Chiesa. Lo stesso Vangelo. Perché arrivi ovunque. E’ questo il nostro augurio in vista del Natale ormai vicino.
L’Equipe Fidei Donum Como in Camerun: Alda, Brunetta, Laura, Clara, Alessandro, Corrado